un cuore rotto...e la dipendenza dal sesso 🔵

14 1 0
                                    

amare ho sempre pensato che per me sia una sfida troppo ardua e contorta da poter raggiungere, ancora ora lo penso.
la paura di amare nasce ed è una causa e deficit che assimili quando non hai mai provato questa emozione da parte di nessuno, d'altro canto la paura di amare ti porta a non donare amore e amare qualcuno; chiunque essa persona sia, che poi riporta al punto iniziale, come una grande e lunga infinita catena di cause e conseguenze.
personalmente non ho mai ricevuto un vero amore nella mia intera esistenza, ma sempre e solo dei "ti vogliamo bene" scenici e mai sinceri, a partire dalla mia famiglia in prima posizione per poi proseguire agli amici concludendo il tutto con ogni relazione che io abbia mai potuto avere.
mi son sempre buttato sul sesso, quello senza sentimenti, quello barbaro, con sola tanta voglia di sfogarsi e distrarsi da quello che è la tua vita, vi confesserò all'inizio funziona davvero bene, alla perfezione oso dire, l'adrenalina e gli ormoni in corpo si mescolano per esplodere in passione, rudimentaria,violenza, come degli animali in pieno calore che sentono lo stimolo di doversi accoppiare senza un vero quadro sentimentale dietro, nessuna cura,nessuna premura per chi hai con te nel letto in quegli istanti poichè c'è solo chimicità sessuale donata dagli ormoni e il loro profumo e nessun aggancio sentimentale, ma per quanto all'inizio possa esser bello a suo modo e aiutare, se prolungata per troppo tempo, come ad esempio anni, questo metodo basatosi unicamente sullo sfogare emozioni represse in un modo all'apparenza sano, inizia a stancare e annoiare, non basta più,ne vuoi sempre di più come con le droghe, inizi a sapere che per gli altri vali solo per la bellezza che emani e per nessun altro motivo, una maledizione che allo stesso tempo tutti desiderano perchè mai si soffermano sugli aspetti negativi che può avere una bella cosa all'apparenza, perchè si, qualsiasi cosa, materiale o meno ha dei difetti e pregi.
iniziano a parlare di te da persona a persona, ti etichettano con voti come se fossi solo una macchina, nomignoli completamente offensivi di ogni tipologia.
ma nessuno di loro si sofferma mai a chiedere o sospettare che sotto quell'atto lussurioso e animalesco che si ha compiuto ci possano essere effettivamente sotto emozioni ben lontane e ben più brutte e tristi dal piacere, il divertirsi, l'interesse effettivo, in quel momento chi ha l'onore se così si può definire, di accompagnarti in quell'atto scempio non è altro che un pezzo di carne caldo che viene sfruttato per scaricare la rabbia, il disprezzo, il dolore, l'angoscia e stress, i brutti pensieri e ricordi.
per più della metà delle volte ti ritrovi pure a non godere minimamente o venire, lo sforzo fisico, il voler sentirsi appagato dall'altro per le capacità che si esercitano, il dolore che si può provare nel mentre, son queste le cose che anche se per poco ti danno fiducia in te stesso e le tue capacità, oltre al fatto che tutto ciò ti teletrasporta in un mondo vuoto, sordo e muto, tutto si attenua, tutto cambia,accelera,si ferma, talmente tanta confusione da dar calma, tutto si annulla e per quell'ora se hai fortuna dimentichi anche chi sei, con le lacrime addosso uscenti dai candidi occhi che troppo tempo si ha trattenuto.
poco fa ero con un ragazzo, non ho neanche bene il ricordo di come fosse nonostante sia passata solo mezz'ora da allora, non perchè fossi ubriaco o fatto tanto da non capire più nulla. ma perchè non mi importava, ricordo solo i suoi capelli e muscolatura,era esile con dei bei capelli lisci lunghi neri, per quanto lui fosse esile io lo ero molto di più.
mi sbatté contro il muro, iniziando a baciarmi e strapparmi la maglia, nessuno dei due era romantico o delicato, volevamo solo una cosa precisa l'uno dall'altro e ce la saremmo presa il prima possibile.
dopo avermi strappato la maglia e aver iniziato a lasciare morsi su tutto il mio petto nudo, io gli afferrai i capelli tirando forte verso l'alto a tal punto che mugolò di dolore, ma non espresse lamentele nel volersi fermare, lo spinsi via da me e mi slacciai i pantaloni lanciandoli in sala sul divano, vedendomi far questa azione lui si tolse di fretta la maglia, come un avvoltoio mi avvinghiai al suo collo e iniziai a morderlo e leccarlo fin quando non sentii che mi aveva preso in braccio, automaticamente agganciai le mie gambe attorno alla sua vita, mentre lui camminava io continuavo a strusciarmi su di lui e mi spostai a mordergli l'orecchio; quando si fermò mi spinse violentemente contro il divano, si mise sopra di me, da quel momento iniziammo ad aggrovigliarci, toccarci, tra ansimi trattenuti e alcune grida di piacere incontrollate, chiudendo gli occhi rivedevo quel mondo atopico dove volteggiavo nel nulla, mentre sentivo il suo ventre sbattere e risbattere più forte contro di me,contro le mie cosce aperte, contro il mio sedere perfettamente sodo e a forma di pesca,facendomi restare senza fiato, disperso,stanco sentivo quella sensazione che per me era melodia del dentro e del fuori,nella stanza solo i rumori delle botte dei due corpi che si scontravano violentemente e gemiti risuonavano, ma io essendo switch per poter soddisfare tutto avevo bisogno di cambiare e invertire i ruoli, così a un certo punto decisi che era il mio turno di sfogare tutto quello che avevo dentro, con le mani che gli posai sul petto lo scaraventai distante da me per quanto possibile, prendendogli la faccia tra una mano baciandolo poi con foga lo feci girare finchè non fosse sotto di me, lo feci girare a pancia in giù con la schiena china e le gambe piegate, gli afferrai le maniglie dell'amore per poter esercitare più forza e precisione, senza preparazione o delicatezza, non lo avvertì neanche, feci esattamente l'unica cosa che potesse aspettarsi in quella posizione, spingevo,spingevo oltre i miei limiti, avevo bisogno di faticare, di sfogare la rabbia e quando sentii che iniziava a mugolare e piangere dal dolore per me fu solamente un incentivo a continuare ancora con un ritmo meno assestato, d'altronde lui non mi stava fermando o lamentando.
come era prevedibile lui ha avuto la fortuna di venire e orgasmare, mentre io mi distendevo sul divano col fiatone senza essere venuto, lo guardai alzarsi e dirigersi verso il bagno, dopo poco uscì lavato deduco e vestito mentre io ancora nudo sul divano ero disteso a godermi quegli ultimi attimi di serenità che la vita aveva deciso di concedermi, lo guardai andare via non risposi al suo -ogni tanto sentiamoci- restai zitto a guardarlo chiudersi la porta dietro.
mi son messo solamente i pantaloni da quando è andato via, dato che la maglia ormai era inutilizzabile, ora mi ritrovo da solo con davanti un bel bicchiere di vino rosso accompagnato dal silenzio a riflettere e pensare sulla mia vita.
non riuscirò mai a trovare qualcuno che mi ami, che sia un amore vero, per quanto questo detto sia ormai ripetitivo non è altro che la rappresentazione della realtà "prima che qualcuno possa riuscire ad amarti, devi amarti prima te", io non mi amo per niente, anzi mi disprezzo, odio ciò che sono e ciò che faccio, odio il mio passato e odio il mio presente.
non sono mai stato amato neanche da mia madre, l'amore non l'ho mai conosciuto purtroppo fin da piccolo, neonato oserei dire, non conosco soluzioni ai miei problemi coi sentimenti se non quello di bere,fumare e scopare.
è buffo come il mio nome sia 愛 (ai) in giapponese, il suo significato è letteralmente la parola per descrivere l'amore più puro che si possa provare, ironica la vita devo essere onesto.
ritrovarsi a vent'anni in questa situazione, in una città estera per aggiunta è veramente l'ultima cosa che potrei augurare a qualcuno.
senza amore la vita è misera, la felicità non è presente, la gioia neanche, il nulla più completo.
ho avuto qualche relazione che posso definire importanti, ma non posso dire di aver amato e tanto meno aver ricevuto amore, tutte storie tossiche era, vero, ma per me forse son le uniche che contano qualcosa, almeno oltre i traumi e la disperazione ho appreso molte cose in primis su me stesso e in secondo sulle altre persone.
le altre relazioni che posso chiamare effettivamente tali non mi hanno dato nulla e io ho ricambiato con nulla, io stesso sono una persona che si può definire tossica e dal quale è meglio separarsene quindi infondo mi merito tutto quello che ho vissuto in questi ultimi anni a livello di relazioni e forse sarebbe giusto e appropriato dire anche in amicizia, peccato che l'oro non mi abbiano insegnato nulla, mi hanno solo ferito e distrutto di più, dolori evitabili, che non ho evitato e dalla quale non ho appreso nulla di nuovo se nonché quello già a me conosciuto, l'odio e l'abbandono.
provare sentimenti attualmente fa troppa paura, forse un giorno qualcuno che mi sta aspettando cambierà tutte le carte e regole in gioco della mia vita, ma so abbastanza per certo che quel giorno non sarà oggi e ne tanto meno domani.
vivere col sesso è l'unica cosa che mi imprime nella testa della strana
speranza che un giorno non dirò più che ho fatto sesso, ma che ho fatto l'amore.

backrommsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora