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Quello che più di tutto sconvolge Simone è che non c'è una parte di lui che non stia pensando a Manuel anche quando il destinatario di tutte le attenzioni è proprio lui stesso.

Anche quando sente Manuel stringere il suo membro con una mano e poi avvicinarvici la bocca, il suo unico pensiero non è la travolgente eccitazione che lo sta chiaramente assalendo, bensì il ragazzo che ha di fronte, che lo sta fissando come se fosse terrorizzato ed allo stesso tempo emozionato.

«Manuel, va tutto bene.» sente infatti il bisogno di ricordargli, passandogli una mano tra i capelli e poi tenendola dietro la sua nuca quando Manuel lo accoglie, finalmente, nella sua bocca calda, regalandogli sensazioni che non pensava fosse possibile avvertire.

«Non- oh

Non devi farlo per forza vorrebbe dire ma è un po' troppo tardi per quello.

Manuel infatti si aggrappa ad una sua coscia e si spinge sempre più giù, fin quando per lui diventa quasi spiacevole respirare ma per lui diventa sempre più piacevole, producendo una frizione contro la sua punta che lo fa impazzire.

«Sto- Manuel-»

Sono frasi spezzate, insensate, gemiti soffocati e sommessi. Simone vorrebbe urlare, farsi sentire e Manuel ne trarrebbe piacere, ma non può farlo.

«Sto per ven-» cerca di dire ma Manuel non si sposta e resta lì ad ingoiare goccia dopo goccia, guardandolo negli occhi non appena riesce a riaprirli.

Sono annebbiati dal piacere ma più di ogni altra cosa, ora gli credono. Manuel lo sa, Simone l'ha capito, finalmente.

«Manuel, Manuel...»

Simone sembra capace di dire soltanto quello, in realtà è così. È capace di dire, vedere, pensare, sentire solo Manuel e non vorrebbe vivere in nessun altro modo, non quando Manuel poggia un ginocchio tra le sue gambe e gli si stende addosso e lo abbraccia in un modo un po' impacciato ma quasi tenero, in netto contrasto con quanto fatto fino a quel momento, e poi lo bacia, e Simone sente i loro sapori mischiarsi.

E gli gira la testa perché in realtà ciò che sente è una cantilena di ti amo nonostante Manuel non stia parlando ma gli stia solo ficcando praticamente la lingua in bocca, ed anche poco elegantemente.

Allora a sua volta non dice nulla ma scende con la mano fino a raggiungere l'elastico dei suoi boxer e cerca di infilarsi al loro interno e nonostante sia buio ed abbia gli occhi chiusi e sia sovrastato, fisicamente e mentalmente dall'altro, riesce nel suo intento.

Sente Manuel sibilare qualcosa di insensato tra i denti non appena la sua mano raggiunge la sua erezione ed il suo pollice la sua parte più sensibile. È allora che decide di usare anche l'altra mano per aiutarlo a liberarsi definitivamente di ogni indumento, così da lasciarlo completamente nudo, libero, finalmente.

La prima cosa che il maggiore fa, non appena sono entrambi nudi, stesi l'uno contro l'altro, è strofinarsi contro il corpo di Simone, facendolo quasi sorridere.

«Che c'è?»
«È strano.» mormora Simone.
«Fino a due secondi fa c'avevi la mano sul mio cazzo e se t'abbraccio è strano?» gli domanda Manuel, facendolo ridere.

«Fai schifo Manuel, sei volgare.» lo ammonisce Simone, nonostante stia per riprendere le sue pratiche.

Manuel ride e lui lo mette a tacere con un bacio mentre poi riporta la mano sul suo membro ormai sofferente.

«Coglione.» trova la forza di ansimare però il più grande, con il cuore che minaccia di esplodere.
«Manuel ma sei normale?»
«Sì vabbè mo' basta Simò, stavamo facendo 'na cosa seria se non me sbaglio.»

Can I be the one?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora