Nelle fogne

4 2 0
                                    

Gli eleganti rappresentati degli strati più elevati della società cittadina amavano riunirsi in grandi feste in cui potevano sfoggiare i propri gioielli. Lysander amava rubarglieli.
Si era fatto assumere come suonatore di liuto e raggiunse il palazzo in cui si sarebbe svolta la festa con largo anticipo per avere il tempo di trovare in giro qualcosa di più adatto da indossare.
Mentre percorreva i grandi corridoi ebbe la possibilità di ammirare la bellezza del palazzo e dei suoi giardini ben curati. Ogni sala era stata allestita con cura minuziosa. Grandi lampadari dorati pendevano dai soffitti e illuminavano enormi arazzi che coprivano intere pareti di storie di carattere mitologico.
Fortunatamente, in una delle camere da notte preparate per gli ospiti trovò degli abiti preziosi, adatti ad un nobile. Indossò un abito sui toni del rosso e dell'oro e sistemò i propri capelli ad imitare un'acconciatura femminile molto in voga in quel momento.
Si prese qualche minuto per osservare la propria immagine riflessa nello specchio: si sentiva bello.
Uscito dalla stanza, guardandosi intorno, raccolse dal pavimento un grazioso fermaglio d'oro apparentemente abbandonato e decise di indossarlo ad ornare ulteriormente la sua già ricca e opulenta acconciatura. Acconciato in modo elegantemente pacchiano, si diresse verso la sala del ricevimento. sventolò  il ventaglio davanti al proprio naso per nascondere parzialmente il volto quando incrociò degli uomini in livrea che parlavano di certo musico scomparso.
Intanto alcuni ospiti avevano fatto il loro ingresso e Lysander iniziò a guardarsi intorno. La sua bellezza attirò lo sguardo di molti presenti e Lys mantenne un atteggiamento regale, degno degli abiti che indossava.
L'ampia sala da ballo era decorata da numerosi vasi di fiori profumati di ogni colore e tipo. Le pareti erano impreziosite da decorazioni a stucco dorato che imitavano temi floreali. Ogni persona in quella sala era perfettamente adeguata all'arredamento, anzi, sembrava esserne parte integrante.
Quando una giovane donna gli si presentò, Lysander non potè che rimanere affascinato: portava al dito uno splendido anello dorato con incastonata un'elegante pietra rosa. Sul metallo erano incisi motivi floreali, come quelli presenti sulle decorazioni della sala.
"Credevo ci dovesse essere un musico, ma quando arriva?" Lysander tentò di mandare avanti la conversazione con la speranza di riuscire a trovare un modo per sottrarle l'anello.
La giovane fece spallucce. "Non vi ho mai vista da queste parti."
"Sono una mercante, viaggio con la mia compagnia molto spesso. Ora mi trovo qui, ma non so quanto resterò..."
"Viaggiate molto?!" La giovane parve entusiasta. "Vi prego, parlatemi dei posti che avete visitato! Non sapete quanto è noioso essere costretta sempre qui."
"Parliamone dove c'è meno gente." Lysander le fece un occhiolino, sperando pensasse che volesse rivelarle chissà quale segreto. Ne approfittò invece per condurla nei giardini dove intrapresero una passeggiata in cui Lysander dovette inventare storie incredibili su imperatori orientali e la loro corte stravagante. Non perse occasione per prenderle le mani nei momenti in cui il racconto si faceva più coinvolgente, sia per dare enfasi alle sue parole ma soprattutto per cercare di sentire se l'anello le si sfilasse facilmente o se fosse saldamente stretto attorno al suo dito. L'anello le andava leggermente largo e fu facile per Lysander sfilarlielo, sfortunatamente: nella velocità e la drammaticità del gesto, quando ritrasse le mani dalle sue preso dalla foga del racconto, l'anello scivolò dal dito della proprietaria e finì in un tombino. Il rumore metallico dell'anello che urtava le grate prima di cadervi in mezzo trascinò lo sguardo di entrambi verso il basso.
"NOOOO!!" Lysander gridò gettandosi in ginocchio sul tombino, infilando le dita tra le grate in un ultimo, disperato tentativo di riacciuffare l'anello ormai perduto.
"Non è colpa vostra! Non fa niente, me ne farò comprare un altro..." La giovane sembrava preoccupata dalla reazione drammatica di Lysander, che le rispose rivolgendole uno sguardo fisso e determinato: "Lo recupererò, potete starne certa."
Detto ciò tornò a concentrarsi sul tombino, cercando in tutti i modi di scoperchiarlo. Quando finalmente ci riuscì, la giovane donna gli porse una torcia. Lys non si era neanche accorto che ella si fosse allontanata.
"Sembra profondo... Potete farcela, voi siete abituata alle-"
"Alle cose profonde?" La interruppe Lysander. Vide le sue guance arrossire.
"Intendevo dire alle avventure!"
Lysander la rassicurò per fare in modo che non lo aspettasse e che tornasse dentro. Le promise che le avrebbe portato l'anello dopo averlo ripulito e la giovane si allontanò.
"A noi due." Lysander fece un respiro profondo prima di calarsi nel tombino attraverso delle scalette che scendevano verso il basso, apparentemente all'infinito. Riuscì a vedere solo dopo un po' un pavimento.
Ciò che si trovò davanti lo inorridì: un canale putrido e puzzolente scorreva tra due sponde pavimentate in pietra. Tenendo il proprio vestito lontano dal suolo con una mano e la torcia nell'altra, iniziò a cercare l'anello. Desiderò avere una terza mano per potersi tappare il naso.
Dell'anello, però, non c'era traccia: solo l'idea che fosse finito in quel canale puzzolente, che scorreva ininterrottamente verso chissà dove, gli faceva venire il voltastomaco. Lysander imprecò, lasciando uscire tutta la sua frustrazione, dimenticandosi di usare la sua voce femminile.
"Merda!"
"Ce ne è molta! Ci si abitua dopo un po'." Un giovane uomo dall'apparenza del tutto discordante con lo sfarzo lussuoso del palazzo ma più in sintonia con i colori delle fogne, gli si avvicinò. Aveva indosso un paio di calzoni sorretti da delle bretelle e alla sua camicia mancavano dei bottoni. "Vorrei davvero sapere che ci fa un ragazzo vestito da regina di Francia in una fognatura." Aggiunse passandosi una mano tra i capelli castani per poi appoggiarsi a una parete e incrociare le braccia. Era in attesa di una risposta da Lysander, che non tardò ad arrivare.
"Ho perso un oggetto. Sai dove porta questo canale?"
"Confluisce in un condotto più grande, e poi quest'acqua finisce in mare. Se il tuo oggetto è finito nel canale puoi sperare che si sia impigliato da qualche parte..." Il ragazzo alzò le spalle.
Lysander sospirò e ringraziò il giovane tenendosi una mano premuta sulla fronte, frustrato.
Proseguì verso il corso del canale, facendosi luce con la torcia e guardandosi intorno. Il lungo corridoio che percorse era buio, umido e puzzolente. Improvvisamente Lysander fu spaventato da un paio di grandi roditori che gli andarono incontro a gran velocità. Colto di sorpresa, Lysander scivolò e durante la caduta credette che sarebbe finito in acqua. Ciò  fino a quando la sua caduta non fu arrestata da un paio di braccia che lo tenevano saldamente. 
"Mi stavi seguendo?" Chiese al ragazzo bruno, che lo stringeva ancora a sè tenendo le mani sulla sua schiena.
"Quelli come te finiscono sempre per creare guai qui. Questo posto è di mia competenza."
"Ah, sei il lord delle fogne quindi." Sciolto l' "abbraccio", Lysander si stirò il vestito addosso con una mano: per qualche strano motivo aveva ancora la torcia ben stretta nell'altra.
"Puoi chiamarmi così" Il bruno gli fece l'occhiolino per poi fargli cenno di proseguire nel corridoio.
I due ripresero a camminare.
"Con "quelli come me" ti riferivi alle persone che indossano vestiti appariscenti?"
"Intendevo le persone che si fanno spaventare da dei topi."
Proseguirono lungo quel corridoio per molto prima di arrivare in una stanza più grande, in cui il canale confluiva in un bacino idrico prima di riprendere il suo corso in un canale più ampio. Il moro prese la torcia di Lys dalle sue mani per poter accenderne altre appese alle pareti.
"Cerca bene qui, c'è una specie di griglia che filtra l'acqua e in cui spesso si incastrano degli oggetti." Il ragazzo gli indicò la griglia che fuoriusciva leggermente dall'acqua nel posto in cui il bacino si congiungeva al canale più grande.
Lys si avvicinò con cautela, chinandosi per cercare di vedere meglio cosa c'era sotto la superficie di quell'acqua putrida. "Non vedo nulla di simile al mio anello."
"Dovresti lasciar stare e tornare a palazzo. Tanto puoi comprarne decine di più belli e preziosi."
"Voglio il mio anello!" Rispose Lysander, incamminandosi oltre. Il ragazzo decise di tornare alle proprie faccende e di non seguirlo stavolta. Si diresse di corsa verso di lui quando lo sentì urlare.
Nel vederlo arrivare Lysander si girò verso di lui. "Quel roditore ha il mio anello!" Il topo in questione se ne stava in un angolo a rosicchiare un ramoscello e l'addetto alle fogne poté ben presto notare che un anello si era effettivamente incastrato sulla coda dell'animale, dandogli uno strano aspetto: un putrido animale che indossava un oggetto di simile fattura non era cosa comune da vedere.
Accortosi dell'attenzione dei due, il roditore scappò via addentrandosi ancor di più nel corridoio.
Ovviamente Lysander lo inseguì fiaccola alla mano, seguito dal ragazzo moro.
I due gli corsero dietro più veloce che poterono, finendo per raggiungere una serie di corridoi secondari, finché il roditore non si gettò velocemente in un condotto stretto e buio.
Lysander deglutì prima di chinarsi per entrare nel condotto e continuare il suo inseguimento. Il ragazzo che era con lui era incredulo.
"Non vorrai mica ficcarti lì dentro?"
"Lo sto già facendo!"
Lysander era determinato, ma l'addetto alle fogne che era con lui temeva avrebbe causato qualche guaio che gli sarebbe potuto costare il posto di lavoro, quindi lo seguì. Il passaggio era umido, appiccicoso, bagnato ed estremamente puzzolente, ma Lysander non ci fece neanche caso.
Entrambi entravano in quel canale giusto giusto se accovacciati a quattro zampe. Dovendosi muovere in questo modo, Lys non riuscì ad essere abbastanza veloce da raggiungere il roditore. "Credo di averlo perso."
"E ora?"
"Lo ritrovo."
Lysander proseguì. Non poteva essere troppo lontano. Fidandosi del suo istinto Lys riuscì a scovare il roditore, nascosto in una specie di tana che aveva creato ammucchiando vari ramoscelli in una stanza più larga alla fine del cunicolo. Qui, il roditore si era riparato in un vecchio cappello di feltro adornato da un paio di piume di colore sgargiante. Il cappello conteneva anche vari altri gioielli e oggetti apparentemente preziosi, evidentemente raccolti dal topo.
Lysander si avventò addosso al roditore in un gesto che il ragazzo che lo seguiva non si sarebbe mai aspettato di vedere da lui. Una volta placcato l'animale, Lys gli sfilò finalmente l'anello dalla coda e lo indossò, lasciando andare il topo che fuggì via.
"Bene, ora devo solo uscire da qui."
Facendo testa coda, i due tornarono indietro. Sia Lysander che l'altro ragazzo si stirarono la schiena e distesero le gambe una volta fuori da quel cunicolo.
"Credevo avessi paura dei topi."
"Aveva il mio anello, non mi importa cosa sia." Lysander si osservava la mano mentre camminava accanto all'addetto alle fogne.
"Sembri il tipo di persona a cui piace fare entrate ad effetto."
"Puoi contarci!" Lysander amava avere l'attenzione degli altri su di sé.
Il ragazzo gli indicò una botola presente sopra di loro, raggiungibile tramite delle scalette.
"Il palco è tutto tuo!"
Prima di entrare in scena Lysander ringraziò il ragazzo con un sorriso e si chinò per raccogliere un piccolo cerchio metallico dal pavimento.
Nel salone ogni nobile si godeva la musica mentre le danze venivano aperte dai proprietari del palazzo. Decine di coppie di nobili imbellettati si muovevano in sintonia danzando sulle note della musica prodotta dai musicisti presenti. All'improvviso un grido ruppe la tranquillità di quella scena. Levandosi, quel grido fece in modo che tutti si voltassero verso la signora che, inorridita, osservava una mattonella muoversi da sola accanto ai suoi piedi.
Quando finalmente riuscì a spostarla, Lysander emerse dal pavimento. Non aveva più un bell'aspetto come l'ultima volta che era stato in quel salone: l'acconciatura gli si era mezza sciolta, ma perlomeno aveva ancora addosso il prezioso fermaglio dorato. Il vestito si era sporcato e strappato in alcune parti e non emanava un odore piacevole.
"Ma quello è il mio vestito?!" Prima che Lysander potesse dire qualcosa, una donna reclamò il vestito che indossava.
"Ho recuperato questo fermaglio nelle fogne. Non c'è bisogno che mi ringraziate. Ora devo proprio andare, è stato un piacere." Lysander si tolse il fermaglio e lo mise nelle mani della prima persona che si trovò davanti. "Ah, e il tuo anello!" Aggiunse mentre si dileguava, lanciando nella direzione della proprietaria dell'anello che lui portava al dito l'oggettino metallico raccolto prima. Se la diede a gambe levate.
Quando ebbe raggiunto le stalle recuperò il proprio cavallo e montò in sella.
"Ma quello non è il musico?" Una guardia che si trovava lì allertò tempestivamente il collega.
"Troppo tardi, suonerò per voi un'altra volta!" Lysander era ormai a cavallo e partiva verso nuove avventure. Mentre cavalcava, guardando l'anello se ne innamorò nuovamente e desiderò posarvi un bacio. Fortunatamente l'odore sgradevole dell'abito che indossava gli ricordò cosa aveva dovuto affrontare per recuperare il gioiello. Decise quindi di rimandare il bacio a più tardi e di pensare piuttosto a trovare un posto dove lavarsi, purchè sia lontano da lì.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 09, 2023 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

L'uomo merloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora