CIOCCOLATA CALDA... DOLCE O AMARA? (prima parte)

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Non ci credo mi ha convinta. Salirò su quel aggeggio infernale. Io... io che non vado su una moto da quando... da quando il mio Toto non c'è più. Era il mio cane. Aveva 12 anni.

FLASHBACK

5 anni fa...

Sto aiutando mamma che è appena rientrata dal supermercato con le buste della spesa, quando improvvisamente sento una frenata brusca, fuori per strada.

Una fitta al petto mi fa lasciare le buste che cadono rovinosamente per terra. L'istinto mi suggerisce di cercare toto per le stanze, era vicino a me fino ad un momento fa.

La fitta mi ha fatta accasciare per terra e con voce tremante chiamo il mio cane...

"Toto... Toto dove sei? Qui bello..." Niente, non lo vedo spuntare da nessuna parte.

Vado nel panico e decido di uscire per strada ed inizio a sperare di starmi sbagliando.

Accade tutto in un istante! La scena alla quale assisto è straziante. Un ragazzo, vicino ad una moto, ferma al centro della via, si mantiene la testa con entrambe le mani visibilmente sconvolto. Sta dicendo qualcosa a ripetizione che non capisco.

Sposto il mio sguardo verso un gruppetto di persone ferme a testa bassa, poco più in là della porta di casa mia. Vedo qualcuno piangere addirittura. Col cuore in gola abbasso lo sguardo verso quella direzione. Mia madre in ginocchio con le mani a coprirle il viso che piange in silenzio.

Accasciato sull'asfalto vedo il mio toto

"Nooooo... Toto nooooooo"

Mi precipito da lui... non risponde al mio disperato richiamo... avvicino il mio viso al suo musetto, niente... sembra stia dormendo ma il suo pancino non si muove... è fermo... immobile... inerme!

Ormai non c'è più nulla da fare, il mio toto è andato via!

Con il viso bagnato dalle lacrime ed il mio cuore spezzato, prendo il mio cucciolo con mani tremanti, lo avvolgo nella sua copertina preferita e me lo porto al petto.

Il ragazzo continua a parlare... mamma continua a piangere, ma io vedo solo il mio cucciolo ormai freddo e rigido tra le mie braccia, che cullo dolcemente, e quella codina che scodinzolava ogni volta che mi vedeva, adesso è penzoloni.

Quella moto me lo ha portato via!

Mi alzo a fatica. Qualcuno mi aiuta a reggermi in piedi, qualcun altro si allontana dispiaciuto. Mamma è al mio fianco e l'unica persona rimasta è quel ragazzo, il teppista di strada che ha investito il mio cucciolo. È spuntato dal nulla... Non sono riuscito a schivarlo... dice... ormai conta poco, il mio toto non c'è più!

FINE FLASHBACK

Cerco di riprendermi da quel ricordo doloroso, guardando il mio tatuaggio. Mi ha convinta zia Betty a farlo. Ogni volta che lo guardo, mi viene il sorriso, nel pensare a tutte le volte che me ne combinava una delle sue ed io, non resistendo a quel dolce musetto nero, lo accarezzavo sempre. È l'impronta della sua zampina sul dorso della mia mano destra, dove lui poggiava sempre la sua ogni volta che voleva una carezza.

A proposito di zia Betty, a guardare il mio armadio devo ammettere che davvero mi ha rifatto l'intero guardaroba, mi sembra di stare in una boutique. Ha davvero buon gusto.

Non so cosa mettere per l'occasione, e per non esagerare, ho scelto un outfit semplice. Volevo stare comoda, ma allo stesso tempo essere carina. E per il  makeup ho optato per un trucco leggerissimo. Non amo impiastricciarmi il viso. Un mascara, una matita per occhi ed un gloss alla fragola vanno più che bene.

Quando l'ho bloccato per il polso, ho sentito un formicolio nella mano, e quando mi ha guardata negli occhi, i suoi erano di un blu intenso... E non riuscendo a reggerne lo sguardo (non riesco mai con lui) ad occhi bassi accetto il suo invito.

Lo so a cosa state pensando... Ma, andiamo... è solo un amico... Che male ci sarebbe? Voleva compagnia, e a che servono gli amici se non nel momento del bisogno? E poi mi sarei sicuramente annoiata da sola a casa. Edo sta studiando per un esame importante... Sara è al centro commerciale coi suoi... E Lety sta facendo da babysitter a suo fratellino Giorgio, soprannominato Taz, ha 4 anni ed è un piccolo diavoletto della Tasmania. È un terremoto, non sta mai fermo.

Devo ammettere che sono nervosa. Non sono mai stata sola con Luigi, né tantomeno in un'uscita.

Sento suonare alla porta, sarà sicuramente lui.

"Mamma, sto andando" le dico da lontano

"Divertiti" mi urla dalla cucina. Il suo regno! Non uscirebbe mai da lì.

Indosso al volo basco e giubbotto, afferro le chiavi di casa ed esco.

Lo vedo, sta appoggiato di lato alla sua moto, caviglie incrociate... Mani nelle tasche dei jeans e quando si accorge della mia presenza si drizza e quasi non soffoca con la gomma da masticare. Mi avvicino

"Ciao, è tutto ok? Sembra tu abbia visto un fantasma" gli dico col sorriso

"Beh, ecco io.... lascia stare... Pronta a salire in sella alla mia bimba?" mi risponde con un occhiolino

"Uomini!" Rispondo alzando gli occhi con un'espressione divertita sul volto

"Allora... Dove andiamo?

"Lascia fare a me, tu pensa solo a rilassarti" mi risponde lui con un sorriso impertinente.

Adesso sono sulla sua moto che mi sta portando non so dove. Stranamente questo casco mi calza a pennello, ha pure dei disegni stilizzati credo siano il sole con dei girasoli. Stento a credere sia suo, profuma anche di nuovo.

Quando avvolgo le mie braccia attorno la sua vita, lui tiene strette le mie mani tra le sue calde. Una fonte di calore mi arriva prepotente al ventre. Mi trovo costretta a chiudere gli occhi e calmare questa sensazione di calore che ha raggiunto ormai l'inguine. E come se non bastasse sono talmente vicina a lui da poter sentire il suo profumo. Ricordo a me stessa che stiamo parlando di Luigi, il mio migliore amico di sempre e poi sono pure fidanzata.

Ad interrompere i miei pensieri, ci pensa la sua moto. Il suo rombo, mi porta improvvisamente alla realtà. Ho paura, ma mi fido. Cosi, a fine corsa, si ferma davanti un bar appena fuori città. Spegne la moto e...

"Ti va una cioccolata calda?" mi domanda girando il busto verso di me

"Perché no! In fondo, con questo freddo, una cioccolata ci sta benissimo "

Così ci avviamo dentro al bar e ci sediamo. Luigi attira l'attenzione di un cameriere. Ordiniamo due cioccolate calde, lui fondente ed io al latte con panna.

Il locale è molto carino, molto accogliente. Con delle stufe sparse per la sala in mezzo ai tavoli. In fondo fa freddo e la temperatura è scesa di molto già dal primo pomeriggio. Ecco che l'imbarazzo si insinua tra noi

"Sai devo dirti una cosa..."

"Ecco, io volevo dirti che..."

Entrambi parliamo nello stesso momento e scoppiamo a ridere imbarazzati.

"Ok dai, vai prima tu"... gli dico

"Ma no figurati. Vai, spara. Prima le belle ragazze" e mi fa l'occhiolino.

Così, dopo un lungo respiro...

"Sai, ultimamente mi sto frequentando con un ragazzo... Edo, il cugino di Tiziano..."

CONTINUA ...

🌻🌻🌻

E così, abbiamo scoperto il perché Andrea odia le moto. povero Toto...

Oh oh, La nostra Andrea ha sganciato la bomba, e Luigi? Come avrà reagito ad una notizia del genere?

Qualcosa mi dice che le cioccolate diventeranno fredde...

Baci baci

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