COLPO DI FULMINE

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Finalmente è sabato, ed io potrò incontrare i miei amici.
Sono pochi, ma fidati. Ci conosciamo da quando eravamo piccoli. In pratica, ci scambiavamo i ciucciotti. Ma no, sto scherzando. Però, essendo vicini di casa, ci siamo sempre frequentati.

Un profumino che proviene dalla cucina, risveglia la mia fame.

Faccio giusto una capatina in bagno per darmi una sistemata prima di scendere e mi precipito giù per le scale, seguendo quella scia che sa di buono.

Trovo mamma, intenta sui fornelli, a preparare il sugo per il pranzo. Intanto, ha già sfornato il dolce per la colazione, posizionato al centro della tavola, imbandita di caffè fumante nella caffettiera, marmellata di fragole, fette biscottate, burro e latte caldo.

Le vado vicino e le do un bacio sulla guancia

"Buongiorno mami"

"Buongiorno a te tesoro. Dormito bene?"

"Una favola!"

D'improvviso la vedo tendersi verso la tavola che, con uno scatto felino, picchia il dorso della mano di mio padre che, quatto quatto, era sceso e si era avvicinato al dolce, per rubarne una fetta.

"Giu la zampa signorino! Adesso che ci siamo tutti, possiamo fare colazione"

"Ma rischio di fare tardi!" Le dice, abbracciandola da dietro e dandole un leggero bacio sulla guancia.

"E va bene, ma solo per questa volta" rispondendo al bacio, stavolta sulle labbra.

"Vi prego, non davanti a me!"

"Dai, che ormai sei grande. In fondo è solo un bacetto, dovresti vedere mentre sei a scuola..."

"Oddio papà, adesso avrò la vostra visione per tutta la giornata davanti agli occhi!"

... E mentre mamma diventa rossa come un peperone, papà si avvia verso la porta, non prima di aver preso una tazza di caffè al volo e con una fetta di dolce in mano che gusta mentre va via.

"Piccola, che programmi hai per oggi?"

"Nulla di particolare, mi vedo coi miei amici. A proposito, forse a pranzo non torno. Sara vuole portarci tutti a mangiare al ristorante che ha aperto suo zio in città."

"Ma come? Viene la zia Betty e mi ha detto che ti ha comprato dei vestiti nuovi."

"Conoscendola, so già che mi sentirò nuda, ma devo ammettere che ha buon gusto"

"Dai, lo sai che lo fa per te! In effetti, sarebbe pure ora che cambiassi un po' il tuo guardaroba"

"Va bene, mamma, Hai ragione! Ma ormai ho dato la mia parola che non sarei mancata. La vedrò la prossima volta." E dopo un bacio ed un abbraccio che sa di casa, prendo le chiavi e raggiungo i miei amici.

...

Sto raccontando a Sara, l'accaduto in classe di ieri con Luigi, quando ad un tratto, una faccia nuova si avvicina ai ragazzi.

È alto, credo 1 metro e 80, capello castano corto, un po' in carne (ma non troppo), ma quello che più mi ha colpito, e il suo modo di muoversi. La sicurezza che mostra. Una disinvoltura che non avevo mai visto su nessuno fino ad ora.

Credo di essermi soffermata troppo a guardarlo perché Sara mi ondeggia la mano davanti al viso

"Terra chiama Andrea... terra chiama Andrea"

"Cosa?"

"No, scusa fai pure! E già che ci sei, asciugati il rivolo di saliva che ti sta colando"

"Ma come siamo spiritose... È solo, che non l'ho mai visto da queste parti, quindi mi chiedevo se..."

Tutto accade per una ragioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora