Arpeggiando nei miei ricordi

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Arpeggiando nei miei ricordi
come davanti a una tastiera
che prende la polvere
lasciando alla musica lo stesso suono,
ritrovo un Io di dolce tono,
un ragazzino guidato dal suo primo amore
che mai ha temuto di camminare
se di fianco passeggiava
il suo angelo lunare.

Un sentimento
che con il tempo
nell'ombra notturna s'è rannicchiato,
forse un po' spaventato;
il fanciullo i sensi di colpa ha confessato
e il suo angelo adorato
d'improvviso l'ha abbandonato.

Una promessa
una menzogna a cui fosse facile credere,
che l'angelo lunare
in una delle mie notti in lacrime
riuscisse finalmente a tornare.

E le parole, quanto poco valgono
se nel mare delle lucciole
non fanno altro che il buio esaltare
arpeggiando nei miei ricordi
in un disperato pianto,
in una pozza di fango
colma del mio rimpianto.

Ritrovo nel presente
specchiandomi nelle lastre ghiacciate
il ricordo del suo amore
per il calore poi disperso nel cielo.

Picchia la pioggia
sulla mia pelle arrossata
e nascondendo il mio terrore
di ricordare quel che provavo davvero.

Arpeggiando nei miei ricordi
mi mancava così tanto,
e in fondo al cuore
ero sicuro che il vero amore
avessi provato per lei soltanto.

Quando l'ultima lucciola muoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora