«Jimin stai andando a scherma?»
«si mamma»
«siediti un secondo, dobbiamo parlare»
«che succede?»
«siediti»il biondo si accomodò sul divano bianco osservando sua madre, strinse il manico del suo borsone ascoltando attentamente le parole della madre
«ho parlato con la cuoca e con la serva e ho saputo che hai mangiato più del solito»
«mamma io-»
«nessun mamma Jimin, quante volte devo ripeterti che devi mantenerti in forma? Se ingrassi rischi di affaticarti mentre fai scherma e non riuscirai mai ad entrare nella nazionale, vuoi entrare o no?»
«si»
«e allora non farlo mai più, ne abbiamo già parlato, non farmelo ripetere ancora, e non disonorare la tua famiglia»
«si»
«si?»
«si madre»
«bene, ora vai. Ci vediamo questa sera, a letto senza cena»appena la porta di casa venne chiusa, jimin corse in bagno vomitando tutto quello che aveva ingerito poche ore prima, si diede una lavata veloce e uscì di casa andando in contro a Tae che lo stava aspettando
«alla buon ora Min, andiamo?»
«si»Il maggiore si perse nei propri pensieri per poi risvegliarsi quando le sue orecchie percepirono un nome famigliare
«Jungkook?»
«si, lui, quello che lavora al Bar»
«oh, capito»
«ti stavo dicendo, oggi dopo scherma vado a prenderlo, passiamo la serata insieme»
«fantastico, spero vi divertiate»
«sicuramente, tu invece? Cosa fai?»
«mi guarderò un film e poi andrò a dormire»
«un giorno esci con noi, così ti diverti»le due ore di allenamento passarono velocemente, ma poco prima di uscire il corvino fu richiamato dal suo allenatore
«ci vediamo domani TaeTae»
«Ciao Min, poi dimmi cosa ti dice il mister»
«si»«Eccomi mister»
«Park, dobbiamo parlare»
«mi dica»
«mi ha chiamato tua madre, mi ha riferito che tendi a non rispettare la tua dieta»
«mister»
«Park non cercare scuse, sei uno dei migliori, quindi non rovinarti la carriera per del peso in più»
«ha ragione, rimango un'ora in più per allenarmi»
«questo é quello che volevo sentire, buona serata Park»
«anche a lei mister»il corvino decise di continuare il proprio allenamento fino a tarda sera, si rese conto di aver esagerato solo quando iniziò a girarli la testa. Estrasse il suo telefono dal borsone e chiamò uno dei suoi Hyung
«Jimin?»
«H-Hobi»
«Jimin che succede?»
«m-mi gira..mi gira la t-testa»
«dove sei?»
«s-scherma»
«arrivo, Jimin? Jimin mi senti? Cazzo Jimin arrivo!»Il maggiore chiamò un ambulanza sicuro del fatto che servisse per trasportare Jimin, chiamò gli altri assicurandosi che Tae ne venisse a conoscenza
~jikook~
il corvino aprì gli occhi a fatica, dopo aver passato qualche minuto con gli occhi semi aperti decise di riaprili completamente, voltandosi verso la figura seduta accanto al letto
«j-jungkook?»
«sei sveglio finalmente, si sono io, vado a chiamare gli altri»
«dove sono?»
«in ospedale, sei svenuto in palestra, gli altri ti racconteranno tutto, io non so molto»
«va bene, grazie»
«di niente, ciao»Jungkook uscì comunicando ai medici e a gli altri che Jimin era sveglio e rispondeva alle domande in modo lucido
«grazie per avermi accompagnato»
«di niente»
«spero che tua madre non si arrabbi»
«tranquillo, sono riuscito a trovare un compromesso, ho detto alla mamma dell'amico da cui dorme mio fratello di tenerlo un ora in più, ora vado a prenderlo»
«ci vediamo domani al bar?»
«si, ciao Tae»
«ciao Kook»~Jikook~
«Jeon Jungkook, sei nei guai»
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Diversi
FanfictionJimin é un insieme di eleganza, delicatezza, eccelle a scuola, aiuta tutti e si fa in quattro per le persone che ama. Pratica scherma fin da piccolo ed il suo più grande sogno é entrare nella squadra di scherma coreana, dimostrando ai suoi genitori...