CAPITOLO 1

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In dormiveglia cercavo con la mano la sveglia che non smetteva di suonare da tempo inoltrato. Aprendo gli occhi lentamente, mettevo sempre più a fuoco l'orario che essa segnava: 7:35.
Anche questa mattina ero in ritardo.
Ero quella che gli americani definirebbero "late sleepers", se qualcuno o qualcosa non mi dovesse svegliare, probabilmente dormirei per il resto della mia vita.
Fatto sta, che mi fiondai davanti all'armadio e come abbigliamento scelsi un paio di jeans bootcut a vita bassa con una cintura nera di borchie, una maglietta crop top semplice, non potevano mancare anelli, polsini con le borchie e le mie collane - che mia madre definiva ripetutamente 'catenacci per cani'- . Poi mi recai in bagno: il trucco era il solito, matita nera, mascara e ovviamente ombretto nero sulle palpebre. Per fortuna i miei capelli, di media misura e tinti di nero, quella mattina non risultavano pessimi.
Corsi velocemente giù per le scale con lo zaino sulle spalle, afferrai la mia giacca di pelle, infilai le scarpe e uscii di casa.
Grazie al cielo la fermata del bus era a pochissimi passi da casa mia, infatti riuscì a prendere in tempo il bus.
Arrivai giusta davanti alla mia scuola e mi fiondai all'entrata.
Sin dalle elementari i corridoi della scuola erano un'incubo per me; già da piccola il mio modo di conciarmi aveva attirato gli occhi di tante persone, compresi quelli dei piccoli bulli della scuola.
La verità è che non credo mi importasse molto di ciò che la gente commentava, anzi, da li mi sentivo sempre più importante.

"Guarda chi si rivede, direttamente dal freak circus!" gridò una voce dietro le mie spalle.
Chiusi l'armadietto e mi voltai sbuffando scocciata: "Burk, per quanto ancora tormenterai la mia innocente anima?" commentai in modo ironicamente drammatico "Innocente? Con quelle croci storte e tutti quei teschi che ti porti a presso dal giorno in cui sei nata?" feci spalluce e me andai con un sorrisetto sarcastico. Quel ragazzo mi tormentava dai tempi dell'asilo, la nostra storia sembrava quasi una storia romantica cosiddetta 'from enemies to lover' , la verità era che non sarebbe mai successo.
Una volta all'asilo ruppe la mia bambola - che assomigliava quasi completamente ad una bambola voodoo- così gli tirai un cubo di legno dritto in testa cosi violentemente da procurargli un bernoccolo talmente grande e doloroso, che dovette passare i giorni seguenti in una camera d'ospedale.

Mi recai nella lezione della prima ora: scienze.
Aprii la porta e squadrai la classe, catapultandomi nel primo posto libero che vidi.
Volevo solo far passare velocemente quei 4 anni rimanenti di liceo per poi inseguire il mio sogno di diventare avvocato.

Al suono della campanella, la professoressa arrivò in classe, appoggiò i suoi libri sulla cattedra e fece un annuncio "Buongiorno ragazzi, sono lieta di comunicarvi l'arrivo di due nuovi studenti che si uniranno al nostro corso, speriamo per il resto dei prossimi anni! Vi presento i gemelli Kaulitz!".
Poco dopo entrarono due ragazzi: il primo indossava vestiti, che chiamarli oversize non basterebbe, dato che sicuramente erano almeno di 6 taglie più grandi, con una bandana e un cappellino e i suoi capelli rasta erano raccolti in una coda, infine indossava come me un piercing al lato del labbro. L'altro invece, di un bel pezzo più alto del gemello, indossava un paio di adidas, dei jeans a zampa a vita bassa accompagnati da delle catene e una cintura bianca, infine una maglietta semplice grigia. Come accessori portava da una parte un guanto bianco e dall'altro un guanto a rete assieme a tanti anelli. Il suo trucco consisteva in ombretto nero sfumato sulla palpebra e i suoi capelli cadevano in un ciuffo che copriva lateralmente il suo viso, comunque ben visibile. Era sorprendente il fatto che fossero uguali ma tanto diversi allo stesso tempo.
"Prego ragazzi, prendete pure posto dove meglio vi pare" si guardarono intorno: il ragazzo dai vestiti oversize si posizionò di fianco ad una ragazza con cui cominciò subito a flirtare, mentre l'altro si avvicinò sempre di più a me.

;my beautiful boy || Bill Kaulitz  (italian version) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora