Capitolo 3

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Ormai sono passati quasi due mesi, e l'immagine di quell'uomo con il suo sangue addosso mi perseguita anche nella notte. Sono qui nella stanza dei letti per riposarmi un po' ma non riesco, mi incanto a guardare il soffitto e a pensare se non fossi qui ma invece fossi in Italia, che vita avrei fatto? Fortunatamente da quando sono qua non ho più parlato con nessuno della mia vecchia vita, neanche la mia "famiglia" non mi ha più ricontatto, se non mi madre che ha provato a telefonarmi, non ho mai risposto per principio, non vuoi che sia più tua figlia, bene non esisterò più. Ma nonostante questo mi trovo benissimo qua all'unità vittime speciali, ho una squadra formidabile, mi trattano alla pari e se ho bisogno cercano di aiutarmi. Circa due settimane fa ho ricevuto una chiamata da mia madre e sono andata nel pallone e non sapevo dove andare, quindi ho chiamato Olivia in preda al panico spiegandogli tutta la mia situazione. Nonostante ci si conosca poco io mi fido di lei. Infatti quella sera mi ha invitato a casa sua e abbiamo parlato, ma tanto.
Mi sono liberata dei miei demoni. Ad interrompere i miei pensieri e il suono della porta che si apre. È Nick. Può non sembrare ma stiamo andando d'accordo, è diventato più calmo da quando è successo quell'episodio, lui crede che sia un cucciolo smarrito, si sbaglia nessuno può buttarmi giù.
Nick:" Emma sei sveglia?"
Emma:"Si che c'è Amaro?" Affermo con il cuscino sul viso.
Nick:" Dobbiamo andare all'incontro alla preparazione al parto, per vedere se troviamo jonathan e sua moglie"
Emma:" Te ti rendi conto che ci tocca fingere di essere una coppia, fare finta che io sia incinta e andare ad un incontro per trovare quello stronzo che picchia la moglie... è assurdo sarà difficilissimo che non ci scoprano" affermo mentre mi alzo e mi rimetto le scarpe.
Nick:" Questa è la nostra vita, mogliettina" afferma ridendo mentre esce.
Emma:" Non ti azzardare mai più" affermo con aria quasi schifata.

?:" Sapete già se è maschio o femmina?"
Nick:" si" Emma:"no" diciamo all'unisono, prima che si mandi all'aria tutto decido di intervenire.
Emma:" Cioè non abbiamo voluto saperlo per la sorpresa al parto, però mio marito è convinto sia una femmina" affermo ridendo.
Nick:" Già secondo me sarà una femmina con lo stesso carattere della mamma" afferma con tono sarcastico.
Emma:" spiritoso" con un sorriso tirato.
?:" Siete proprio una bella coppia, poi con i vostri geni verrà un bellissimo bambino, se volete accomodarvi intanto"
Nick:" gentilissima" afferma mentre ci avviamo nella stanza.
Sarà un pomeriggio lungo.

Siamo appena rientrati dalla copertura e siamo esausti, fin quando non vediamo Amanda con jonathan ammanettato, e li mi sale lo sconforto.
Olivia:" Lo abbiamo trovato mentre stava andando all'incontro con sua moglie, l'aveva appena picchiata"
Emma:"perché non ci avete avvertito? Così evitavamo la scenetta"
Tutuola:" Era divertente vedere gli sposini" afferma ridendo. Lo fulmino con uno sguardo.
Nick:" Come fanno certi uomini a picchiare le proprie mogli, soprattutto se aspettano un bambino" afferma allentandosi la cravatta e buttandosi sulla sedia.
Amanda:" perché si credono potenti e intoccabili, tanto Nick ci saranno sempre persone così che..."
Emma:" che mettono al mondo i figli per far riversare su di loro le frustrazioni di una vita, facendoli sentire piccoli come formiche e scaricare a loro la colpa del matrimonio che sta fallendo, e nonostante ciò queste persone stanno insieme per il "bene " dei figli." Affermo mentre sistemo la scrivania. Tutti rimangono a in silenzio e Olivia mi guarda con uno sguardo rassicurante.
Emma:" ragazzi era solo un punto di vista, comunque io ora devo andare a casa ci si vede domani" prendo la giacca e la borsa.
Nick:" Anche io vado"

Mentre prendo l'ascensore insieme a Nick vedo che vorrebbe chiedermi qualcosa ma non ha il coraggio, quindi prendo io il comando.
Emma:" Diciamo che non ho avuto una vita facile, soprattutto in ambito familiare, per loro ero un fallimento e basta"
Nick:" Sono cose tue personali non volevo infierire..."
Emma:" volevi chiedere proprio come un detective" affermo ridacchiando. " Comunque i miei stanno ancora insieme nonostante litighino di continuo e io ero il loro scarica colpe, quando ho deciso di lasciare l'università e venire qua a studiare mi hanno ripudiato, è da allora non ho più contatti con loro" affermo guardando la porta aprirsi, Nick non parla mi guarda e basta. Finché quando non arrivò alla porta e mi sento tirare per un braccio, mi giro e vedo Nick vicino che mi sussurra:" Se hai bisogno ci sono"

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