Capitolo 3: Alejandro

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Nella mia vita mi mancava solo avere anche una sorellastra selvaggia e amante del mare

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Nella mia vita mi mancava solo avere anche una sorellastra selvaggia e amante del mare.

Dopo ciò che mia madre diceva su quella Allison non ne sarei sorpreso se venissi a sapere che era stata mangiata viva da degli squali nell'oceano, ma per dire la verità non l'avevo mai vista, non che mi interessasse dopo tutto.

Era in casa mia da circa tre ore e di lei nessuna traccia, strano ma volevo incontrarla per come mamá la descriveva.
Diceva che sembrava un angioletto dallo spirito libero ma contenuto.

Cazzate.

Era da stamattina che avevo detto a mamá di non disturbarmi essendo che stavo 'studiando' per l'ultima verifica dell'anno e che sarebbe stata la più importante e ciò solo per non incontrarla ma ora la curiosità mi stava mangiando vivo, anzi forse era il mio stomaco a starmi a mangiare dato che non avevo nemmeno pranzato.

Chiudendo un occhio uscì dalla stanza e camminai verso la cucina "señor Alejandro ¿a dónde va tan rápido?" Chiese il mio maggiordomo guardandomi camminare furioso giù per le scale per il piano inferiore "en la cocina, Dominic" risposi brevemente "le serve aiuto señor?" Negai tentando di non essere troppo rude e aumentai il passo lasciandolo sui gradini.

Aprì il frigorifero vicino ad Amanda, la nostra chef e cercai qualcosa da mangiare, pregando di trovare degli avanzi di pizza della festa di ieri, l'ultima festa prima che casa mia fosse stata contagiata da due nuovi virus provenienti dalla Florida. Uno più fastidioso dell'altro.

"Señor Alejandro! ¿Qué estás haciendo?" Esclamò proprio Amanda "ho fame" risposi accettando il fatto che le uniche cose presenti in questo frigorifero fossero delle verdure per i frullati di mia madre e degli yogurt "quieres algo en particular?" Negai anche con lei "no" presi uno yogurt e glielo mostrai con un sorriso tirato mentre lei con uno scatto aprì un cassetto e mi tirò fuori un cucchiaino che presi "gracias" mi girai per andarmene e aprì il sigillo ma appena misi il primo boccone mi girai lentamente "Amanda" richiamai la sua attenzione "la nuova ragazza ha mangiato qualcosa?" Chiesi...

Non che mi interessasse veramente ma volevo sapere se ero rimasto in camera a fumare inutilmente tanto che ora mi mancavano solo due sigarette nel pacchetto!

..."No señor" rispose.

Perfetto era stato veramente inutile allora.

Annuì e camminai di nuovo verso camera mia.

Mi sedetti su una sdraio e sentì una voce femminile parlare, pensavo che avessi chiamato qualcuno con il telefono attraverso la chiappa ma mi resi conto che la voce era più vicina e armoniosa rispetto a quella più robotica di una telefonata.

Mi girai verso la porta pensando che fosse mamá ma essa era chiusa e girandomi verso sinistra attraverso le piante che mi faceva tenere proprio quest'ultima per 'dividere' il balcone con quello della stanza accanto vidi una sagoma snella ma dalla faccia coperta da quelle dannate piante.

"É tutto schifosamente esagerato" sentì mentre parlava in inglese "sappi che sono gelosa di te" continuò un'altra voce più robotica stavolta segno che stesse in videochiamata "ma che bello, se vuoi possiamo fare scambio, sai avrai anche una borsetta di Dior da qualche parte nella immensa cabina armadio" ci fu una pausa in cui le sentì ridacchiare "quanto costa?" La voce armoniosa ridacchiò "cinque" è l'amica rispose che non era possibile "mila" e la voce robotica si fermò di nuovo "già" continuò quella che a quanto pare era la mia sorellastra selvaggia "cazzo" rispose quella al telefono "Selen! Voglio ritornare in Florida. Qui ci sono troppe S, è una lingua che può essere paragonata ad un torci lingua impossibile!" Risi inconsciamente a quella affermazione, non era vero, in realtà era semplice proprio perché c'erano molte S "che drammatica, forse non potrai surfare ma almeno la tua matrigna te ne ha regalate ben due di tavole" la voce armoniosa sbuffò "è questo il punto, sono stupende e non posso metterle in pratica, marciranno se non entreranno in acqua" la vera domanda era una, perché la stavo ascoltando invece di essere in auto per andare a comprare un altro pacchetto di sigarette?

Mangiai l'ultimo cucchiaino di yogurt e lo posai su una sdraio, presi l'accendino e il pacchetto mettendomeli nelle tasche dello smoking che avrei dovuto indossare per quella odiosa cena di 'famiglia' ma dalla quale sarei scappato con la scusa degli studi, scusa che lei non poteva usare essendo che aveva appena finito la sua scuola e poi uscì alquanto velocemente di casa camminando verso i parcheggi dove avevo lasciato una delle mie auto.

Salì sulla mia solita Mercedes g-wagon e la misi in motore per poter guidare fino al mio tabacchino di fiducia.

"¿Cuánto cuestan?" Chiesi al venditore del tabaccaio "siete en total" rispose porgendomi il nuovo pacchetto di Marlboro e due accendini, uno nero come il mio solito e l'altro fu completamente diverso, era lilla con delle onde azzurre raffigurate sopra.

Non seppi perché la comprai esattamente, ma mi stava attirando, così eccola che divenne mia, pagai e tirai fuori una delle sigarette del vecchio pacchetto per poggiarla tra le labbra, presi dalla tasca un accendino e mi trovai in mano quella che mi ricordava molto la mia nuova sorellastra, feci spallucce e l'accesi per poi dirigermi verso un qualsiasi centro commerciale dotato di ristoranti, non sarei durato per più di un'altra ora senza mangiare qualcosa di davvero nutriente.

Quando stavo ritornando ormai era sera, tra mezz'ora mi sarei dovuto trovare a casa per poter partire tutti insieme per uno dei ristoranti di mamá ma io mi trovavo dall'altra parte della città a fare il pieno.

Appena mi risedetti sul sedile dell'auto il mio telefono iniziò a suonare e aprì la chiamata "dimmi chica, che succede" "dimmi che ci sarai questa notte" sbuffai sorpreso da quella domanda-non-domanda "ovvio che ci sarò che razza di domande sono" risposi mettendo l'auto in funzione "solo che farò un pò tardi" avvisai Ana, la mia migliore scopa amica "por què?" chiese con voce pesante "ti avevo parlato di quella cena de familia no? Bene è sta sera" la sentì sbuffare "va bene, ma almeno cerca di venire volecemente" disse con una voce molto maliziosa "se venissi velocemente come potrei sentirmi appagato?" Lei sorrise e io spensi la chiamata lanciando il telefono sul sedile di fianco al mio.

Cena stavo arrivando.

"Tesoro ma quanto ci mette?" Chiese mamá al suo nuovo marito mentre la aspettavamo sotto le scale proprio davanti la grande porta d'ingresso "lasciala fare, sarà confusa dalla grande quantità di nuovo abbigliamenti" gli sussurrò il 'marito' e lei gli baciò una guancia "volete che vadi io ad avvisarla?" Chiesi da finto angioletto "no, invece, se vuoi inizia pure ad andare e magari ad occupare già un tavolo anche per noi" annuì, certo come no, l'unica cosa che avrei fatto sarebbe stata quella di fumare mentre mi dirigevo lì "va bene" dissi sorridente al padre di Allison e camminai via.

Di nuovo dentro la mia bambina a quattro ruote mi accesi la prima sigaretta del nuovo pacchetto ed uscì dal cancello premendo sull'acceleratore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 24 ⏰

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