Chapter2⃣

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"Io..."
"Che succede Mia?"
"Hogiáprenotatounmesedivacanza" dissi tutto d'un fiato.
"Come scusa?" ridacchiò lui.
"Ho..già prenotato un mese di vacanza...mi dispiace..."
"Oh..."
Mi fissò per un po'.
"Sarà per un'altra volta giusto?"
Pensai si fosse offeso.
Poi mi baciò.
"Tranquilla...non mi sono offeso"
Mi sorrise.
"Vado...devi restituire due biglietti e disdire un albergo ultra lussuoso vicino alla Torre Eiffel" disse incamminandosi verso la porta.
"Musica di violini...dolci meravigliosi...profumi ricercati.."
Provava a convincermi.
"Torna a lavorare stupido!" risi facendogli segno di andare.
"Okay okay"
Lo vidi sparire sulla sua BMW.
Sospirai.
Scesi dallo sgabello altissimo e presi il portafoglio dalla borsa.
"No no! Ha già pagato lui!" mi anticipò la ragazza alla cassa.
"Ma che gentiluomo" pensai.
Uscii dal locale torturandomi le dita e l'anello.
Il telefono trillò di nuovo.
"MIAAA! Allora??? Non si scappa prima di un matrimonio! Lo sai che se lo tradisci con un bel fusto americano trovato al lodge non ritorni più in patria?!"
Strizzai gli occhi e allontanai il cellulare dell'orecchio.
"Porco Merlino Stella! Mi hai rotto un timpano!" esclamai.
"Quante lamentele tesoro! Su su scattare! Sono già a casa tua! Allora? Ti svegli?! Dobbiamo iniziare a preparare le valigie!"
Chiuse la telefonata.
Entrai in macchina ridendo.
"Che bella vita Mia Castelli..." mi dissi.
Ed è così.

Corsi su per le scale facendo i gradini due per volta.
Arrivata sul pianerottolo addocchiai immediatamente una folta chioma rossa.
"Con il fiatone? Stai scherzando spero! Ci hai messo sei minuti e 4 secondi ad arrivare! La tua velocità lumachesca è inaccettabile!" trillò una voce.
Lentiggini, occhi verdi, sorriso grande.
"Sì, sto bene. Grazie per avermelo chiesto tesoro" la presi in giro aprendo la porta.
"Allora?! Allora?! Quale valigia porti? Quella rossa che abbiamo usato alla gita di quinta? Il trolley a fiori di Budapest? La valigiona blu a stelle dell'anno scorso?!"
"Calma Stella...per favore! Sono appena entrata in casa!"
Lei saltellava di qua e di là per il mio appartamento.
"E togliti quei tacchi che mi rovini tutto il parquet!" protestai scuotendo la testa.
Lei sbuffò.
"Ma che noiosa donnina di casa! Non starai diventando una nonnina che fa la calza spero!" esclamò calciando via i sandali a tacco alto.
"Carina, modera i termini va!"
"Oh oh! La nonnina-quasi-sposata si sta scaldando! Che paura!"
Corse in cucina urlando:"Prendimi nonnina! O hai bisogno di un bastone?!"
"Brutta maleducata cafona!" le urlai di rimando.
Afferrai un cuscino dal divano e la raggiunsi in cucina.
"In guardia! Ho un...mestolo da cucina di legno con scritto...Ikea sopra! E non ho paura di usarlo!" mi disse brandendo lo strumenti.
"E io ho un cuscino" ribattei battagliera.
Scoppiammo a ridere.
"Molto mature"
"Davvero tanto"
Andai a posare il cuscino mentre lei riponeva il mio povero mestolo dell'Ikea.
"Allora?"
"Valigia di Budapest" dissi.
"E sia!" esclamò battendo le mani come una bambina.

" Stella! Metti giù! Molla la mia lampada, ora! Santo Cielo, mi sembra di fare la baby sitter ad una bambina di quattro anni!" esclamai un'ora dopo esasperata dalla curiosità della mia amica.
"Calmati! Guarda che non è normale avere una lampada verde a forma di coccinella!"
"Oh divina provvidenza! Ce l'avrà un sacco di gente!"
Lei scosse la testa come rassegnata.
"Mia mia mia...te l'ho già detto Mia? Tu sei troppo stressata! Rilassati...eppure non mi sembra che Filippo ti lasci insoddisfatta sess..."
"Ma la pianti?!" sbottai ridacchiando.
Lei in risposta si accinse a chiudere il lucchetto della valigia con la combinazione alzando le spalle noncurante.
"Ti va se stasera andiamo un po' in discoteca?"
"Lo sai che odio la confusione"
"Ma se ti ubriachi un po'..."
"No!"
"Maratona di film allora? Popcorn a volontà?"
"Andata" concessi sospirando.
"Puoi scegliere...tra...uhm...Colpa delle stelle...Resta anche domani...Pitch Perfect..."
"Tutti e tre Ella..."
"Non mi chiamare Ella" mi rimproverò assumendo un cipiglio severo.
"Okay Ella" dissi.
"Non...niente...lascia stare.."
Risi.
"Allora vado a casa a prendere l'occorrente e poi torno okay?" mi disse lei afferrando la borsa di Obey blu.
"Attenta a non ucciderti su quei trampoli" le urlai mentre usciva dalla porta.
Sentii un tonfo e un ticchettio lontano rimbombare sul pianerottolo.

***

Eccoci con il 2 capitolo💎
Spero vi piaccia! Lasciate un commentino se vi va💖
~chocolate

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 14, 2015 ⏰

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