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perché ogni tanto si ha bisogno di
essere cercati ,non di cercare
sempre

Non so per quale motivo ma non riuscivo a staccarmi da quel contatto << Allora sei anche educata.>> ride mentre tiene la mano ancora stretta alla mia.
<< So anche darti un calcio dove non batte la luce del sole se continui ad importunarmi>> sorrido falsamente<<Eppure ti do così tanto fastidio che continui a tenermi la mano>> a sentire quelle parole la ritiro subito in preda alla vergogna<<Mi pare che anche tu continuavi a tenerla, o sbaglio?>> ribatto stizzita.
Per fortuna, a mettere fine a questo assurdo discorso è l'arrivo di Rachel << Andrew non dovresti flirtare con la prima ragazza che ti trovi davanti, Charlotte potrebbe rimanerci male...>> esclama falsamente puntando i sui occhi azzurri su quelli del ragazzo << Prega che quest'anno sia la prima classificata della lista altrimenti potrebbe avere una crisi isterica>> lista? Di quale lista sta parlando?
Mi prende per il braccio e mi trascina via, eppure, nonostante la distanza sia molta, sento ancora quei due occhi di ghiaccio puntati addosso.

<Come lo conosci? >>mi chiede incuriosita <<Ti guardava come se ti volesse mangiare... Credo tu gli piaccia. >> ignoro il resto delle idiozie che ha detto <<Lista? Quale lista?>>.
Prima di rispondere mi prende le mani e mi fissa negli occhi << Ogni anno, viene fatta una lista con le dieci ragazze più belle e popolari della scuola, Charlotte l'anno scorso è stata la seconda classificata, la prima però, ogni anno moriva per cause sconosciute,incidenti dicono, morivano anche le loro madri prima dell'uscita dei risultati della lista, ma nessuno ha mai preso questa informazione in considerazione>> fa una pausa e poi riprende a parlare <<Quest'anno è morta la madre di Charlotte, la signora Johnson, questo vuol dire solo una cosa, lo sappiamo noi come lo sa Charlotte, tutti dicono sia una vipera falsa ed egoista, ma è molto peggio>> sbarro gli occhi.

Siamo messi bene, proprio in sta scuola dovevi venire? Sono tutti pazzi

<<Ma se ogni anno vengono uccise la prima classificata e sua madre per quale motivo si continua con questa lista? >>la curiosità mi sta mangiando viva.
<<Non vengono uccise: incidenti. Semplici, puliti, innocenti incidenti, strano vero? Eppure quest'anno, per la prima volta, una donna è stata assassinata, c'è qualcosa che non quadra e questo è chiaro a tutti>> sto per replicare ma mi precede << I risultati della lista escono domani ma ora muoviti che dobbiamo andare a lezione, siamo già in ritardo!>>.
Annuisco solamente, non riesco a replicare, non dopo quello che mi ha detto.
Mentre ci incamminiamo verso l'aula però, una miriade di studenti esce dalle classi accompagnata dai docenti. <<Che sta succedendo? >> chiedo preoccupata, la mora non risponde, ma appena vede suo fratello gli corre incontro chiedendogli spiegazioni.
<<Il preside ci ha convocati tutti, vuole parlarci>>esclama egli <<Pensate parlerà della morte della vicepreside? >>intervengo.
Non rispondono, annuiscono solamente.

Entro in palestra per l'assemblea con il resto della classe del corso di letteratura, accanto a me c'è Rachel e poco più distante intravedo Jeff e Andrew parlare, quest'ultimo si volta accorgendosi del mio sguardo su di lui, sorride, ed io abbasso lo sguardo imbarazzata.
Il rumore indistinto del chiacchiericcio, intervallato dallo stridio di qualche suola di gomma sul pavimento di legno di faggio super lucidato, non è nulla in confronto all'ansia che sta travolgendo in questo momento.
Mi avvio verso gli spalti: in palestra l'agitazione è palpabile, sta nutrendo la mia ansia.

La porta laterale si spalanca di colpo e nella palestra entra con una sola falcata il preside Thompson.
Alto e asciutto il direttore della scuola è come sempre impeccabile, i baffi e il pizzetto a punta sono estremamente curati, i capelli neri, palesemente tinti, sono domani da una leggera dose di gel. <<Tutti seduti>>.
La palestra si ammutolisce all'istante, nessun mormorio, nessuna risata. Tutti quanti abbiamo gli occhi fissi sul microfono.
<<Grazie>> dice il preside, senza un briciolo di sincerità.
<<Come sapete, sabato è deceduta la signora Johnson, è stata ritrovata morta da un collaboratore scolastico nel suo officio>> due agenti di polizia entrano all'interno della palestra con accanto mio padre <<Le analisi svolte dal medico legale affermano che non è stato un'incidente a far morire la signora Johnson>>.
Si ferma e posa una mano sul petto, all'altezza del cuore , per comunicare la particolare sofferenza cui era sottoposto. Jeff fà una faccia schifata mentre Rachel fa uno sforzo per non vomitare.
<<Dottor Smith vuole parlare lei? >> chiede con un inconsueto tono dolce, come se per lui fosse troppo difficile parlarne. A sentir nominare il cognome, la mora mi lancia uno sguardo interrogativo ed io in risposta annuisco con il capo.

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