15.

515 12 11
                                    

FLASHBACK
"Come hai potuto dirglielo"
"Doveva saperlo"
"Adesso lui è fuori controllo"
Nicola doveva restare nella consapevolezza, seppur non vera, che io non provavo più niente per lui in questo modo le cose sarebbero state più semplici  e avrebbe accettato la situazione, ma non doveva sapere la verità, in questo modo la situazione si sarebbe complicata e tutto sarebbe stato molto più difficile.
"Ascoltami, adesso io e Nicolò lo riportiamo da te ok?"
Sono disperata, non so veramente cosa fare adesso. Lui non deve vedermi.
"Non deve vedermi!"
Tiro un cuscino per terra e mi nascondo il viso tra le gambe e le  braccia, io non posso stare con lui, ho  sbagliato troppo  nei suoi confronti e adesso la faccenda si era complicata a dismisura. Anna ormai non sa più cosa dire e fare, chiude la porta e va via.

Devo fare qualcosa, devo andare via.
Mi tolgo il pigiama, mi vesto, prendo le mie cose e mi dirigo verso la porta ma è chiusa, dovevo immaginarlo, Anna mi conosce troppo bene. Ok, faccio? Mi si accende improvvisamente la lampadina. Nella stanza degli ospiti c'è una portafinestra che conduce direttamente al giardino, potrei scavalcare la staccionata. Così  in un attimo sono fuori e corro il più veloce possibile, mi allontano da qui  e vado verso un bar dove non c'è nessuno. L'unica cosa che voglio fare è dimenticare e non pensare a niente e lo faccio bevendo, anche troppo.

Ho la vista offuscata e mi gira la testa, esco fuori per strada e mi incammino per non so dove non riuscendo a mantenere l'equilibrio, non so dove sono, che ore sono, non riesco a capire più niente. Sono in mezzo alla strada, le macchine mi suonano indicandomi di spostarmi ma non riesco a mantenere la concentrazione, è sera e le luci dei fari mi sembrano come dei fuochi d'artificio e resto li a guardarli imbambolata in mezzo alla strada. Un camion corre all'impazzata, e mi suona più e più volte ma anche strizzando gli occhi non riesco a distinguerlo e in meno di cinque secondi mi travolge giù e da lì per me  inizia il buio.

NICOLA POV'S
"Che vuol dire che è scappata?"
"Mi diceva che non voleva vederti, ho chiuse tutto, non so come abbia potuto farlo"
Vado nel panico dove puó essere andata. Avrei saputo pochi minuti dopo che tutte le mie speranze e le mie certezze sarebbero svanite immediatamente.
"Pronto? Lei è il signor Nicola Zalewski?"
"Sono io, che succede?"
"Lei è atteso in ospedale, la sua ragazza è qui in condizioni molto gravi".

Non ho mai guidato così velocemente. Io, Nicolò e Anna siamo in ospedale più spaventati che mai, io sono su di giri .
"Dov'è?"
Urlo ad un dottore.
"Stia calmo, è in condizioni molto gravi ma è stabile"
"Cosa le è successo?" Interviene Anna.
"Un camion l'ha travolta procurandole fratture e lesioni molto gravi, soprattutto ai polmoni, dove non si più intervenire. Facendo l'alcool test abbiamo constato che il livello di alcool era ben sopra la media."
"Ce la farà?" Chiede Nicoló.
"Le probabilità sono veramente scarse. Le abbiamo dato della morfina per non farle provare dolore."
"Possiamo vederla? Siamo le uniche persone che ha qui a Roma." Chiede disperata Anna.
"Certamente, però uno alla volta, massimo 10 minuti."
Entra prima Anna.

ANNA POV'S

Provo un mix di emozioni contrastanti, non posso immaginare una vita senza la mia migliore amica, senza mia sorella. È sempre stata il mio braccio destro e la mia spalla su cui piangere. Irene è la persona più buona e pura che io abbia mai conosciuto prendendomi per mano mi ha toccato il cuore dove rimarrà li, per sempre nonostante tutto.
"Hey"
Ha gli occhi chiusi ma quando sente la mia voce li riapre lentamente e sorride. Nella stanza c'è la macchina che segna i battiti cardiaci e ha una flebo attaccata al braccio.
"Ciao" Dice con un filo di voce.
Mi siedo sulla sedia accanto al letto e le tengo la mano, in men che non si dica le lacrime le mi rigano il viso.
"Ti prego non piangere"
" Come faccio senza te?" Dico singhiozzando.
" Anna, sei la persona più intraprendente che conosco, ce la farai eccome. Io sono tanto fiera di te e della persona che sei. Quindi a testa alta!"
"Dovevi conoscere il bambino"
" Quando nascerà, ricordami. Presentami a lui o a lei  mi conoscerà così."
"Sei sempre bella sai?"
"Oh smettila" Dice ridendo.
Intanto bussano alla porta ed entra il dottore.
"Signorina deve uscire."
"Si solo un attimo "
Irene mi stringe la mano più forte che puó.
"Ti voglio bene ok? E scusami"
"Di cosa?"
"Se non mi sono fidata"
"Non devi dirlo nemmeno"
Mi avvicino verso di lei e le do un bacio sulla fronte.
" Ti voglio bene, sei parte fondamentale nel mio cuore."
" Ci vediamo presto Anna"
" Ci vediamo presto Irene"
"Abbi cura di te e della tua famiglia"
"Sempre"
Dico prima di chiudere la porta.
Dopo di me entra Nicoló per darle un ultimo saluto.

NICOLA POV'S
Non appena esce Nicoló mi da una pacca sulla spalla.
"Aspetta solo te"
Busso alla porta.
"Avanti"
Entro in camera e provo a sdrammatizzare la situazione forse non riuscendoci.
"Fa un freddo la dentro, qui si sta bene"
" Dai non fare lo stupido siediti"
Mi siedo come mi dice lei.
"Allora, come stai?"
" non di vede? Uno schifo"
"Perché lo hai fatto?"
"Perché non volevo farti soffrire ma non ci sono riuscita"
Abbasso lo sguardo.
" Si, hai ragione non ci sei riuscita"
"Guardami"
"Io non ameró nessun' altra come amo te, ti giuro che non mi innamoreró di nessun'altra"
"No" Dice piangendo e squotendo la testa, mi prende il viso con le sue mani morbide.
"Vai avanti, innamoratati, sbaglia, cresci, sii felice e goditi la vita. Voglio che tu sia in pace con te stesso, sei la persona di cui mi sono innamorata perdutamente e non voglio che tu soffra per me perché non te lo meriti. Sono stata una stupida a sprecare la mia vita così, avrei voluto passarla tutta la vita con te , ma sai? Sono felice, sinceramente , perché ho conosciuto una persona fantastica che mi ha amata e mi basta questo perché non sono stata amata da una persona qualunque ma lo sono stata da te ed è il regalo più bello che la vita potesse farmi. "
" Io ti amo con tutto me stesso "
" Ti amo anche io, e lo faró anche da lassù. Ti proteggeró io, saró il tuo angelo custode. "
" Sei tutta la mia vita Irene, Ti giuro che in un'altra vita ti sposeró e avremo una famiglia, dei figli e moriremo insieme vecchi e con mille acciacchi ma felici perché avremmo costruito la vita dei nostri sogni"
"Allora ti aspetto nell'altra vita"
"Affare fatto"
La nostra ultima risata riecheggia in tutta la stanza prima del "bip" più straziante della mia vita che indica che il suo cuore non ce l'ha fatta.
"Ciao, amore mio"
Stringo la sua mano sul mio viso pochi istanti prima che entrasse il dottore che contolla il suo battito e le chiude gli occhi.
"Ore del decesso 21:45"

Esco dalla stanza e guardo i miei amici con gli occhi pieni di lacrime.
"È andata via"

SPAZIO AUTRICE
Allora, mi sono tanto emoziona scrivendo questo capitolo. Scusate per questo finale abbastanza triste ma la storia doveva andare così. Mancando ancora pochi capitoli alla conclusione della storia ma vedo delle recensioni positive e questo mi fa molto piacere.

Il modo in cui ti ho amato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora