il bene che volevo,il paradiso che mi spetta

161 7 4
                                    

finalmente arrivò il primo giorno di scuola, Gaia e Arianna si alzarono presto per prepararsi, Gaia era ancora scossa dall'accaduto di Arianna e Bill ma cercava di nascondere il tutto. Gaia si preparò con un jeans nero largo e una maglia lunga della nike grigia che le stava due volte più grande, si mise un po' di mascara e iniziò a fare colazione per poi prendere lo zaino e partire per la giornata scolastica, la ragazza fece molto in fretta perché non voleva fare la strada con Arianna. Arrivò a scuola e iniziò a inquadrare per bene tutta la gente che era dentro a quella scuola: alcuni carini, altri brutti, alcuni che erano ricoperti con le felpe e non si riuscivano a decifrare, il gruppetto delle ragazze popolari, le ochette, i nerd e quelli classici. -Hey, ma tu sei la ragazza di Bill dei tokio hotel!- disse una ragazza bassa con i capelli rasati a zero e gli occhiali, -Si sono io, ma vi prego non mi assillate di domande, ho già una vita difficile- si sfogò Gaia, nella massa di gente che c'era la ragazza vide di sfuggita Arianna che la cercava ovunque, -Cazzo, fai si che non la abbia in classe- disse la ragazza per poi andare a sbattere contro un ragazzo alto, magro, biondo con gli occhi verdi, -Hey, tutto apposto?- chiese il ragazzo sconosciuto, -Oh si scusa, è perché sono nuova, e diciamo che sono imbranata, scusa ancora- si scusò più volte per poi andare avanti.
Arrivò il momento di vedere in che classe erano... FORTUNATAMENTE ERANO DIVISE! Gaia sospirò e seguì la prof per entrare in classe. Aveva dei compagni di classe normali diciamo, era capitata in classe con la tipa con gli occhiali di prima, delle tipe che la fissavano facendo un sorrisone e dei ragazzi che erano scocciati. Come vicino di banco aveva un ragazzo che aveva visto mentre parlava con un tipo più grande di lui. -Piacere Mattia- si presentò il vicino di banco, -Oh piacere mio, Gaia- disse la ragazza strizzando gli occhi.
-Ragazzi, buongiorno a tutti,spero che in questa classe vi troviate tutti bene,anche perché ci sono state due classi in cui abbiamo messo i nuovi arrivati, la sezione C cioè la vostra, e la sezione B- disse la prof, -Ah comunque, io mi chiamo Fiumi Giorgia, e sono la vostra prof di italiano e storia,su questo foglio voglio che scriviate un po' la vostra vita, se volete sfogatevi anche, dopo per chi vuole la può leggere alla classe, MA NON SIETE OBBLIGATI- informò la prf mentre distribuiva i fogli a tutti. -Vi dò un'ora per scrivere tutto, essendo che abbiamo due ore insieme visto che manca la prof di matematica- disse la prof per poi dare il via. Gaia era tutta scossa, non voleva raccontare a nessuno della sua vita, di quello che aveva passato per colpa di sua mamma, di tutto l'amore che le serviva, di tutti i suoi amici persi, di tutti gli animali che ora erano in cielo, di tutto quello che le sta succedendo. Mattia, il suo compagno di banco capì subito che c'era qualcosa che non andava, -Oi che hai?- chiese mentre vedeva le lacrime scendere nel volto della ragazza, -Io, io non voglio scrivere tutto quello che mi sta succedendo e quello con cui sono cresciuta- spiegò la ragazza, -Dai tranquilla, fatti dare un'abbraccio- disse Mattia per poi stringerla forte. -Hey cosa succede la?- chiese la prof con voce triste perché vedeva che la ragazza stava male, Giorgia arrivò lì e si chinò per parlare con Gaia. -STAI bene?- le domandò guardandola negli occhi, -Io no, non voglio scrivere il mio passato nemmeno quello che sta succedendo adesso- spiegò la ragazza mentre si copriva il viso. -Tu sei Gaia...?- chiese la prof -Gaia Gervasio- disse la ragazza, Mattia spalancò gli occhi - Gaia, ma io e te ci conosciamo quindi... Mattia, Mattia Neri- disse il compagno di banco, -SEI DAVVERO TU?- disse la ragazza per poi abbracciarlo, -Che carini, Gaia te la senti di sfogarti con lui? così almeno fai qualcosa, tu Mattia puoi anche non farlo il testo, se vuoi lo fai a voce- disse la prof, Mattia annuì e portò fuori la ragazza, la bidella li fece entrare in una stanza piccola ma carina, -Dai dimmi un po'- disse Mattia
-Io, okok... da quando ero piccola ho sempre avuto un bruttissimo rapporto con mia madre, e succede tutt'ora ma cerco di lasciarla stare. Ora abito qui a Milano ma solo per quest'anno poi ritorno a casa, ho conosciuto un ragazzo che mi piace che fa parte dei tokio hotel, Bill, e diciamo che con lui andava da dio la relazione, però poi... eravamo ad una festa e, la mia migliore amica, Arianna, la vidi mentre si faceva lui, il mio “ragazzo”, ero scappata via, lontana da tutti per una settimana, ero andata dal mio ex, lui era molto violento ma volevo stare con qualcuno,
la sera dell'accaduto, sono andata a mangiare qualcosa in un bar che era ancora aperto, trovai una mia cara amica, Lidia, che cercò di tirarmi su il morale dicendo “bevi quel bicchiere e dimenticalo” ah, quel giorno, piansi tutta la settimana te lo giuro, non capivo perché quei due erano riusciti a essere così cattivi con me, non avevo fatto nulla di male, e loro lo sapevano-
Mattia la guardò con uno sguardo triste, dopo aver sentito tutta quella storia capiva perfettamente  perché non le voleva scrivere.
Il giorno scolastico passò un fretta, Gaia e Mattia si salutarono,
e la ragazza corse al parchino, non voleva andare a casa ancora, si nascose dentro al bagno e come sempre... si guardò allo specchio, si assicurò che non ci fosse nessuno si guardò nello specchio appannato, e iniziò a parlare tra se e se -Gaia non farlo, Gaia non farlo, è più forte di me, voci vi prego basta,BASTA!- esclamò la ragazza per poi chiudersi dentro la porta del vero e proprio bagno. Era seduta per terra già da 5 minuti, le sue voci, quelle maledette voci la stavano facendo impazzire, “nessuno ti vuole” “fallo, tanto non sarai mai perfetta”
“si allontanano tutti da te, pure Bill”, la ragazza riuscì a prendere tutto e scappare da quel maledetto posto per poi accendersi una sigaretta per cercare di dimenticare il tutto. Pure i giornalisti che la vedevano avevano deciso di non disturbarla, avevano capito che non voleva. Il fumo si discioglieva nel cielo come lei ha fatto quel fottuto giorno, si era lasciata andare, non aveva raccontato a nessuno del fatto che quel giorno era caduta in depressione, e di quello che era successo nel bagno di quel bar.
Finita la sigaretta, Gaia andò finalmente a casa dove la stavano aspettando tutti, -Dove cazzo eri andata a finire?- chiese Bill mentre la inseguiva in salotto, -Fatti i cazzi tuoi- rispose aggressiva la ragazza, -Dai ho capito che ho sbagliato quel giorno ma ti supplico non diventare così, io ti amo-, Gaia sbuffò e andò in camera sua, che sfortunatamente doveva condividere con Arianna. -Gaia guarda che è pronto il pranzo- la informò “l'amica”, -Di agli altri che non scendo, ho già mangiato- disse Gaia per poi mettersi le cuffie e iniziò a scrivere qualcosa sul taccuino che non usava da anni. Arianna andò a mangiare e Gaia chiuse la porta a chiave. -Che nessuno mi disturbi- disse la ragazza. per poi strappare tutti i fogli che scriveva,
-CAZZO NON ME NE VA MAI BENE UNA, MI SONO ROTTA LE PALLE DI VIVERE IN STA VITA DI MERDA, VOGLIO QUALCUNO CHE MI AMI PER COME SONO DAVVERO NON PER COME DEVO APPARIRE PER PIACERE ALLA GENTE, MI SONO ROTTA DI FINGERE SORRISI CHE POI ANDRANNO PERSI NEL TEMPO, MI TRADIRANNO COMUNQUE VADA, HO UNA VITA GIÀ DI SCHIFO DI MIO POI DEVO FINGERE DI ESSERE FELICE, E PER CARITÀ NON POSSO MAI AVERE DEI PERIODI NO, PERCHÉ SENNÒ LA GENTE SI DISTACCA DA ME E PENSA CHE IO FACCIA SCHIFO. VAFFANCULO A TUTTI- si sfogò violentemente Gaia. I ragazzi salirono subito di sopra -Gaia,Gaia apri la porta, APRI STA FOTTUTA PORTA- disse Tom, quando finalmente l' aprirono era troppo tardi, lei era scappata. -Gaia, porco dio- disse Tom per poi scendere dalla finestra e andarla a cercare, -GAIA! TORNA QUA!-  disse il ragazzo ma ormai era tardi, la ragazza era già andata, dove non si sa, i ragazzi sperano nel suo ritorno, chissà se avverrà.

ti cerco nel pubblico, ma tu mi vedi?🎤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora