To Doctor, with love.

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Perché lo hai

Caro dottor

Basta!

Andato.

Te ne sei andato.

Mi hai lasciato.

Mi hai tradito.

Avevi detto che non mi avresti allontanato da te.

Avevi promesso, dannazione!

Posai l'orecchio contro il muro e cercai di cogliere qualche suono che mi dicesse che tu eri lì, ad aspettarmi.

Anzi, pronto a riprendermi.

Ma c'era solo silenzio, un silenzio di tomba.

Un silenzio assordante.

Furiosa battei i pugni, le lacrime che sgorgavano dai miei occhi ormai spenti.

Volevo che tu mi sentissi e che mi tornassi a prendere.

E invece non lo hai fatto.

O meglio, ci hai provato.


Di tempo ne è passato ma io non reggo il dolore. Avrebbero potuto uccidermi, spararmi;

ma nulla, neppure le peggiori torture sarebbero state dolorose come questo: una vita senza di te.

Senza il mio Dottore.


Sei stato crudele.

Crudele a farmi sperare in una via d'uscita.

Crudele a tenermi con te, per poi lasciarmi andare.

Crudele a bandirmi in un mondo senza il tuo volto da poter guardare, senza le tue labbra da poter baciare.


Sono arrabbiata, e anche tanto, sai?

Ma non riuscirei a tenerti il broncio neppure se volessi.

Ci provo, ma mi vedo il tuo volto davanti;

ridi, non essere arrabbiata Rose Tyler.

E io mi specchio nei tuoi occhi e proprio non ce la faccio ad essere arrabbiata con te.

Io ti amo.

Ti amo e sempre ti amerò.

E mi ripeto che non importa se tu non sei riuscito a dirmelo, perché già lo so.

Anche tu mi ami.

Ma la verità è che avrei voluto sentirtelo dire, sarebbe stata la frase più bella che tu potessi mai sussurrarmi all'orecchio, ti amo Rose Tyler.

E ho un tuffo al cuore ogni volta che penso che non avrai mai più l'occasione di farlo e io non potrò mai sentirtelo dire.


Ho sempre pensato che fossi tu a dovermi dire addio il giorno in cui, implacabile, la morte sarebbe venuta a reclamarmi.

Invece no.

Ed è straziante saperti in un posto a me inaccessibile, senza speranza di poterti vedere di nuovo.

Sigillata qui, in un mondo parallelo, sognando di correrti incontro e di avvinghiarmi a te;

di seppellire di nuovo il volto nel tuo cappotto.

Come hai potuto Dottore?

Come hai potuto farmi questo?


Non me lo meritavo, non mi meritavo tutto questo dolore straziante che si è preso la mia anima e non la vuole più lasciare.

Il dolore sta occupando il posto che avevi tu nel mio cuore;

ed era immenso lo spazio per te, in me. Infinito, come l'universo che mi hai fatto scoprire.


Non lasciarmi, ti prego.

Torna a riprendermi.

Ho già rinunciato a mio padre tanto tempo fa pur di avere te.

Ho rinunciato a Mickey, a vedere mamma tutti i giorni.

Tutto per una vita con te, l'uomo che amo.

Ed ora ho tutto quello a cui ho rinunciato, ma non te, a cui non ho mai voluto dire addio.

Che vita ingiusta, la nostra.

Separati da un muro, volto contro volto senza poterci percepire.

Senza poter essere sicuri di essere sentiti.

Senza poterci abbracciare di nuovo.


Lo avevi già fatto.

Mi avevi chiuso fuori già un'altra volta, per il bene superiore.

Ma io sono tornata da te.

Com'eri felice.

Il tuo sorriso si allargava tra le tue orecchie a sventola.

Ti amavo ora e ti amo adesso.


Non dovrei ma non posso proprio farne a meno;

ogni sera guardo le stelle, gli occhi persi nel buio, e disperatamente ti cerco, immagino dove tu possa essere in quel momento, che vite tu stia salvando.

E puntualmente, ogni sera, non ti trovo nel mio cielo e mi si spezza il cuore ogni volta di più.

Manchi Dottore.

Mi manchi da morire.

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