DEADLY SINS

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Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me.

Quale Dio ha davvero bisogno di specificarlo nel primo comandamento? Nella sua presentazione all'uomo?
   Forse un Dio che ha bisogno di rassicurazioni costanti sulla sua esistenza e potere?
    Ma se un Dio onnipotente esistesse davvero e fosse l'unico, non dovrebbe essere necessario imporre il divieto di adorare altre divinità. Non sei d'accordo?
   Eppure, Lui, ci tiene a specificarlo già dalla prima frase, rimarcando il possesso e l'esclusiva su di te, che a questo punto, accettando il patto, diventi suo e non puoi più tornare indietro. Non puoi avere ripensamenti, la libertà di scegliere o di esplorare altre forme di spiritualità e credenze che potrebbero arricchirti. NO, nel modo più assoluto. Perché Lui si arrabbia. E non sto dicendo una cazzata.
     È Lui stesso a confermarlo nella seconda parte del primo comandamento che non viene mai trascritta nei testi. Una parte oscurata, eliminata, depennata, perché troppo contraddittoria ed egoistica per essere associata ad un Dio misericordioso:

Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrerai davanti agli Ìdoli, né li servirai.
Io, il Signore, sono il tuo Dio, un Dio geloso.
Io punisco la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione, ma dimostro il mio favore fino a mille generazioni per quelli che mi amano.

Ebbene, non trovi che questa parte sollevi una questione al quanto spinosa?
   Perché un Dio onnipotente dovrebbe essere così geloso e suscettibile da richiedere questa forma di adorazione esclusiva? Questa restrizione riflette un'insicurezza e una mancanza di fiducia nella propria autorità divina.
    Come può essere considerato un Dio amorevole se infligge il castigo, e minacce, su persone che potrebbero non avere alcuna responsabilità diretta per le azioni dei loro antenati?
    Questa parte oscurata del primo comandamento presenta un'immagine di un Dio autoritario, geloso e incline alla punizione che fa rabbrividire. È un'immagine che richiama alla mente la tragica figura di un uomo che, accecato dalla gelosia, uccide la propria compagna. La similitudine può suscitare sconcerto e mettere in discussione la natura di un Dio che dovrebbe essere il simbolo stesso dell'amore, della compassione e della misericordia. Invece, Lui, mette le proprie esigenze e il proprio ego al di sopra della libertà e del benessere delle sue creature.
    Un Dio che impone, punisce, che proibisce la conoscenza per il desiderio di mantenere i suoi fedeli nell'ignoranza al fine di manipolarli e controllarli, non è altro che un Dio tiranno. E lo dimostra palesemente nella Genesi che punisce Eva per aver mangiato un frutto dall'albero della conoscenza. La punisce moltiplicando i dolori della gravidanza e renderla sottomessa all'uomo, solo perché gli aveva disobbedito. Solo perché lui voleva che restasse nell'ignoranza.
     E ha fatto lo stesso con Lucifer, l'angelo più bello del paradiso, scaraventandolo sulla terra solamente perché voleva dimostrare agli altri angeli la bellezza della conoscenza e del pensiero libero. Eppure, la sua storia non viene mai menzionata nella Bibbia. Curioso, no?
     Alla luce di tutto ciò, ritengo che l'essere umano debba essere il solo arbitro della propria vita. Dovremmo essere responsabili delle nostre azioni, senza subire giudizi o colpe imposte da una divinità. Dovremmo godere della libertà di vivere come desideriamo, di cercare la conoscenza, di arricchire la nostra esperienza personale e di esplorare le sfumature delle nostre emozioni senza restrizioni.
    Vuoi essere arrabbiato? Arrabbiati, pure. Spacca tutto quello che vuoi. È forse un peccato questo?
    Vuoi oziare tutto il giorno sul divano? Bere? Fumare? La vita è la tua, cazzo. Vivila come ti pare!
    Vuoi fare sesso? Vai e divertiti. Esplora il tuo corpo, in solitaria o in compagnia, e godi delle sensazioni uniche che ti offre. Cosa c'è di peccaminoso in questo? Assolutamente nulla!
    Perciò, al Deadly Sins, vige una sola regola:

Sii coraggioso, sii audace, sii te stesso.

   Esplora i tuoi istinti e i tuoi desideri senza il peso di aver commesso un errore, perché gli errori non risiedono nei vizi, ma in ben altro.
   Lasciati andare a quello che ti rende felice, a condizione che non danneggi gli altri.
    Lavora su te stesso, sul tuo percorso di vita, sui tuoi bisogni e non adattarti mai ad una visione rigida della moralità.
    Sii te stesso senza rimorsi, perché solo abbracciando la tua autenticità puoi veramente vivere una vita soddisfacente.
La vita è troppo breve per vivere secondo le aspettative degli altri.

Benvenuto al Deadly sins, dove puoi abbracciare i tuoi vizi e rompere le catene dell'oppressione.

Buona permanenza,
Lucifer

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