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«Gio, Mattia è atterrato.» informo il mio migliore amico che intanto è seduto sul divano, intento a scegliere un programma da guardare in televisione.

Non appena sente le mie parole posa il telecomando al suo fianco e mi prende il viso tra le mani cercando di decifrare la mia espressione.

Probabilmente vuole solo capire cosa fare, se lasciarmi sola con lui o rimanere.

«Va bene, andrò in hotel.» mi risponde dopo qualche secondo.

Non vorrei proprio buttarlo fuori da casa così, ma allo stesso tempo so che con Mattia non sarebbe la stessa cosa se sapessi che ci fosse anche lui in casa con noi.

Mi dispiace infinitamente per Gio, che sembra capire immediatamente il mio stato d'animo e mi stringe in uno dei suoi soliti abbracci, cercando di confortarmi.

«Non preoccuparti per me, piuttosto pensa a risolvere questa situazione.» sussurra al mio orecchio per poi lasciarmi un bacio affettuoso sulla guancia.

Gli sorrido, ringraziandolo per l'ennesima volta, dopodiché Gionata sale nella camera degli ospiti per raccogliere i pochi vestiti servitogli in questi due giorni e li inserisce maldestramente nella valigia, che a stento si chiude.

Rido alle sue imprecazioni contro quest'ultima che non accenna a chiudersi, dopo qualche secondo decido di raggiungerlo per aiutarlo.

Sono così fortunata ad averlo.
Non ci sentivamo da sei mesi ormai, nonostante gli incitamenti di mio fratello e molti suoi messaggi e chiamate al fine di chiarire a cui io non ho mai risposto.
Semplicemente non me la sentivo perché sapevo che lo stavo deludendo.
Sono stata un'amica terribile, eppure non appena gli ho detto di avere bisogno di lui, è venuto in mio soccorso.
Non so come farei se non fosse nella mia vita.

Lo abbraccio, lasciandolo momentaneamente interdetto.
Gionata molla subito la valigia e mi stringe a lui.

«Mi dispiace così tanto Gio, sono stata davvero una stronza.» mi scuso, ormai singhiozzando.

Il ragazzo non accenna per nulla a mollare la presa su di me e anzi, aumenta la forza, per farmi sentire maggiormente la sua presenza.

Come fa a non essere arrabbiato con me?

«È tutto ok. Tutti fanno cazzate nella vita, chi meglio di me dovrebbe saperlo? — chiede, retoricamente, ridendo e facendo sorridere anche me — non ti ho mai odiata, né ce l'ho mai avuta con te. Mi dispiaceva soltanto sapere che non stavi bene e che ti ostinavi a non capire che avevi la felicità a due passi da te.» sicuramente si riferisce a Mattia.

«Mi dispiace, volevo solo il bene della piccola.» rispondo, in un sussurro.

«Lo so, ma sai che l'importante per lei è stare con qualcuno che la ami. Così come te... quindi ora vado, non vorrei che facessi aspettare il tuo principe, soprattutto dopo che lo hai fatto salire in aereo in after.» sorridiamo entrambi e lui si allontana leggermente da me, guardandomi negli occhi.

«Mi sei mancato tanto Gio.»
«Anche tu, pulce.» saranno gli ormoni, ma in questo momento, dopo aver risolto con lui e avergli sentito dire il nomignolo che mi dava quando ero piccola, quasi mi commuovo.

«Tengo il telefono acceso, per qualsiasi cosa chiamami, d'accordo?»

Annuisco.

Il ragazzo riprende la valigia in mano e si avvia verso l'uscita di casa, sussurrandomi un "buona fortuna" prima di chiudersi la porta alle spalle.

Mi accascio al muro, sospirando.

E ora?
Ora arriverà Mattia e io non saprò assolutamente che dirgli a parte che mi dispiace per l'enorme casino che ho combinato.

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