UNO

383 20 1
                                    

«Lei è Elodie e ha 19 anni

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.



«Lei è Elodie e ha 19 anni. Dice di sè: sono una persona molto timida e che preferisce stare zitta piuttosto che sbagliare.
Perdono le persone con davvero molta difficoltà, infatti preferisco chiudere un rapporto con una persona piuttosto che far finta di averla perdonata e starci male io in primis.
Canto da quando ho 6 anni, per cercare di trovare un modo per farmi ascoltare senza avere paura di essere giudicata.
Ho trovato il mio posto sicuro: spero di riuscire a renderlo qualcosa di concreto e di riuscire a rendere orgogliosa mia mamma.»

˖ . ݁𝜗𝜚. ݁₊

«Ma voi con Rebecca non ci parlate mai? Non vi dice mai niente?»

Vybes aveva appena raggiunto me e Sienna, la mia compagna di stanza. Eravamo sedute sul divano di fronte alla programmazione delle lezioni, a chiacchierare spiegandoci come fossero andate le lezioni di quel giorno e lei in particolare mi stava parlando della sfida che doveva preparare.
La domanda ci aveva lasciate di stucco, soprattutto in corrispondenza alla lettera che Rebecca aveva ricevuto durante la registrazione della puntata. Cercai la ragazza a fianco a me con lo sguardo, con fare sospetto.

«Sinceramente non ci parlo molto» gli risposi con sincerità, vedendo della delusione nei suoi occhi.
In quella prima settimana dall'inizio dall'edizione di Amici 2024 non avevo avuto particolari possibilità di parlarle, nonostante condividessimo la stessa stanza, o almeno non abbastanza da ricevere il genere di confessioni che Vybes ci stava richiedendo.
Quel genere di confessioni la avrebbe solo trovata dalla bocca dell'australiana che dopo aver sentito la mia risposta, intervenne immediatamente.

«Mi dice qualcosa? In generale? Di maschi? - Sienna con una serie di domande era riuscita ad arrivare esattamente dove il cantante romano sembrava volesse arrivare - Io so che Ilan è come un fratello, sono amici. Secondo me le piace Nicolò»

Cercai nello sguardo di Gabriel una reazione, una di quelle che si tende a voler nascondere.
«Le piace... Nicolò?» Chiese, facendo finta di non aver sentito. Chiese come per non credere che quelle parole fossero vere, che Sienna avesse detto il suo nome al posto di quello del cantante della Pettinelli.
«Di me non ti ha mai detto nulla?»
«No mai... Io ti dico la verità» rispose l'australiana cercando di ferirlo il meno possibile ma rendendogli chiare tutte le situazioni, prima che ci potesse restare troppo male.
«Sisi. Sono abituato»

Lo sguardo di Gabriel si spostò per la prima volta dall'inizio di quella conversazione su di me. In quelle situazioni, le ultime parole che vuoi sentire solo degli incoraggiamenti sul fatto che primo o poi arriverà quella persona, la persona giusta per noi. In quelle situazioni, l'unica cosa che vorresti fare è chiuderti in te stesso e metabolizzare anche il più piccolo dolore, il che era impossibile dovendo convivere con una ventina di ragazzi.
L'unica cosa che mi rimaneva da fare era quella di mostrargli un leggero sorriso, per fargli capire che non era solo.

«Ragazzi io devo andare, ho lezione adesso»
L'accento australiano spezzò il silenzio che si era creato dopo quell'affermazione. Senza aspettare una risposta, ci aveva già lasciati sul divano da soli.

«Meglio averlo saputo subito no?» gli chiesi per cercare di sovrastare l'imbarazzo che si era appena creato. «Sicuro, ma finisce sempre così»
La sua risata riecheggiò nella stanza fino a raggiungere le mie orecchie.
Gli sorrisi nuovamente, appoggiando la mia mano sulla sua spalla sfruttandola anche per alzarmi.
«Vybes poteva andare molto peggio: potevi innamorartene» capendo che me ne sarei andata, Gabriel mi fermò prendendo il mio polso.
«Anche a te va male in amore?» mi chiese capendo che forse non ero solo una diciannovenne che cercava di dare inutili consigli d'amore e che forse un passato trasandato lo avevo avuto anche io.

«Non dirlo a Rebecca che hai scritto te il biglietto, lasciale credere quello che vuole ma non confessare»
Ignorai la sua domanda per non spostare l'argomento su di me.
«Perché?» «Per lo stesso motivo per cui non l'hai confessato fino ad adesso»
Mi guardò con una faccia che urlava "c'hai proprio ragione" e sorrisi tra me e me vedendo come si potesse leggere tra le righe ogni suo pensiero.
«Ma che sei? Na filosofa?» l'accento romano del ragazzo non era più celato come aveva cercato di fare con Sienna, per evitare avesse più difficoltà di quanto non ne avesse da sola, e le sue parole mi fecero ridere di gusto.

«Vieni fuori con me che ho bisogno di fumare?»
«Sono diventata la tua migliore amica Gabriel?» gli chiesi prendendolo in giro.
Mi piaceva parlare con lui, in qualche modo percepivo un'affinità che mi permetta di capirlo come se lo conoscessi da una vita.
Senza dirmi niente, si alzò dal divano dirigendosi verso il giardinetto a pochi passi da noi, ma prima di chiudersi la porta ormai alle sue spalle sentii la sua voce: «Che fai? Non vieni?»

Si girò per andare a sedersi sulle piccole panchine che si trovano nel giardinetto della casetta, come se sapesse che lo avrei raggiunto.
Scossi la testa con fare divertente e lo raggiunsi.
«Ti mancavo di già?» mi chiese non appena mi misi a fianco della sua figura, feci per alzarmi con fare teatrale, indignata ma il cantante mi fermò.
«Ao dove credi di andare?» «Ora non metterla come se fossi io quella dipendente da te» «Ah sarei dipendente da te ora Elodie?»
Guardai la sua mano, che teneva ancora il mio polso e gliela indicai con lo sguardo: «A quanto pare Gabriel»

˖ . ݁𝜗𝜚. ݁₊

note autrice 🥂
ecco il primo capitolo di questa storia.
amo già elodie e gabriel assieme!
spero voi li amerete quando li amo io :)
-b

OPPOSITE, vybesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora