Tra sogni e realtà

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Nella tranquilla cittadina di Salem, gli albori di un nuovo giorno portano con sé speranze di un futuro migliore. La luce del sole filtra attraverso la finestra della camera di Emily, delicatamente illuminando il suo viso ancora intento a dissipare i residui di un incubo che l'ha tormentata durante la notte.

Con un sospiro di sollievo, Emily si siede sul bordo del letto, cercando di allontanare i ricordi oscuri che affollano la sua mente. Un sorriso di determinazione rugge sul suo volto, mentre stringe le palpebre per scacciare definitivamente le ombre della notte.

Alzandosi, si dirige verso il bagno e affonda il volto nell'acqua fredda, cercando di svegliarsi completamente dal suo sonno agitato. Sente il battito del cuore che si stabilizza gradualmente, mentre cerca di focalizzarsi sul presente e abbandonare il terrore dell'incubo che l'ha appena abbandonata. Con passi decisi, Emily affronta la giornata che inizia. Prende una lunga doccia, lasciando che l'acqua scrosciante rinfreschi il suo corpo e la sua mente. Indossa un abito dai colori vivaci, una piccola dichiarazione di speranza e gioia che trasmette al mondo che è pronta ad affrontare qualsiasi sfida venga loro lanciata.

Dopo una colazione leggera, si avventura all'esterno, lasciando che l'aria fresca del mattino le accarezzi il viso. Mentre cammina per le strade di Salem, Emily ammira le case antiche e le vie acciottolate, sentendosi affascinata dalla storia e dall'atmosfera unica della città.

Passando davanti a una vetrina, si ferma per riflettere sulla sua situazione attuale. La luce del sole si riflette sulla sua pelle chiara, mettendo in evidenza gli occhi scuri e profondi che rivelano una determinazione interiore. I suoi capelli ricci, liberi di danzare con la brezza, brillano al sole con una sfumatura castano chiaro. Dopo aver osservato il suo riflesso nella vetrina, Emily inizia la sua giornata di lavoro presso un ospedale psichiatrico nella pittoresca Salem. Indossando l'uniforme si prepara mentalmente per affrontare una giornata impegnativa. Mentre si avvia verso l'ingresso dell'ospedale, il suo sguardo cade sui pazienti che passeggiano nel giardino, alcuni agitati e altri persi nei loro pensieri. Emily si sente una leggera inquietudine nel vedere l'impatto che le malattie mentali hanno sulla vita di queste persone vulnerabili. Con il passare della giornata, si dedica amorevolmente ai suoi pazienti, assicurandosi che ricevano le cure di cui hanno bisogno. Ogni incontro è un'opportunità per dimostrare gentilezza e compassione. Sebbene il contesto possa sembrare un contrasto con l'atmosfera di fascino e mistero della città, sa che il suo lavoro in questo posto è importante.

Durante la pausa pranzo, Emily si siede al tavolo accanto a due delle sue colleghe, Lisa e Sarah. Lisa è un'infermiera esperta con anni di esperienza in quel reparto dell'ospedale, mentre Sarah è una giovane recluta, desiderosa di imparare e fare la sua parte nel migliorare la vita dei pazienti.

"Come va la mattina finora?" chiede Emily, prendendo un morso dalla sua insalata. "Qualcuno ha avuto dei nuovi pazienti?"

Lisa annuì mentre prendeva un sorso di caffè. "Abbiamo avuto una nuova ammissione oggi. Un uomo di nome William. È arrivato da una struttura di un'altra città ed è stato spostato nella 206."

Emily sentì un leggero brivido lungo la schiena quando sentì il nome "William". Quel nome le ricordava qualcosa, l'uomo che morì nel suo sogno. Mentre cercava di scacciare il ricordo, Emily continuò a parlare con Lisa.

"Si trova nel reparto del direttore?" disse Emily con voce pensierosa. "Sì." Rispose Lisa. "Per quel poco che sono riuscita a comprendere, il paziente sembra essere molto violento, al trasferimento farfugliava di spettri e fuoco" Il ricordo persisteva, sfiorando la sua mente come un'ombra indesiderata.

Emily decise di approfondire il caso di William, cercando di capire cosa potesse scatenare quella strana connessione nel suo inconscio. Dopo la pausa pranzo e averlo salutato Lisa e Sarah, Emily si diresse verso la reception, sperando di ottenere informazioni dall'infermiera di turno. "Scusa", disse gentilmente, "potresti darmi informazioni sul paziente della 206?"

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