Snapshots

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Amo le donne da sempre perchè l'amore per me è empatia, ed è attraverso questa che mi si accende la scintilla, e con una donna questo scambio mi viene naturale. Ma non disdegno gli uomini, specialmente gli uomini sui 50-60 anni, come Cesare, il libraio poco distante da casa. 

E' da due anni che ha aperto la libreria , ed essendo io una lettrice piuttosto assidua mi sono soffermata spesso tra i suoi libri. I primi tempi entravo, ci salutavamo e mi mettevo a curiosare tra gli scaffali, ma il più delle volte uscivo senza nemmeno un libro che avesse attirato la mia attenzione. Mese dopo mese con Cesare si era stabilita una reciproca simpatia. Sapeva che tra i miei generi preferiti ci fossero romanzi d'amore saffico e non mancava di farmi sapere se era uscito qualche libro relativo al tema. Alto 1,80, capelli corti brizzolati, un filo di barba appena cresciuta che teneva perennemente a quel livello, 60 anni circa, forse qualcosa oltre . Più entravamo in confidenza e più iniziavo a sentirmene attratta.

Aveva la consuetudine di offrire ai clienti il caffè o il tè, specie se erano donne, ed io ormai ero una presenza fissa al suo banco a sorseggiare un tè insieme a lui. Parlavamo di tutto, io della mia vita e lui della sua: sposato da trentacinque anni e nonno di due nipotini; aveva per sua moglie null'altro che amore fraterno, la loro passione si era spenta da anni. Lui credendomi esclusivamente lesbica si era sempre ben guardato dall'avere gli stessi ammiccamenti che aveva con le altre clienti e questo un po' mi irritava, me lo mangiavo con gli occhi, ma lui con me è come se tenesse il suo radar spento.

Così una sera, nel salutarlo prima di tornarmene a casa, presi il toro per le corna e gli posai un bacio sulle labbra, rimase di sale, gli feci l'occhiolino e girai i tacchi guadagnando l'uscita.

Appena rientrata in casa mi arrivò un suo sms: "Vale mi sono appena ripreso dal tuo bacio...ma già ne vorrei un altro", sorrisi soddisfatta e gli risposi: "non devi far altro che salire da me".

Suonò al citofono dopo dieci minuti, gli lasciai la porta d'ingresso socchiusa e me ne andai sotto la doccia.

"Vale sono qui...è permesso..?"

"Entra pure Cesare...sono sotto la doccia"

"Fai tranquilla tesoro".

Spuntai dalla porta del bagno coperta solo da un asciugamano e gli tesi la mano per invitarlo a fare la doccia con me. Non se lo fece ripetere e in due minuti fummo sotto il getto caldo.

"Dio quanto sei bella..se solo l'avessi saputo prima che ti piacevano anche gli uomini".

Iniziò ad insaponarmi a mani nude stando dietro di me, e mi sembrò di salire in paradiso, fece scivolare una sua mano nel solco delle mie natiche strofinandomi il suo membro già eretto contro una gamba...mi girai per guardarlo negli occhi e avvolsi il suo scettro duro e pulsante in una delle mani...lo baciai e restammo incollati a giocare con le nostre lingue...la sua mano dalla mia rosellina anale si posò sulla mia fica...iniziammo a masturbarci vicendevolmente, lo segavo mentre le sue dita mi roteavano sul clitoride...prima lenti, ascoltando il ritmo dei gemiti l'uno dell'altra, e poi in crescendo...diressi la sua cappella sulle mie grandi labbra e gli saltai tra le braccia allacciandomi a lui...mi appoggiò con la schiena al muro e iniziò a scoparmi come se non ci fosse stato un domani...dovetti chiedergli io di rallentare e di farmi toccare il paradiso...estrasse il suo destriero e dopo avermi riempito il viso di baci, tenendomi sempre in braccio raggiunse la mia camera e mi posò sul letto...si distese ad abbracciarmi le gambe e poi più giù, fino a sentire il suo respiro sui miei piedi, me li baciò entrambi per poi dedicare la sua bocca ad ognuna delle dita e a risalire lento fino al mio pube...divaricai le gambe, mi venne sopra e lo accolsi di nuovo in me...venni di lì a poco e Cesare quasi a seguire, con quel fiotto di sperma caldo dentro il mio ventre che prolungò l'onda del mio orgasmo.

Valeria e le altreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora