Capitolo 1

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-Kyara
Il tuo amore è sceso su di me come un dono divino, inatteso, improvviso, dopo tanta stanchezza e disperazione.

Sono qua seduta sui gradini, davanti all'enorme portone in legno dell' oratorio. Sto aspettando Charlotte, che come sempre è in ritardo, non che io sia sorpresa. Però nulla può scalfire il mio buonumore, dato che è il nostro primo giorno di lavoro come animatrici. Il turno di lavoro inizia alle 10.00 e ora sono le 09.55, sono stanca di aspettare così entro. Ho appena varcato la soglia dell'edificio e un rumore di plastica che si scontra sulla mia guancia, mi riempie le orecchie. Quando riapro gli occhi mi ritrovo davanti un ragazzo alto, dalla corporatura massiccia. Indossa una canottiera bianca che lascia ben poco spazio all'immaginazione.
<<Ehi, tu ma cosa stai facendo?!?!>>, sbotto infuriata
<<Rilassati, era solo una palla, stiamo giocando a 'Schiaccia 3', io, Mario e Christian.>>

-Charlotte-
Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime, prima ancora che i corpi si vedano.

Sono a corto di fiato, sto correndo da mezz'ora, dato che, con la mia solita fortuna, l'auto ha deciso di non partire proprio oggi.
All'improvviso vado a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno. Alzo gli occhi e vedo una chioma biondo cenere davanti a me, con delle iridi azzurro cielo e striature verdi che lo fanno sembrare un mare in burrasca. Rimango imbambolata a guardarlo, estasiata da tale perfezione.
<<Ragazza, sveglia, stai bene? Mi sei venuta addosso.>>
<<Ehm, s-si, scusa, non volevo.>>, dico leggermente imbarazzata.
<<Dove vai così di fretta, ragazza?>>, dice scandendo bene ogni parola.
<<Devo andare all'oratorio Santi Nazaro e Celso, oggi è il mio primo giorno da animatrice!>>, dico con molto entusiasmo.
<<Ma che piacevole coincidenza! Anche io sono un animatore di quell'oratorio.>>, risponde sornione.
<<Ma dai! Quindi... come ti chiami?>>, chiedo piuttosto imbarazzata.
<<Daniel, e tu, ragazza?>>
<<Charlotte.>>, rispondo aspettando un suo giudizio che non sarebbe mai arrivato.

-Federico-
E io sceglierei te; in cento vite, in cento mondi, in qualsiasi versione della realtà, ti troverei e ti sceglierei.

Sto giocando a 'Schiaccia 3' con Mario e Christian. Abbiamo fatto due passaggi perfetti e Christian me l'ha alzata; e... SCHIACCIATA! Oh no... è entrata una ragazza dai capelli mori, lunghi e splendenti. Dagli occhi profondi e persuasivi, rimango incantato da tale bellezza che solo dopo qualche secondo capisco che mi sta sbraitando contro.
<<Ehi, tu ma cosa stai facendo?!>>, urla, facendomi quasi sorridere.
<<Rilassati, era solo una palla, stiamo giocando a 'Schiaccia 3', io, Mario e Christian.>>, la prendo in giro.
Mi lascia uno sguardo ricco di profondo odio, ma dopo poco finisce già quel magico contatto visivo.
<<Non so neanche il tuo nome, bellezza...>>, la canzono.
<<Non penso possa interessarti>>, dice con le braccia incrociate.
<<Ooo, dai, cosa ti costa dirmelo?>>, continuo il mio giochetto.
<< E va bene, ma ad una condizione: non mi parlerai mai più.>>
<<Ok, ma ora dimmelo.>>
<<Kyara.>>, dice scocciata.
<<Io sono Federico.>>, dico accorgendomi di star sorridendo.
Cavolo, il suo nome è originale e stupendo, il mio ce l'hanno almeno un quarto della popolazione italiana.
<<1. Non mi interessa, 2. Da adesso inizia il nostro accordo.>>, dice mentre mi supera con una camminata veloce e decisa.
<<Ok ok.>>, dico tornando a giocare con il pallone.
<<Fratello, quella già mi piace: ha carattere!>>, dice Christian, un ragazzo alto e con i capelli castani, con il ciuffo. Gli occhi marroni che non mi trasmettono nulla.
<<Bro, tu ORA STAI ZITTO!>>, dico già arrabbiato.
<<Ok, stai marcando il territorio. E sei già geloso.>>, dice invece Mario.
<<NON PARLATE.>>, dico seccato, andandomene.
<<Tanto se te ne vai non cambia nulla!>>, urla Christian per farsi sentire, ma io l'avevo udito anche troppo chiaramente.
<<Andate al Diavolo! Tutti e due!>>, dico fuori di me.

-Daniel-
Sappiamo che tutto ciò che brilla è un miraggio, e anche così non smettiamo di ammirarlo.

Stavo camminando per andare a prendere la macchina per raggiungere l'oratorio. Di solito non mi preoccupo molto di fare bella figura, ma ci saranno molti bambini ed è importante insegnare i princìpi fondamentali della vita.
In lontananza vedo una ragazza che corre fino allo sfinimento, venire nella mia direzione. Ad un certo punto mi sono voltato dall'altra parte della strada, e nel mentre sento una piccola presenza sbattere contro il mio petto.
Abbasso lo sguardo sulla figura davanti a me: è una ragazza non troppo alta, snella, dai tratti delicati, i capelli color nocciola dal taglio a caschetto con la frangia a tendina. Niente male come stile. Ha due occhi color miele. Veste una minigonna di jeans, e un top nero e bianco; stile canottiera.
Dopo una breve presentazione, abbiamo scoperto che frequenteremo lo stesso oratorio, quindi abbiamo deciso di prendere la mia auto e raggiungere la meta.

Ciao,
Spero che questo libro vi possa piacere.
Parla della mia esperienza personale, di quest'estate, con aggiunta di fantasia in alcune parti.
Ci vediamo.😘
Al prossimo capitolo.

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