Supposizioni.

13 3 6
                                    

Supponiamo che, durante una passeggiata in montagna, vi divertiate a pronunciare ad alta voce una parola, un richiamo.
Che cosa accade?
La montagna ve la rimanda.
Il suono e la parola hanno urtato contro un ostacolo che li ha fatti ripercuotere. È esattamente come quando gettate una palla a terra (la palla rimbalza) o contro un muro (torna da voi e vi colpisce).

Si tratta di leggi fisiche, e le leggi fisiche sono un riflesso delle leggi spirituali.
Dunque, se gridate: «Ti amo», da tutte le parti l'eco tornerà a dirvi: «Ti amo... ti amo... ti amo».
E se gridate: «Ti detesto», da tutte le parti l'eco vi ripeterà: «Ti detesto... ti detesto...».

Dovete capire che la stessa cosa si ripete continuamente nella vita.
Senza sosta, con i suoi pensieri, i suoi sentimenti e le sue azioni, l'uomo emette onde benefiche o negative. Quelle onde viaggiano nello spazio fino al momento in cui incontrano la parete che le rimanda a lui, ed egli riceve dei doni o delle bastonate.

Eh, sì, il contraccolpo!*

Omraam Mikhaël Aïvanhov

---🤍🤍🤍---

Cosa ne pensate? Quando si dice che la parola ferisce o premia...

Credo che le parole abbiano una forte risonanza. Spesso le pronunciamo senza un particolare  interesse, vengono espresse per casualità o circostanza. Non ci rendiamo conto però del peso che hanno. 

Esse possono essere più taglienti di un coltello o più profonde di una spina. 

Possono alleggerire la nostra mente e rendere felici il nostro spirito.

Ti amo e Ti odio sono perfettamente il due sentimenti opposti su quelli creiamo un punto di riflessione...

Aspetto i vostri commenti un abbraccio.

Appaghiamo la menteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora