Capitolo 29: Prurito ed ematomi - ✓

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Questa volta il Team Bravo aveva deciso di sostare in un motel per la notte. Erano sfiniti, spossati. Non erano in grado di descrivere la stanchezza cui erano vittima; il sol pensiero di dover affrontare un viaggio lungo tre ore ed arrivare in tarda notte alla base per poi prendere le rispettive auto e rincasare a Washington DC, li abbatteva più di quanto non lo fossero già a causa del lungo lavoro che avevano dovuto gestire dopo che la sparatoria era definitivamente cessata.

Non avevano potuto aggiornare pienamente le autorità di tutto quello che stava accadendo negli Stati Uniti nell'ultimo mese; Dave e Noah avevano mostrato il distintivo per confermare che quanto successo, purtroppo, non poteva essere divulgato; avevano assicurato solamente ai poliziotti che, dopo quella giornata, non avrebbero vissuto altri incidenti di questo genere. La famiglia Jung era sotto shock; la moglie aveva perso i sensi dopo che Stella le aveva raccontato tutto ciò che si era susseguito al suono dell'antifurto, mentre Charles aveva confermato di non essere stato lui a manometterlo: aveva voluto chiamare solo la polizia. Anthony era in condizioni che non gli avrebbero permesso mai e poi mai di aprire bocca dopo essere diventato l'artefice focale di quella carneficina assurda. 

Quando Stella aveva contato con precisione il numero degli uomini che il Team Bravo aveva fatto fuori – una ventina – era rimasta di sasso, soprattutto quando gli unici feriti erano stati Gavin e Gregory, e neanche così gravi.
L'indomani sarebbe stata una giornata faticosa, ma per il momento era meglio riposare e riprendersi da quella frastornante sparatoria.

Proprio in una stanza del motel, Kyle Quinn aveva appena inserito la chiave per aprire la porta ed entrare laddove un Gavin Brown lo stava aspettando seduto su una delle due brandine vecchiotte.
Erano stati suddivisivi in quel modo nelle camere; preferiva di gran lunga avere a che fare con il novellino nuovo arrivato che con il suo superiore oppure con Sully; nulla da togliere al cecchino, ma avevano due visioni del mondo diverse in quel frangente. Liam aveva chiesto a Gregory di stare con lui in camera per revisionargli meglio il brutto colpo che aveva subito in petto, mentre quel tipetto assurdo della CIA aveva esatto una camera singola tutta per sé, ma purtroppo non ne erano rimaste libere – l'ultima l'aveva presa Sully e non aveva voluto sentire storie – perciò si era dovuto accontentare di condividerla con il Capitano; fortunatamente i letti erano singoli e non matrimoniali. Era stato un sollievo per tutti.

La missione era andata a gonfie vele; era rimasto abbastanza colpito di come Dave e Noah avessero trovato, dopo essersi quasi presi a pugni davanti all'intera squadra, un punto d'incontro nel favorire le richieste di entrambi. Il piano che aveva ideato il ragazzino, se lo scontro si fosse spostato in mezzo alla strada, era coinciso alla perfezione con le circostanze; e cavoli, era stato fottutamente soddisfacente prenderli a calci in culo dopo aver dato del filo da torcere ai suoi compagni e aver osato ferire Gregory e Gavin. La sua squadra non si toccava.

Anche Noah e Dave ne erano usciti un po' ammaccati, ma secondo il loro parere stavano bene. Appena Liam aveva solo provato ad avvicinarsi per controllare con più minuziosità le loro ferite, si erano rifiutati, e in una maniera che non poteva essere contestata. Kyle doveva ammetterlo; quei due si somigliavano parecchio... in alcuni modi di fare. Per il resto erano dei cazzo di antipodi che avrebbero potuto uccidersi da un momento all'altro, se ne avessero avuto la possibilità. Eppure in quel momento stavano condividendo insieme una stanza. Bhe, erano anche coinquilini, e caspita se lui voleva sapere come fossero le giornate con quelle due bestie sotto lo stesso tetto.

«Ho portato la cena. – esordì, berretto in testa per nascondere la nuca rasata e t-shirt smanicata con un paio di pantaloni da tuta grigi. Dal tono sembrava un tantino contrariato. – Questo posto è una merda. Non c'è niente al supermercato. Niente. Così sono passato ad un fast-food e ho preso una confezione di patatine e di bocconcini di pollo fritto. Più qualche birra di scarsa qualità. Spero che ne sia valsa la pena, stavo per litigare con il commesso. Come si possono tenere certe lattine scadenti nel proprio negozio?» tolse dalla busta le bevande in questione per poggiarle sul mobile, posando anche il cibo. «Vuole davvero mandare via i clienti in questo modo.»

MIND OF GLASS: OPERATION Y [REVISIONATO]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora