Erano anni che Dmitri e Leo non andavano in vacanza. Era passato talmente tanto tempo dall'ultima volta in cui era successo, che ormai non si ricordavano nemmeno più come ci si sentisse a farne una. Ma non importava. Ora avevano finalmente degli amici, e questi ultimi gli avevano proposto di venire a Malta con loro a visitare la loro isola natale e a visitare il resto della loro famiglia che ancora viveva lì. ⟪Dai, venite con noi; non preoccupatevi dei costi, a quello ci pensiamo noi, che tanto il traghetto non è molto costoso!⟫ avevano detto. E così, i due fratelli avevano accettato. Non erano mai stati a Malta prima di allora, e il mare non lo avevano mai visto come un luogo di riposo, ma fare esperienze sempre nuove era una cosa a cui ormai erano più che abituati, perciò si erano detti "perché no?" e avevano fatto le valigie. Certo, di roba con loro non ne avevano presa molta, ci stava tutta negli zaini che usavano per la scuola, tanto che i loro amici li avevano guardati male e avevano detto: ⟪Ma siete sicuri di non aver dimenticato niente?⟫.
E poi, sin dal primo giorno in cui erano arrivati, avevano trovato tutto quello che li circondava parecchio strano: la gente era strana, era diversa, i locali sul lungomare e le pescherie del porto. Ovunque andavano trovavano una folla impenetrabile di persone, come se tutti avessero la stessa esatta mania dei posti affollati. Perciò avevano passato i primi due giorni del loro soggiorno sull'isola ad esplorare ogni angolo, ogni vicolo e ogni centimetro di spiaggia in cerca di anche solo un fazzoletto di terra in cui loro stessero a proprio agio e che soddisfacesse i loro criteri di riposo. E infine lo avevano trovato, anche più grande di quello che si sarebbero aspettati: un'immensa distesa di sabbia bianchissima, quasi trasparente, che si estendeva a perdita d'occhio prima di gettarsi nelle acque cristalline del mare, che parevano essere fatte di diamante. Una spiaggia non toccata dall'uomo dove loro sarebbero stati soli, completamente circondati dai loro pensieri. Proprio quello che si sarebbero aspettati da una "vacanza". Ogni mattina si alzavano al sorgere del sole, a loro parere la parte più bella e romantica della giornata, facevano colazione con frutta e gelato (quest'ultimo lo avevano visto solo sulle pubblicità o nei loro sogni), e poi correvano in quell'angolo di paradiso che avevano scoperto. I loro amici li chiamavano, gli chiedevano se volevano venire con loro alla spiaggia a pagamento, quella con tutti gli ombrelloni e le sedie a sdraio, magari a fare qualche nuova amicizia e poi a farsi l'aperitivo con i ragazzi appena incontrati. Ma non era quello che loro volevano. Socializzare forzatamente non era la loro idea di riposo. Invece immergersi in acque talmente cristalline che sembrava fossero piovute direttamente dagli occhi di dio in persona si. E così passarono tutte le giornate, e spesso anche le notti a dormire sulla spiaggia, fino ad arrivare alla penultima mattina della loro vacanza.
⟪Non pensi che fino ad ora siamo stati fin troppo sobri?⟫ chiese Dmitri quel giorno appena arrivarono. ⟪Che cosa intendi dire?⟫. Il ragazzo tacque, lasciando però intuire al fratello quello che altrimenti avrebbe detto a parole. ⟪Ma non ti puoi drogare prima di andare a fare il bagno!⟫ esclamò quest'ultimo. ⟪A no? Chi è che me lo impedirebbe, se permetti?⟫ ⟪Anneghi!⟫ ⟪pf, se non sono annegato fino ad adesso, non vedo come dovrei farlo ora. Che poi a te che cazzo te ne frega? Fatti un po' di sani affari tuoi per una volta!⟫ ribatté Dmitri, un poco orgoglioso dell'idea che aveva appena avuto, tirando fuori dallo zaino siringa, cucchiaino, accendino e droga. ⟪Cazzo guardi?!⟫ gridò poi al fratello. ⟪Vai a fare il bagno, che poi ti raggiungo⟫.
Leo si immerse in acqua. Quella mattinata, seppur fossero arrivati ancora prima del solito, l'acqua era particolarmente calda. Non bollente, ma piacevolmente tiepida, rendendo ancora più facile al ragazzo l'ambientarsi sotto la superficie. Era tuttavia teso, preoccupato per la pericolosa decisione presa dal fratello, e questo gli impediva di lasciarsi andare completamente al nuoto e al riposo. Spesso Dmitri agiva impulsivamente, dimenticandosi di ragionare sulle conseguenze e sulla pericolosità non solo per sé stesso, ma anche per gli altri, delle sue iniziative, e finiva quasi sempre per rischiare la sua stessa vita per qualcosa che ingenuamente gli sembrava divertente. Ma bastò a Leo qualche immersione per rilassarsi quasi del tutto, bastarono solo qualche minuto di nuoto tra i diamanti liquefatti di cui pareva essere fatta l'acqua e i pesciolini lunghi non più di un dito, ma che sui loro fianchi riuscivano comunque a contenere tutta la tavolozza dei colori e anche di più. Si lasciò andare come se fosse stato un ciuffo di alghe in balia della corrente. Galleggiando sulla superficie vetrosa del mare, scaldato sia dall'acqua che dei raggi del sole, iniziò a dimenticarsi di tutti i suoi problemi, a perdere di vista qualsiasi cosa che in quel momento gli passasse per la testa. La sua mente letteralmente si svuotò e, senza nemmeno accorgersene, il suo corpo iniziò ad andare alla deriva assieme a tutta la sua nube di pensieri.
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Terra Incognita
KurzgeschichtenIl tema principale di questa mia serie di racconti è il dolore. A darmi ispirazione per questi brevi racconti è la mia stessa vita, che mi ha insegnato certe importanti lezioni come che i motivi per soffrire non finiranno mai. Proprio per questo ho...