I grossi tronchi degli alberi scricchiolavano.
I rami sembravano delle grandi braccia che si protendevano verso di lui.
<<Devo essere coraggioso>> sussurrò.
Iniziò a camminare, e decise di proseguire il suo viaggio. Quella di addentrarsi nel bosco era stata una scelta incosciente.
Credeva che avrebbe avuto maggiori possibilità di incontrare Babbo Natale, proprio perché il bosco era un luogo segreto, misterioso, e poteva nascondere di tutto.
La luna piena, quella notte, brillava nel cielo circondata dalle stelle.
La mamma gli aveva detto che il nonno, morto qualche anno fa, era una di quelle.
A lui sembrava che il nonno fosse scomparso e basta. La mamma invece, credeva che il suo spirito fosse ancora presente e che vegliasse su di lui.
Oliver non ci credeva molto, perché in ogni caso non avrebbe potuto vederlo, o riabbracciarlo, o sedersi sulle sue gambe quando aveva un insetto da mostrargli.
Il pensiero del nonno lo costrinse a cacciare indietro le lacrime; aveva pianto abbastanza, quella notte.
All'improvviso, qualcosa catturò la sua attenzione.
Si ritrovò in una sorta di spazio vuoto, e al centro c'era una piccola fontanella.
Poteva vedere chiaramente cosa si trovasse in quel luogo perché i tronchi degli alberi erano cosparsi di rugiada...magica.
Il colore violaceo della rugiada produceva una luce abbagliante, quasi fastidiosa; incredulo, incantato dalla bellezza del luogo, si avvicinò alla fontanella.
Era una semplice costruzione di pietra, e dentro la cavità che avrebbe dovuto ospitare l'acqua c'era, invece, una piccola piantagione di margherite. Si avvicinò, e tante farfalle iniziarono a volteggiare.
Una era bianca, un'altra aveva le ali dipinte di blu e di nero, un'altra ancora aveva delle ali gialle con dei pois neri.
La sua attenzione venne completamente catturata dagli insetti che gli volavano attorno, come a volersi stringere a lui.
Poi, in fila indiana, le farfalle lo guidarono, invitandolo a proseguire oltre quella piccola conca magica.Raggiunse la fine del bosco, dove la vegetazione si interrompeva e dove iniziava il territorio della campagna.
Era giunto all'altro capo della città, e lì vi si trovava un altro villaggio.
Intimorito, continuò a seguire le farfalle impaziente di catturarne una, fremendo dall'eccitazione per osservarle più da vicino.
Quegli insetti avevano qualcosa di diverso dalle specie che di solito aveva preso in causa come "oggetto d'esame"; qualsiasi creatura dalle zampe sottili, con le ali, con le antenne o con dei grandi occhi neri lo incuriosiva.
Da grande avrebbe voluto diventare un esperto di insetti, così avrebbe potuto allevarli senza rinchiuderli in delle cornici per quadri e appenderli alla parete.
Dopo aver camminato per un po', le farfalle si dispersero e si posarono su delle folte aiuole che precedevano quella che sembrava essere una casa di legno.
Quell'abitazione si trovava in mezzo al nulla.
Le erbacce erano cresciute sotto le mura ben piantate, e due lanterne illuminavano l'ingresso.
Nel complesso la casa si mescolava al colore del cielo, perché era nera, scura, priva di luce.
Se non fosse stato per le lanterne, la costruzione sarebbe sembrata un'ombra proiettata dal niente più totale nel bel mezzo dell'aperta campagna, di notte, proprio quella notte.
"E se fosse la casa di Babbo Natale"?
Quel dubbio gli comparse nella mente come un fulmine a ciel sereno, e non tardò a dargli corda.
Impulsivamente, bussò alla porta due volte.
Nessuno rispose, niente si mosse.
"Probabilmente non è in casa, dato che deve consegnare i regali a tutti i bambini del mondo", si disse.Fece per allontanarsi e cercare di raggiungere il villaggio, quando la porta si aprì, illuminando i dintorni, spaventando le farfalle e...
Cacciando via dagli occhi di Oliver tutto il suo coraggio.
YOU ARE READING
l'uomo delle farfalle
Short StoryLa notte di Natale, un bambino di nome Oliver decide di uscire di casa e di dirigersi verso il bosco, nella speranza di poter vedere di persona Babbo Natale. Durante il suo cammino, però, verrà attirato da un mucchio di farfalle che volano felici pe...