Io muoio ma la tua voce è la mia e griderai per me...

13 1 0
                                    

Parigi 1482

"Jo sei pronta?! Altrimenti perderemo la nave!"

"Si mamma sono pronta! Eccomi"

"Bene, allora avviamoci"

Io e mia madre ci avviamo verso la nave, dove ci aspettavano mio padre con i miei due fratelli più piccoli e mia sorella, Alain, Victor e Thea.

Dopo un pò finalmente arriviamo.

"Thea ecco la sorellona!"

"Ah si! Ciao Josephin siamo qui!"

"Si Thea, vi ho visti tranquilli"

"Bambini ora è meglio che saliamo, la nave parte anche senza di noi"

"Va bene mamma!" Dicono il coro i tre fratellini, mentre Jo era andata più avanti.

"Sarà un viaggio fantastico! Vero ma'?"

"Certo tesoro, sarà un viaggio bellissimo, e arriveremo in Francia proprio per te!"

"Grazie mamma del tuo sostegno"

Le sorrido, dopodiché si fa buio e andiamo nelle nostre stanze per riposarci.

Non erano molto grandi, i letti erano tutti uniti, e non erano letti come quelli che abbiamo a casa; dormivamo su delle assi di legno con sopra di esse della paglia per renderle più comode, ma non fa niente, l'importante è arrivare in Francia.

Il viaggio è tranquillo e dura un giorno e mezzo, la Francia non è esattamente dietro l'angolo ma non fa niente, eravamo arrivati.

"Mamma siamo arrivati!! Non ci credo!"

"Credici tesoro, credici! Bambini tra poco si scende!"

Thea, Alain e Victor sentono le parole della mamma ed escono subito dalla stanza con nostro padre che è più felice di tutti noi messi insieme nel vedere il volto della sua bambina contento e pieno di soddisfazione nel vedere un sogno che diventa realtà...

Dopo una mezz'ora ci fanno scendere, allora ci dirigiamo verso la nostra nuova casa, sistemiamo le valige e io mi avvio velocemente verso il teatro.

"Tesoro vai già al teatro?"

"Si mamma, dobbiamo già cominciare le prove, abbiamo fatto proprio in tempo ad arrivare."

Mi avvio e durante il tragitto incontro per le piazze delle persone con degli abiti comuni, ma particolari, erano abiti sporchi, come stracci, ma avevano i veli e le gonne ingioiellati di monete d'oro, e avevano anche degli splendidi se pur semplici orecchini dorati, insieme a bracciali della stessa forma, dei comunissimi cerchi;

Ma certo! Sono gitani! Ballavano per la strada, tra le case, cantavano melodie gitane e ballavano per la gente, per guadagnare qualcosa, per compiacerci.
Io in segno di rispetto nei loro confronti, e perché mi hanno davvero divertito le loro danza, gli ho lasciato tre monete d'oro in un cappellino che usavano appositamente per il denaro.

Subito dopo mi sono diretta verso il teatro, ero ancora in orario, fortunatamente.

"Bene, ci siamo tutti? Allora cominciamo assegnando le parti!"

Il direttore ci assegna le parti e cominciamo le prove dei balli e canti di questo musical.
Ovviamente se qualcuno aveva qualche imprevisto oppure non poteva più partecipare avrebbe potuto lasciare, ma ci avevano raccomandati di spargere la voce di questo spettacolo così da poter scegliere qualcun altro.

Non era il caso mio, almeno per il momento, poi chissà cosa ci riserva il futuro.

I giorni, i mesi passano, era diventata la mia routine: svegliati, fai colazione, ripassa i balletti e i canti, pranza, vestiti e vai al teatro.
Fino a un giorno i miei fratelli Victor e Alain si ammalano di una malattia che nessuno conosceva, nessuno sapeva nemmeno come si trasmettesse tantomeno da cosa si prendesse.
Non so nemmeno quali sintomi portassero perché mia madre li aveva isolati in una stanza dove solo lei e mio padre entravano per curarli, io e mia sorella Thea non potevamo entrare, e nemmeno ci pensavamo, oltre tutto per non rischiare di ammalarci non ci era nemmeno concesso uscire di casa, quindi io debbi confermare a mia immensa tristezza di non poter più partecipare al musical...

I miei genitori provarono in qualunque modo a curarli, ma nulla faceva effetto, e nel giro di pochi giorni i miei due amati fratellini se ne andarono...
Loro hanno lottato con tutte le loro forze per rimanere, ma la malattia aveva vinto, e loro non erano più su questo mondo....

Mia madre e mio padre andarono in disperazione, e intanto lei si è ammalata della stessa malattia dei miei fratelli, ma ha deciso di non curarsi per poterli raggiungere il prima possibile, e in qualche ora è andata via anche lei, mio padre in disperazione si è suicidato impiccandosi nel giardino di casa, ad accorgermene sono stata io, ovviamente mia sorella era troppo piccola per vedere una scena del genere, le ho solo detto ciò che aveva fatto nostro padre.

Eravamo rimaste da sole, senza nessuno al mondo, solo con noi stesse pregando di non fare la stessa fine a causa della malattia.

Fortunatamente dopo non molto tempo è stata debellata e si è tornati alla vita di tutti i giorni, più o meno, quando un giorno la città si è ritrovata sotto sopra, si diceva in giro che ci fosse la festa dei folli organizzata dagli zingari, e che serviva per eleggere il loro nuovo "papa" però per prendere in giro i parigini.

Io e Thea siamo andate subito nella piazza dove ciò stava accadendo, ed ecco infatti gli zingari che ballavano e cantavano davanti a Notre Dame, ma insieme a loro c'era una persona;
Una persona che sembrava apparentemente di buona famiglia, che cantavano e ballava insieme ai gitani... ma certo! È quel famoso poeta Pierre Gringoire!
Ma non dovrebbe festeggiare la festa dei folli insieme a quelli, dovrebbe stare in disparte o perlomeno non partecipare.

Tra gli zingari c'era anche una ragazza molto affascinante di nome Esmeralta, carnagione scura, lunghi capelli neri ondulati, occhi color Smeraldo, snella e il vestito verde come i suoi occhi, semplice ma ornato di monete d'oro.
Ballava come nessun'altra il suo fascino era inestimabile, come una pietra preziosa...
Si è aggiunto anche un altro ragazzo a ballare con lei, ma non so chi sia, così ho chiesto ad alcuni "spettatori".

"Scusami, per caso sai quello chi è?"

"Ma come! Non lo sai? Quello è Clopin, il re dei gitani, è conosciuto in lungo e in largo"

Mmh... il re dei gitani, ma forse ne ho sentito parlare da qualche parte, ma non ricordo dove...
MA CERTO! L'anziana signora che vive accanto a casa mia mi ha menzionato lui, mi ha detto di starne alla larga, che non è buona gente, ma a me non sembrano poi così cattivi...
Quando la festa è finita sono tornati alla loro casa, così insieme a mia sorella Thea gli ho seguiti di nascosto, siamo andati nel bosco, abbiamo camminato per tanto, fino a quando siamo arrivati a una catacomba che ho sentito da dei gitani chiamarsi
La corte dei miracoli.

Abbiamo sceso delle lunghe scale che ci hanno portato in questa catacomba...

Alla faccia della corte dei miracoli, qui mi sembra di più "la corte dei morti".

Ad un certo punto sono rimasta da sola in quella stanza-



Cosa succede?!





Ad un certo punto ho sentito qualcuno bloccarmi, o meglio, bloccarci, e prenderci per le braccia trascinando me e Thea da qualche parte... poi abbiamo udito una voce già sentita....

"Chi sono?! Dove le avete trovate?!
Comunque mettetele a terra, del resto me ne occuperò io!"

Le campane a Notre-Dame suonano per noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora