Con la parola puoi chiamarmi ai baci tuoi più della poesia

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Pierre Gringoire

L'avevo già sentito nominare, ma non conoscevo le sue poesie, tantomeno il suo aspetto.

Si è fatta sera e tutta la corte dei miracoli ha raggiunto il mondo dei sogni, anche Thea, tranne me...

Anche se ci era proibito, in piena notte mi sono fatta una camminata per la corte, non avevo sonno semplicemente perché ero terrorizzata, non conoscevo questo posto, tantomeno chi lo abitasse, non potevo fidarmi di nessuno, avevo una paura tremenda che durante la notte potesse succedermi qualcosa, sarebbero potuti venirmi ad uccidere ad esempio, e io stupidamente ho lasciato mia sorella a dormire serenamente, mentre io cammino per la corte dei miracoli rischiando di essere vista da qualcuno; e ora si che potrebbero trovare la ragione per mandarmi alla forca...

Ma forse questa passeggiata non è stata una bruttissima idea.

Sono arrivata in una stanza dove c'era un pozzo in pietra rivestito in legno, e appoggiato a riflettere c'era... non so chi sia, una persona da una lunga giacca turchese e capelli lunghi legati in una coda, ho comunque riconosciuto che era un ragazzo.
Era lì a guardare il vuoto, ho notato che aveva anche un pezzo di carta in mano con un bastoncino impregnato di inchiostro, a distanza di diversi minuti scriveva qualcosa sul figlio, forse qualche lettera.

Non sapevo se avvicinarmi o meno, sono rimasta nascosta a fissarlo per un pò, ma poi me ne sono andata per non rischiare di essere vista; ma quest'uomo mi aveva già notata, forse anche da molto tempo...

"Hey tu? Non andar via, non voglio di certo farti del male."

L'uomo ha parlato, così io sono rimasta nel mio, forse diventato oramai amico, silenzio; non mi sono voltata, gli ho dato le spalle, ma all'uomo non importava.

"Dimmi come ti chiami? Io sono il poeta Pierre Gringoire, l'aria lieve in questa città, ma puoi chiamarmi solo Gringoire non preoccuparti."

In quel momento mi è ritornare in mente il momento in cui il re zingaro mi ha detto con chi mi sarei sposata, ricordo ancora lucidamente il nome, e combaciava!
Così mi sono girata e con capo basso gli ho detto il mio nome.

"Io mi chiamo Josephine, ma puoi chiamarmi solo Jo..."

"Non ti preoccupare, puoi guardarmi in faccia, non ti mangio mica come farebbe Clopin!"

Gringoire ha riso, io pure, ma al solo pensiero che Clopin possa uccidermi mi faceva venire la pelle d'oca.

Allora ho alzato il capo...

"Ma tu sei la nuova arrivata alla corte? Perché Clopin mi ha raccontato di una nuova ragazza, la descrizione combacia col tuo aspetto, lunghi capelli color rame, viso pulito, occhi verdi come la Esmeralda, corpo snello e alto e infine un vestito semplice celeste molto chiaro"

"Si, sono io la ragazza descritta"

"È fantastico conoscerti! Perché Clopin mi ha riferito di avermi scelto come tuo futuro marito per poter rimanere alla corte e diventare una gitana come tutti qui dentro."

"Wow, che bella coincidenza..."

Il poeta avendo visto i miei graziosi capelli lunghi ha cominciato a riempirmi di complimenti e a riempirmi di domande di come lì trattavo, dato che anche a lui sarebbero piaciuti così lunghi e sani, anche se secondo me quella lunghezza gli donava e più lunghi forse no, ha continuato a farmi domande sulla mia vita, sulla famiglia, e altre domande in generale per passare un po il tempo...

Dopo un'oretta finalmente aveva terminata quell'amichevole interrogatorio senza accorgermi che il quel lungo tempo aveva concluso di scrivere.

"Scusa se te lo chiedo, ma ho visto prima che scrivevi qualcosa, per caso è qualche poesia?"

"Oh vedo che sei stata attenta, comunque si, mentre parlavo con te ruflettevo su questa poesia che da tempo non riuscivo a concludere, si chiama "Luna". Ti piacerebbe leggerla?"

"Grazie, non mi dispiacerebbe affatto."

E così ho fatto, ho iniziato a leggere con estrema attenzione ogni parola che c'era scritta su questo foglio, era una poesia rilassante, ma verso la fine diventava forte come una pietra, quasi tragica ma era estremamente rilassante leggerla.
Mi ricordava molto anche qualcosa avvenuto alla festa dei folli...

"Non sapevo fossi così bravo."

"Beh sono un poeta e ho anni e anni di esperienza."

Ha detto in modo sarcastico ma divertente, dopo aver detto ciò, lui si è avvicinato a me, mi ha presa per i fianchi mentre io gli tenevo il viso fra le mani...

Proprio quando stava per accadere qualcosa di magico, abbiamo sentito un'altra presenza in quella stanza e ha parlato.

"Hey calma con l'entusiasmo, tanto tra poco vi sposerete no? E poi aggiungerei che sei un poeta non riuscito, d'altronde se fossi stato davvero bravo ti saresti già trovato la tua donna!"

Il re dei gitani ci aveva trovati e si era espresso in modo sarcastico ma allo stesso tempo cattivo, come un bullo per dare fastidio al poeta.

Quel comportamento non mi è sembrato per niente amichevole, e a primo impatto non mi è sembrato che si volessero un gran bene.

"Non credo tu abbia esattamente detto il vero; come puoi vedere ho un fiore preziosissimo al mio fianco, e tra poco ci sposeremo come hai detto tu, inoltre le mie poesie sono molto conosciute!

"Se fossero molto conosciute come dici che siano, allora non saresti qui fra noi, saresti un riccone e vivresti in una reggia, forse in una vera corte per i ricchi, ma non è così."

Da questa frase il poeta è rimasto spiazzato, non sapeva come rispondere e ribattere.

Lo zingaro Clopin se n'è reso conto, gli ha fatto un sorrisetto di vittoria ed è uscito dalla stanza.

Io ho abbracciato Gringoire per consolarlo, dicendogli anche che la sua poesia mi era piaciuta davvero molto, e mi avrebbe rallegrato leggerne altre delle sue.
In quel momento ha ricambiato il mio abbraccio e dopo poco ci siamo guardati, e sempre mantenendo le sue braccia e le mie attorno ai nostri corpi...
lui mi ha baciata, non me lo aspettavo anche se le circostanze lo permettevano.

Sono rimasta molto colpita da questo gesto tanto che sono rimasta con gli occhi spalancati per qualche secondo, subito dopo gli ho chiusi come lui aveva già fatto da tempo.

Quando ci siamo staccati ci siamo guardati negli occhi, lui mi ha sorriso, e io di più, non mi aspettavo quel bacio, ma è stato a dir poco fantastico e non credo di dimenticarlo mai più.

"Spero non ti sia dispiaciuto il mio gesto, ma sento che tra di noi c'è un grande legame e siamo già in sintonia; Oh fiore mio... e poi tra pochi giorni ci sposeremo, dobbiamo fare pratica col bacio! Ahahah"

Devo ammettere che questa mi ha fatto davvero divertire, non ridevo così da tempo ed è stato grazie a Gringoire.

"Sai non mi sentivo così felice, emozionata e divertita da molto tempo, mennemo la mia sorellina Thea riesce a farmi provare certe emozioni nonostante lei sia molto spiritosa, sento anche io che siamo davvero in sintonia..."

Ci siamo guardati negli occhi ma il giorno è arrivato e sarebbe stato meglio farsi trovare ognuno nelle proprie stanze, perciò mi sono affrettata a tornare nella mia per far sì che Thea non si accorgesse della mia mancanza, né tantomeno qualche altro gitano oltre a Clopin che già lo sapeva...

Le campane a Notre-Dame suonano per noiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora