Woodman

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Era da parecchi giorni che mi sentivo osservata,ma non immaginavo che potesse finire così male. Quella sera i miei genitori erano usciti ed io rimasi a casa da sola. Accesi la tv. Parlavano di un assassino:Woodman. Lo chiamano così perchè ti accettava,letteralmente. Un brivido mi percorse la schiena. Presi un bicchiere d'acqua per calmarmi. Successivamente andai in camera mia per cercare notizie su questo assassino. Mi addormentai sulla scrivania e quando mi risvegliai l'orologio segnava le 2 passate. Scesi le scale per riportare il bicchiere in cucina quando l' occhio mi scappò sulla finestra:era aperta! Lasciai cadere il bicchiere che si ruppe in mille pezzi,tagliandomi. Presi velocemente il telefono e mi rifugiai in cantina. Digitai il numero della polizia ,ma,con mia grande sorpresa,le linee telefoniche erano interrotte.
"Cosa credevi,che ti lasciassi scappare?"
Mi girai e urlai appena vidi di chi si trattava. Era lui,era Woodman! Salii le scale. La casa era distutta, ma,come avevo fatto a non sentire quei rumori? Sentivo passi pesanti salire le scale. Uscii di casa lasciando la porta aperta. Lui era lì,sull' orlo della porta,mi guardava, e sorrideva. Non scorderò mai quell'insano sorriso. Aveva l' accetta sulla spalla,sporca di sangue ormai seccho; la camicia anch'essa sporca della medesima putrida sostanza; le mani erano entrambe rosse. Il braccio destro completamente aperto e si potevano vedere tendini e ossa.Si avvicinava a me facendo strisciare la sua arma a terra. Io indietreggiavo . Corsi via spaventata fino a raggiungere il bosco,la mia unica salvezza,o meglio, pensavo lo fosse. Corsi ancora più veloce per addentrarmi nel bosco. L' unico rumore che sentivo erano le foglie che si rompevano sotto i miei piedi tagliati. Mi fermai. Non si sentiva più niente. Mi voltai,oh,che sbaglio! Appena girata sentii la mia schiena aprirsi e caddi a terra.
"Ahahahahahahaahhahahahaha,sai piccola,la gente va accettata per quello che è!"
Una frase orribile che mi ha segnata ormai. Iniziò a cantare,a cantare una ninna nanna,per farmi addormentare,per sempre. Poi il buio,ma prima riuscii a vedere ancora un'ultima cosa, l'accetta sporca di sangue che cadeva con un soffocato 'ciaf' sulle foglie rotte dai miei passi.

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