capitolo 5

309 13 9
                                    

Avevo chiuso velocemente la cella e mi ero allontanata di scatto nonostante lui fosse legato e non avrebbe mai potuto raggiungermi.

Ora capisco perché hanno tutti così paura del "boss" e dicono che è davvero pericoloso .

Di lui non so niente né il nome né il cognome ma so di certo che quel ragazzo è pazzo .

Per fortuna il primo giorno era finito solo che il pensiero che il giorno dopo sarei dovuta tornare e rivederlo mi metteva i brividi .

Essendo che erano ancora le 4 di pomeriggio avevo deciso di fare un passeggiata al molo San Vincenzo praticamente la parte di lungomare se così si può chiamare collegata all'ipm .

Tornai a casa dopo nenache un oretta notai mia nonna riposare sul divano allora io andai a farmi una doccia .

Finita la doccia raccolsi i capelli in un tuppo spettinato e indossai una felpa che mi arrivava un po più sorpa delle ginocchia.

Essendo a ottobre a Napoli inizia a far freddo la sera, vidi mia nonna incucina intenta a preparare qualcosa delle sue specialità.

<<Nonna che fai di così buono?>> chiesi andandole a dare un bacio sulla guancia <<pasta al sugo tesoro siediti a tavola è pronto >> .

Cenammo in tranquillità, aiutai a sparecchiare la tavola e andai a in camera mia. Mi gettai sul letto chiudendo per un secondo gli occhi e godendomi quegli attimi di tranquillità .

Da bambina sognavo di poter vivere una vita, tranquilla, serena e spensierata con la mia famiglia ma in realtà la mia vita è tutti tranne che questo .

Ma mia madre prima di morire me lo disse "tesoro mio la vita è come una rosa si inzia dal gambo che è pieno di spine ti pungerai tante volte, sanguinerai, ma ti rialzerai più forte e continuerai a camminare fino ad arrivare in cima ad una rosa fiorita ed è lì che vivrai le tue gioie più belle" .

Mi addormentai col questa frase di mia madre in testa e con quegli occhi neri; scuri e cupi di quel ragazzo il cosiddetto "boss".

Il mattino seguente mi alzai un po più tardi rispetto al solito non sarei andata a scuola, oggi, era sabato si le lezioni c'erano ma io non ne avevo per niente voglia e poi dovevo pensare ora al mio lavoro .

Stasera avrei fatto il turno di sera .

Passai un intera giornata a casa per poi dopo aver cenato iniziare a prepararmi indossai semplicemente un jeans chiaro e un top bianco portandomi una felpa del medesimo colore se avessi avuto freddo.

<<Ciao nonna io vado non aspettarmi sveglia torno tardi>> dissi dandole un bacio sulla forte .

<<va bene tesoro mio stai attenta>> presi le chiavi di casa e scesi velocemente le scale guardando l'orologio che segnava già le 20:05 .

L'orario dell'autobus, corsi velocemente verso le fermata che per fortuna era vicino casa e salì per un pelo sull'auto.

Avrei inziato il turno alle 20:30 .

Arrivata suonai all'enorme cancello e sta volta fu nunzia ad aprirmi, l'avevo conosciuta ieri e mi stava già simpatica.

Entrai nella mesa dove vidi proprio quest'ultima <<piccerla forza che c'è tanto lavoro >> mi disse mentre inziava a riempire i vassoio con del cibo .

Mentre io appoggia su un tavolo delle mensa la borsa e la felpa <<Nunzia scusa posso farti una domanda >> dissi vedendola indaffarata a riempire i vassoi .

<<dimmi >> mi disse con dolcezza <<ma perché non mangiano qua essendo che anno una me sa tanto grande?>> chiesi incuriosita.

<<Tesoro alcuni hanno già mangiato, prima, mentre molti altri che sono in isolamento o ad esempio come lo chiamano qua il "boss" la direttrice non li va uscire nemmeno per sogno >> e da lì capì tutto perciò stesi zitta aspettando che mi disse cosa ii debba fare .

MY HOME MY DESTINY Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora