capitolo 4

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Il mattino successivo mi svegliai molto presto sarà stata l'ansia del così detto primo giorno di lavoro .

Mia nonna era già sveglia, e la vidi ai Fornelli <<Nonna che ci fai sveglia>> gli chiesi avvicinandomi <<tesoro ti sto preparando la colazione>> mi dissi lei in modo premuroso.

Di lei amavo questo perché nonostante lei stesse male faceva di tutto per far stare bene me e rendermi felice .

<<Nonna grazie>> dissi dandole un bacio sulla guancia <<ma non c'era bisogno che ti sforzassi potevo comprare qualcosa al bar>> dissi essendo che la sua situazione di saluta andava sempre più a peggiorare.

<<tranquilla tesoro ma se vuoi prenderti qualcosa al bar vai>> mi disse sorridendomi <<ora che hai fatto questa colazione così buona che faccio non mangio >> dissi io ridendo mentre preparavo la tavola .

Finito di colazione sparecchiai tutto aiutando Nonna e presi la chiavi dell'ipm e della casa <<Nonna io vado se hai bisogno di qualcosa chiama >> dissi dandole un bacio .

<<va bene tesoro in bocca al lupo vai ora sennò farai tardi >> le sorrisi un ultima volte ed uscì di casa scendendo velocemente le scale che portavano al portone di sotto .

Presi l'auto dove per fortuna sta volta non incontrai la stronza di Jessica e le sue galline .

Arrivai in 10 minuti all'ipm e trovandomi davanti all'enorme cancello suonai <<chi è >> avevo riconosciuto la voce di Gennaro l'avevo conosciuto ieri e già mi stava simpatico.

<<Gennaro sono Isabella >> e subito le porte dell'enorme cancello grigio si spalancarono .

Vidi sta volta che nei campetti c'erano le ragazze e con loro due guardie femmine .

E una di loro mi venne incontro <<piccerella tu devi essere Isabella giusto>> sorrisi <<si sono io>> dissi <<piacere liz >> mi disse porgendomi la mano che io ricambia con piacere .

Mi sentivo Osservata sopratutto da un gruppetto di ragazze che dal modo in cui erano vestite intuì che fossero zingare e anche da una rossa che non faceva altro che squadrarmi ricordandomi molto Jessica .

Mi incamminai verso le scale che portavanoai dormitori maschili e quando arrivai all'entrata trovai lino .

<<ma buongiorno principessina su forza che c'è tanto da fare >> mi disse con un tono un po ironico ma allo stesso tempo dava fastidio.

Presi le chiavi aprendo il cancello che portava alle celle maschili .

Dormitori A .

Entrai ma per fortuna i ragazzi erano in mensa perciò iniziai a pulire alcune celle .

Molte sembravano celle normale ed erano più o meno in ordine tralasciando la polvere mentre altre erano rittote malissimo .

Tra poster di donne nude, quadri rotti armadietti spaccati vestiti buttati qua e là.

Finalmente ero arrivata all'ultima cella, mancava solo quella del cosiddetto "criminale pericoloso".

All'entrata della sua cella trovai massimo <<buongiorno Isabella>> mi salutò cordialmente mentre era intendo a cercare in un mazzo di chiavi .

<<buongiorno>> dissi io sorridendo .
Presi il mio mazzo di chiavi per aprire le due porte che mi separavano dal "boss" .

Ma prima fui bloccata da Massimo <<prendi questo ti servirà>> mi disse dandomi un oggetto strano che guardai incuriosita .

<<è un taser manda scosse elettriche usalo se i detenuti si avvicinano troppo a te >> un po mi spaventò questa cosa .

Perché avrei dovuto usarlo e sopratutto essendo in un carcere minolire cosa mi potrebbe capitare se non più di una rissa .

Era davvero pericoloso questo posto ma sopratutto questo "boss"?

Posai il teaser nella tasca dei miei pantaloni e con le mani tremanti mentre Massimo si allontanava andando nella direzione dell'uscita infilai la chiave nella serratura .

Aprì la prima porta e per fortuna a separarmi c'è nera ancora un altra feci un respiro profondo ed entrai .

Quando entrai mi resi conto che lui era seduto sul letto e aveva le mani legate con le catene al muro, e mi resi conto che lui era l'unico detenuto legato essendo che nelle altre celle non c'erano catene al muro .

Mi guardò con i suoi occhi neri e vuoti io degludì sentendo il suo sguardo addosso che mi mise i brividi e avrei tanto voluto scappare ma avevo paura di essere licenziata già il mio primo giorno di lavoro .

Senza dire un parola presi la scopa che avevo lasciato fuori la cella e inziai a spazzare a terra sentivo il suo sguardo bruciarmi addosso e questa cosa mi metteva inquietudine .

<<posso avere un bicchiere d'acqua? >>
La sua voce roca e maschile mi fece bloccare completamente mi girai lentamente verso di lui e vidi che continuava a fissarmi.

<<certo >> risposi io annuendo, mi ero avvicinata al piccola scrivania che si trovava in un angolo della cella dove sorpa c'erano dei bicchieri di plastica e una bottiglia d'acqua.

Presi il bicchiere con le mani tremanti e lo riempì d'acqua mi girai e mi avvicinai al suo letto , con le gambe che si facevano molli ad ogni passo.

Gli porsi il bicchiere d'acqua facendogli un piccolo sorriso come se in qualche modo volessi addolcirlo sperando che lui non mi uccidesse.

Afferò il bicchiere guardandomi sempre fissa negli occhi .



In un movimento veloce gettò il bicchiere d'acqua a terra si alzò velocemente dal letto mi avvolse le catene in torno al collo .

Sgranai gli occhi che si riempirono di lacrime cercai di dimenarmi sentendo le
catene scavare nella mia carne .

Avevo inziato a dargli dei colpi sul braccio e le lacrime erano iniziate ad uscire bagnando il mio volto e le mie labbra rosse .

<<nessuno ti ha avvertito di non entrare nella tana del lupo ciù ciù? E fatt l'errore chiù grand ra vita tuoj>> mi aveva ringhiato lui facendo aderire la mia schiena al suo petto .

Mi ricordai il taser che avevo in tasca allungai la mano nella tasca dei pantaloni e con un movimento veloce puntai il suo fianco.

Lo vidi gridate dal dolore e cadde sul letto portandosi uan mano sul fianco e stringendo i denti mentre dalla bocca uscivano lamenti di dolore .

<<Zoccĺ >> mi disse lui stringendo I denti, io mi allontanai velocemente dal suo letto ringraziamento Dio per aver preso il Taser da Massimo .

<<e megl ca nun t fai chiù verè a me pecche sennò t magn o cor ! >> mi aveva ringhaito mentre mi guardava con occhi spalancati come se fosse posseduto.

Io lo guardai terrorizzata prima di scappare via senza neanche girarmi nemmeno una volta indietro .

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