Il bodyguard e la cubista

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Hello fandom di Good Omens! Come va? Come state? Devastatǝ dalla season 2? Anch'io.
Sono qui per questo! Quando una ship mi devasta mentalmente, ho bisogno di scriverne. Spero che la cosa possa aiutare anche voi :)

Chiarisco un paio di cose e mi tolgo di torno.
1) nell'inserire i protagonisti della serie in un'AU ho deciso di ridargli i nomi dei loro interpreti per rendere la cosa più umana e meno fantasy, ma come vedrete nella storia ci sono diversi riferimenti ai personaggi che Michael e David interpretano
2) l'incipit della trama è ispirato alla serie Netflix Afterlife
3) questa storia è rimasta chiusa in un cassetto (metaforico) per un sacco di tempo, quindi se vi va di darmi un feedback sono più che felice!!


Buona lettura!

V




Cap 1

Il bodyguard e la cubista


Documento privato depositato dal Sig. Elliot Porter-Sheen in data 25/01/2017 e recapitato, come da istruzioni, al Sig. Michael Porter-Sheen, in sede di lettura testamentaria del coniuge.

Quanto segue è stato scritto dal Sig. Elliot Porter-Sheen in pieno possesso delle sue facoltà mentali.

Ciao, Mike.

Probabilmente non sei stupito dal fatto che ti abbia lasciato qualcosa per iscritto, considerando che ti attacco post-it in ogni stanza se manco da casa per più di un'ora. E se il notaio ti ha consegnato questa lettera, significa che starò via per un bel po'.

Ho vissuto con te per venticinque anni, e ora che lo metto per iscritto sembrano davvero tanti, mentre nella mia testa sono passati in un soffio. Ci pensi mai? Abbiamo dormito insieme per venticinque anni, sin dal nostro primo appuntamento. E abbiamo continuato a farlo, prima nel mio appartamento quando volevi nasconderti dal tuo compagno di stanza al campus, poi nella casa che abbiamo comprato. Persino adesso che sono costretto in un letto d'ospedale, non riesco a convincerti a lasciarmi per una notte.

Ma non è per renderti triste ripercorrendo tutta la nostra storia, che ti sto scrivendo questa lettera.

Il punto è: da quando dormiamo e viviamo insieme, si sono consolidate delle abitudini che abbiamo fatto nostre. Abitudini che adesso dovranno per forza cambiare, così ho pensato che avessi bisogno di qualche appunto su come gestire tutto in mia assenza.

Ho passato metà della mia vita a scriverti dettagliate istruzioni su come attivare l'allarme di casa, quando esci senza di me. Riesco a vederti, a fissare con fare sospetto il foglietto come fosse sempre la prima volta. Confrontare, punto per punto, le mie parole con i pulsanti che stai premendo.

Se te lo dimentichi acceso e si mette a suonare, ricordati di disattivarlo entro venti secondi o partirà la chiamata alla polizia. Il codice è 6502, il tuo pin. So che hai paura di scordarlo, ma non scriverlo accanto all'allarme. Se lo trovano i ladri, ci ruberanno la tv indisturbati - e poi chi la sente Bess?

Quanto spazio ci sarebbe nel mio cervello, se non sapessi tutte queste piccole cose di te? Se non sapessi dove tieni le vecchie riviste porno per nasconderle a nostra figlia, l'indirizzo dei tuoi genitori o la tua più grande paura.

Perdere me. Questa era la tua più grande paura. Mi dispiace, amore mio. Lo vedo ogni giorno, quanto stai male quando mi guardi.

Vorrei ammirarti ancora una volta mentre provi a girare una frittata, fallisci e ti imbronci finché non risolvo il problema e possiamo sederci a tavola. Vorrei liberarti da tutte quelle cose da cui ti sentivi protetto, a volte addirittura astenuto, grazie a me.

I'ts been a long, long timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora