LEGGENDE Chronicles

Epilogo

Giorno 68 della Terza Era. Diario di guerra.

Ricordo i suoni della pioggia, ricordo il mercato che verso il tardo pomeriggio si svuotava,
ricordo il suono delle campane alle undici e infine ricordo il giovane mago che ogni sera
tornava al villaggio, per raccontare a noi bambini storie leggendarie. Ce n’era una che ci
ripeteva sempre, forse è per questo che me la ricordo ancora a memoria. Questa storia non
aveva un titolo preciso, ma il mago la chiamava semplicemente Leggenda.

"Anni orsono il continente non era quello di oggi,
prima ci abitavano fate, nani e foletti,
ma poi una grande calamità arrivò
e distrusse tutto.
La calamità era un uomo,
un uomo che odiava qualunque cosa,
un uomo che desiderava di far diventare il tutto nulla,
questo desiderio divenne potere
e il vecchio continente cadde al suo potere.
Un uomo di un altro mondo,
eletto dalla grazia e dal re stesso,
riuscì a fermare la calamità."

Mi ricordo che a questo punto prima della fine della storia, noi bambini cominciavano a fare
le stesse domande tutti in coro: “Quale era il nome dell'uomo cattivo? Invece come si
chiamava l’eroe? Perché il continente è cambiato?" Il mago ci rispondeva sempre di stare
calmi e di ascoltare attentamente la storia.

"L’uomo eletto riuscì a sconfiggere la calamità,
ma essa comunque riuscì a trasformare il continente in nulla,
si dice che fù il re stesso a ricostruire il continente partendo dalle ceneri stesse
della calamità,
ma dell’eroe non si hanno più tracce."

Il mago finiva la storia, ma le nostre domande rimanevano sempre le stesse. Non poteva
essere una storia inventata, ma né qualcosa di veramente successo, vero? Comunque il
mago non si sa per quale strano motivo preferiva tenere la sua identità segreta, ma una
volta ho sentito il suo nome. Stava parlando con il fabbro, quando disse: “Piacere io sono
Cava”.
Ripensando a tutto quello che sta avvenendo ai giorni d’oggi, mi viene da pensare che la
storia di quel Cava fosse reale.

Ora devo andare le ombre sul fronte si stanno avvicinando.