❣CAPITOLO 2: It's the way that you can ride❣

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⚠️ ATTENZIONE QUESTO CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO NON CONVENZIONALE, DESCRITTE IN MODO ESPLICITO E DETTAGLIATO. SE PENSATE CHE QUESTO POSSA URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA' E I VOSTRI VALORI, ANDATE OLTRE! QUESTA FF NON FA PER VOI XD⚠️

It's the way that you can ride
It's the way that you can ride (oh-oh, oh-oh)
Think I met you in another life
So break me off another time (oh-oh, oh-oh)

Tiro la corda che pende dal soffitto mentre sento la sua lingua sfiorarmi la pelle. Le sue dita sono strette attorno al mio cazzo e lo pompano ad un ritmo lento ma costante.

«Dimmi quanto lo vuoi» mi tedia, mordicchiandomi la spalla, proprio dove ho la cicatrice.
Gemo. Ormai non sto facendo altro da interi minuti se non quello.

«Padrona» ansimo quasi in una preghiera e sento le sue labbra incurvarsi verso l'alto.

«Cos'è? Non vuoi più giocare, Cucciolo?» chiede prima di tornare a baciarmi la schiena.
Le sue labbra sono come fuoco, fuoco che mi brucia la pelle e io voglio ardere solo per lei.
Il cazzo freme nella sua mano e abbasso lo sguardo. Forse non dovevo farlo. La vista delle corde che mi stringono il corpo e mi sfregano la pelle da interi minuti mi fa provare un intenso brivido di piacere che si conficca tra i miei lombi, risalendomi il pene. Una goccia trasparente fuoriesce dalla punta scura, ma faccio appena in tempo a notarla che lei, con un sapiente movimento delle dita, la porta via.
Mi dimeno mentre cerco di resistere alle sue carezze. Non posso venire. Non devo venire. Anche se i suoi movimenti stanno diventando sempre più impetuosi e il mio cazzo sempre più dolorante non posso lasciarmi andare. Lei non me lo ha ancora concesso.
Però le corde che sfregano la mia pelle sono un problema, un grosso problema. Così come i suoi denti che affondano con gioia nel mio fianco.
Gemo tutta la mia frustrazione in un lamento e lei si ferma.

«Tutto bene -Koo? Devo sciogliere qualche nodo?» mi chiede.

«No» rispondo in un ansimo.

«Sono passati già dieci minuti, sei sicuro?»

«Sì, posso resistere ancora»
Lei rimane in silenzio per qualche secondo, osservandomi attentamente e valutando se posso effettivamente sopportare ancora quella posizione. Le gambe, legate tra loro, iniziano a dolermi ma conosco i miei limiti e non li ho ancora raggiunti. Non quelli per lo meno.
«Puoi continuare Padrona... il tuo Cucciolo è resistente» dichiaro.
Lei rimane pensierosa ancora per qualche istante, ma poi decide di continuare la sua deliziosa tortura. Stringe i miei capelli tra le dita, mi piega la testa all'indietro e poi succhia il lobo dell'orecchio. Cazzo, come vorrei succhiasse altro. Il mio cazzo per l'appunto.

"No, non pensarlo" mi impongo mentre sento l'orgasmo montare prepotentemente dentro di me. Il dolore riesco a gestirlo bene ma la voglia che ho di lei no, quella sta giungendo davvero al limite.
L'ennesimo gemito lascia la mia bocca e la sento ridacchiare.

«Allora lo vuoi?»

Il suo piccolo corpo aderisce completamente al mio e percepisco i suoi seni strusciare sulla mia pelle, il suo bacino spingere contro il mio culo. Se mi vuole scopare, sono pronto.
«Io voglio tutto quello che la mia Padrona desidera» rispondo.

«Bravo piccolo Cucciolo» sussurra direttamente nel mio orecchio.
Un secondo più tardi si allunga verso l'alto e il moschettone con cui mi aveva legato le braccia si apre.
Cado carponi sul letto. Il viso affonda nel materasso e i capelli mi si attaccano alla fronte. Sono già in un lago di sudore, cosa diventerò fra pochi istanti?
Le corde sfregano sulla mia pelle e mi ritrovo ancora una volta a mugugnare tutta la mia eccitazione contro le lenzuola bianche. Eccitazione che cresce a dismisura quando sento le sue dita sfiorarmi la coscia destra.
«Come sei bello -Koo» la sento sussurrare lasciva dietro di me «Carponi, legato...completamente sottomesso al mio volere. Una delizia per gli occhi».
Le sue dita arrivano a sfiorarmi i testicoli e io di riflesso sollevo il culo verso l'alto. Un po' me ne vergogno, lei forse desidera un uomo dominante, uno di quelli che la prenderebbe e la sbatterebbe contro il muro appena varca la soglia di casa. Ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. E per lei potrei diventarlo. Potrei mettere a tacere per sempre la mia parte sottomessa e trasformarmi in una tigre assetata del suo corpo. A volte l'ho anche fatto. Per lei l'ho fatto e oddio come gemeva mentre la scopavo con violenza sul tavolo della cucina.
Il mio cazzo pulsa di nuovo, devo smetterla di pensare a queste cose o non resisterò.
Provo a voltare la testa di lato e a spiare il suo riflesso attraverso la coltre di capelli ma lei mi ferma subito.
«Guarda in avanti, non girarti» ordina e un secondo più tardi un liquido freddo cola tra le mie natiche. Un brivido mi attraversa la colonna vertebrale e gemo al solo pensiero di quello che succederà tra poco.

FUCKING/ LOVING YOU RIGHT  [JJK SHORT STORY ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora