My lily of the valley

6

Sei

Arrivò la domenica. Come sempre andai in libreria.
Mentre camminavo, godendomi la brezza autunnale, mi investì un pensiero. E se quello psicopatico era alla libreria?
Ero spaventato. Non volevo che quel tizio mi imbarazzasse di nuovo. Ero quasi deciso a tornare indietro, quando mi accorsi che ero già davanti alla porta d'ingresso di Hatchards.
Come sempre, quando entrai, la signora Isabella mi salutò e io ricambiai. Sta volta ero andato in libreria, solo per riposarmi e leggere un po'. Perciò mi sedetti nel mio angolo preferito tra le librerie, e iniziai a leggere " Aristotle e Dante ". C'era silenzio. Nessun rumore mi infastidiva. Era tutto calmo finché non sentii qualcuno sussurrarmi.
< Ehi, sei il ragazzino della libreria. Quanto è bello rivederti. >
< Ehm, ciao. >
< Allora, come va? Tutto bene con il libro? >
< Beh, sì. Sono già a pagina 158. >
< Wow, sei veloce. Allora, come ti sembra? >
< È un libro molto bello. Mi sono commosso un paio di volte. >
< Di sicuro è bello, ma mai quanto te. >
Non risposi. Stavo arrossendo probabilmente." E che cavolo! Perché fa così? Cos'ha in testa? "
Mi chiedevo, pur non avendo una risposta.
< Comunque io sono Nea. Piacere. >
< Io mi chiamo Achille. >
Lui ridacchiò.
< Simpatico il fatto. Sai, il mio nome deriva da " Enea ". È solo che hai miei, non piaceva la prima letterale, e l'hanno tolta. >
Sorrisi.
< Piacere di conoscerti Nea. >

" Piacere di conoscerti "? Ma che cazzo stava succedendo? Prima era lui che si comportava in modo strano, e comunque mi andava benino. Ma ora anche io? Mi aveva tipo " attaccato " la sua strana voglia di flirtare? Non so. Ma questa cosa doveva essere risolta.
Quando arrivai a casa, corsi su per le scale e mi chiusi in camera mia, di nuovo. A differenza dell'altra volta, questa volta mi buttai sul letto.
" Ma mai quanto te. "
" Io sono Nea. Piacere. "
" Il mio nome deriva da " Enea ". "
Queste frasi mi rimasero impresse tutta la notte. Non riuscii a dormire.