Due
Nea mi accompagnò a pagare e io chiamai mia madre per venire a prendermi.
< Nea, tranquillo, se devi andare vai. >
< Assolutamente no. Aspetto finché non arriva tua madre. Magari ti succede qualcosa, meglio evitare. >
< Ma cosa vuoi che mi succeda? Tranquillo, starò bene per quei cinque minuti in cui non dovrò aspettare. >
< Non mi hai convinto, io resto qui. >
Prima che potessi controbattere, l'auto di mia madre si accostò davanti a noi.
< Achille, vieni! Oh, ciao Nea. Com'è andata? È stato fastidioso? > Disse mia madre abbassando il finestrino dell'auto.
< Salve signora Evans, è andato tutto bene, e Achille non è mai fastidioso. > Rispose sorridendomi.
< Benissimo, vuoi che ti accompagno io a casa tua? Così ci metti di meno. >
< Ah, se me lo chiede allora sì, grazie. >
Avevo capito che mia madre aveva qualcosa di strano, c'era sicuramente un motivo se glielo aveva chiesto.
< Bene, entrate, su. >
Mentre entravamo, avvertii Nea.
< Oi, probabilmente ti chiederà qualcosa di strano, sta attento a come rispondi. >
Annuì come risposta.
Ci sedemmo uno accanto all'altro. Mia madre fece partire la macchina. Prima che potessi aprire bocca, lei era già partita con le domande.
< Allora Nea, non ci conosciamo bene, quindi, perché non mi parli un po' di te? >
Guardai il ragazzo alla mia sinistra con preoccupazione, ma lui sorrise.
< Ha ragione signora, e certo, le parlo un po' di me. Come prima cosa, il mio nome completo è Nea Williams. Sono un anno più grande di Achille, quindi ho 15 anni e frequento la sua stessa scuola. >
Mia madre non era affatto soddisfatta dalla risposta.
< Interessante, hai qualche hobby tesoro? >
< Sì, signora. Adoro leggere e recensire libri. >
Forse era soddisfatta, ma chiese un'ultima cosa.
< Molto intrigante, per caso hai una fidanzata? >
A quella domanda, ero incazzato.
< Mamma? Ma che razza di domande fai? Non vi conoscete neanche! >
< Tesoro, calmati. Era solo una curiosità. Se non mi vuole rispondere, può tranquillamente dirlo. >
Io e Nea ci guardammo e lui sorrise nuovamente. Sempre lo stesso sorrise. Quello che dice " va tutto bene ".
< Tranquillo Achi. Non mi da fastidio, e comunque no, non sono fidanzato. >
Non mi tranquillizzai, infatti, mi incazzai ancora di più alla sua risposta, ma non lo feci vedere.
< Oh tesoro, sono sicura che ne troverai una a breve, sai, sei molto carino e ben educato, non avrai problemi a fidanzarti. >
< Grazie per i complimenti, ma sinceramente, non ho nessuna intenzione di fidanzarmi al momento. >
< Beh, giustamente, sei ancora giovane. Comunque, dove abiti? >
< Giusto in fondo alla via di Hatchards. >
< Ah, perfetto. Allora siamo quasi arrivati. >
Una cosa su mia madre, è che non si sa fare i cazzi suoi. E io, dato che mi sentivo in colpa per colpa di mia madre, chiesi scusa a Nea.
< Nea, scusa. Mia madre deve sempre impicciarsi negli affari degli altri. >
< Achi, come ho detto prima, tranquillo, fa così anche mia madre, e ormai sono abituato. >
Sorrise di nuovo. Finché non arrivammo a casa sua, nessuno fiatò.
Ci salutammo e sul momento esatto in cui uscì dall'auto, tirai fuori la mia rabbia.
< Ma si può sapere che razza di domande fai? >
< Ho detto che era solo una curiosità, tranquillo, calmati un po'. >
< No, non mi calmo affatto, per niente! Probabilmente lo hai messo a disagio con quella domanda! >
< Beh, non mi è sembrato a disagio, stava sorridendo in modo normale. >
< Perché lui è Nea, anche se sta di merda fa finta che vada tutto bene, e io sono l'unico con cui si apre veramente e a cui a mostrato i suoi sentimenti, infatti secondo me era a disagio! E pure tanto cazzo! >
< Scusa, dato che, come hai detto, non conosco Nea, non sapevo che lo avrei messo a disagio. Se dopo vi chiamate, digli che mi dispiace. >
Finalmente mi calmai, e gli mandai un messaggio.
Arrivai a casa e lo chiamai. Ero evidentemente dispiaciuto.
< Hey, tutto ok? È strano che mi chiami subito dopo che siamo tornati a casa, tra l'altro insieme. >
< Hey, diciamo che sto bene. Ti ho chiamato perché ti volevo chiedere scusa da parte di mia madre, veramente, mi spiace tantissimo. >
< Achi, ti ho già detto che non fa niente, comunque, sembravi geloso, lo eri? >
A quelle parole rimasi scioccato. Non lo ero, o almeno credevo.
< Non ero geloso, e poi non sei fidanzato, e hai solo me nella tua miserabile, piccola vita. Io, ovvero il tuo migliore amico, che ti torturerà per l'eternità. >
Lo sentii ridere, era bellissima la sua risata.
< Grazie per gli insulti gratis, comunque ti credo per sta volta, e sono sicuro che mi torturerai, infatti già lo fai. >
Adesso ridevo io. Amavo quel ragazzo. Era il mio migliore amico, lo adoravo.
< Yep, e ho altri modi con qui torturarti, forse troppi, devo sperare che sopravvivi così che li posso sperimentare tutti, se vuoi te li elenco. >
Con una leggera risatina, continuò.
< Ne sarei grato, almeno potrei provare a salvarmi, conoscendo i pericoli. >
< Perfetto, allora... La lista è composta da, edit di anime, canzoni K-pop, yaoi, bl, ragazze su cui sparlerò con te, smalto, libri psicologici, pittura, cucinare e infine peluche. >
< No aspetta, in che senso smalto? >
< Nel senso di " smalto ". >
< Giuro che se solo provi a mettermi lo smalto ti mando direttamente all'inferno. >
< Allora mi sa che ci andrò molto presto, peccato. Anche se so che non mi farai del male, non mi uccideresti. >
< Mi hai scoperto, non ti ucciderei, è vero, ma solo perché ti voglio troppo bene. Anzi, ti amo proprio. >
Il mio cuore perse un battito dalla gioia. Quelle parole mi fecero sciogliere.
< Ti amo anche io, ma ora devo andare che mia madre mi chiama, ciao Nea. >
< Ciao, ciao Achille, ti amo. >
STAI LEGGENDO
My lily of the valley
Teen FictionDue ragazzi si incontrano in una libreria a Londra. Diventano amici, ancora di più, ma succederà qualcosa che distruggerà entrambe le loro vite.