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Mi riscossi da quel ricordo imbarazzante ed emisi un altrettanto imbarazzante squittio quando Dawn mi pungolò un fianco, «Torna tra noi, colombella, abbiamo bisogno di te qui,» mi disse con un sorrisino compiaciuto.

«Ah, diamine! Non avete nessun altro da tormentare?»

«Spiacente, tesoro, non al momento. Adesso ci occupiamo di te.»

Sospirai, sul ponte era tutto pronto, colsi lo sguardo del mio primo timoniere e annuii: presto i prigionieri sarebbero stati scortati sul ponte superiore e io avrei pronunciato la sentenza. Posai una mano sulla spalla di Jhosy, appena sopra gli innesti in ottone del suo braccio potenziato: «Il Furetto lavora ancora a bordo della Cerbero?» domandai sottovoce, senza staccare gli occhi dai primi ospiti indesiderati che stavano prendendo posto. Scorsi Samuel a fianco dell'inviato del ministero su una navicella pronta ad abbordare la Jericho. L'idiota pensava che non avrei fatto storie se si fosse presentato accanto a un ufficiale di sua maestà, povero sciocco arrogante.

«Sì, ancora due lune prima che abbia ripagato il suo debito.»

«È sempre un bastardo ladro e furtivo?» domandai. Tre paia d'occhi si fissarono attenti sul mio volto.

«Peggio che mai,» rispose Catrina prima di puntare il suo radar verso il punto in cui la navicella stava attraccando.

«C'è un regalo per lui a bordo della Icarus. Diversi pezzi d'oro e un quaderno nel doppio fondo del baule nella cabina di comando. L'oro è per lui, il quaderno per l'inviato del ministero. Sono i resoconti dettagliati dei traffici illeciti di Samuel. Quell'idiota tiene nota di tutto.» Tutte e tre le teste della Cerbero vennero scosse nell'incredulità generale. Annuii e dovetti trattenere il sorriso che mi stava tirando le labbra. «Vende armi e informazioni agli spagnoli. Il generale Santos ne aveva diverse casse sulla sua ammiraglia, la migliore ferraglia dell'esercito di sua maestà: un sacco di bei cannoni. Ne ho fissato l'estremità sbagliata per diversi minuti quando mi hanno beccata.»

Pessime maniere quelle degli spagnoli, davvero incivile minacciarmi con le mie stesse armi.

«Quel lurido verme!» biascicò Jhos e io assentii silenziosamente, sentendomi come un ragno intento ad aspettare che la sua preda finisse nella rete. Samuel aveva messo a dura prova la mia pazienza già prima di cercare di farmi fuori servendosi dell'esercito nemico. Stavo accarezzando da un po' l'idea di prenderlo con le mani nel sacco, ma era talmente stupido da avermi dato lui stesso il migliore dei pretesti.

«Già,» commentai, d'accordo con Jhos. Lo osservai mentre sbarcava, lo vidi alzare il volto attraente per incontrare il mio sguardo e lanciarmi un sorrisetto di scherno, poi l'imbecille si sfiorò la tesa del cappello con consumata galanteria.

«È lui che ti ha venduta a Santos,» affermò Catrina con la sua solita calma, senza staccare gli occhi dal gruppetto di sotto.

«Sono pronta a scommetterci la Jericho,» risposi, «ma se è arrogante solo la metà di quel che penso, si è fregato con le sue stesse mani.»

Dawn si chinò per controllare qualcosa che somigliava sospettosamente a un arma nascosta nel suo stivale, ammiccò e sorrise, «Allora ci sarà da diversi,» cinguettò. Fece scattare una levetta nascosta e una lama da dieci centimetri scattò dalla punta mancando di poco la mia caviglia sinistra.

«Adorabile, D. ma conservala per dopo,» brontolai.

Un'imprecazione a mezza voce ci fece voltare verso Catrina, il suo sguardo era fisso sul castello di prua e, a giudicare dalla linea piatta e rigida delle sue labbra, quello che stava guardando non la compiaceva neanche un po'. Jhosy emise un sibilo e scosse la testa, mentre Dawn cercava senza successo di reprimere un sorrisetto. Senza una parola, Catrina scavalcò la balausta e si diresse a passo pesante verso l'oggetto della sua rabbia. L'oggetto in questione era un bestione di due metri che aspettava a braccia conserte, appoggiato a una botte. Aveva lunghissimi capelli biondi raccolti in una treccia che ondeggiava appena a ogni respiro e occhi tanto chiari da sembrare di ghiaccio. La luce gelida e minacciosa che li animava si poteva distinguere da metri di distanza. Ero piuttosto felice di non trovarmi tra il fuoco incrociato dei due.

La Rosa di JerichoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora