I'm used to waiting everyday

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«Heeseung»

«Dimmi papà»

«Dato che oggi è il tuo diciottesimo compleanno, che ne dici di prendere una piccola pausa e trascorrere il fine settimana in un bel posto di montagna che ho appena trovato?»

«Sì, molto volentieri! Grazie papà»

Sono già passati sei anni da quando mia madre morì in un incidente sul lavoro. Faceva l'impiegata in una fabbrica vicino al mare, ma un giorno qualcosa andò storto. Ci fu un'esplosione e poi un grande incendio che causò la morte di molti altri lavoratori al suo interno.

Quando ci giunse la notizia, mio padre ed io faticammo a riprenderci e a riaprirci alla vita normale. Abbiamo cominciato da poco a fare qualche piccolo viaggio per cercare di svagarci un po' e sfruttare al meglio il tempo insieme.

Comunque quell'evento l'ha segnato parecchio. I suoi capelli hanno iniziato a schiarirsi, sul suo viso sono comparse alcune increspature e la sua espressione pare talvolta sciupata, come se all'improvviso fosse invecchiato di dieci anni. Io mi ero chiuso sui libri di scuola e dall'inizio del liceo nessuno mi si è mai avvicinato. E quindi mi è toccato starmene per i fatti miei, senza nemmeno un amico.

«Siamo quasi arrivati»

Dal finestrino della macchina riuscivo già a vedere le montagne, che io adoro. Erano le 18:42, il sole era basso all'orizzonte e il cielo si era tinto di stupende tonalità di rosso e arancione. A metà autunno fa buio presto, ma è anche più facile godersi meravigliosi tramonti mentre l'aria si rinfresca e si sente il profumo di legna che brucia nei camini di alcune case.

Mio padre aveva fermato la macchina di fronte alla baita dove avremmo pernottato. Dietro di essa, i lunghi rami di tre enormi pini ondeggiavano lentamente mossi dalla lieve brezza. Lì c'era anche un ristorante per la cena di stasera.

Dopo aver sistemato i pochi bagagli nella stanza mi ero fatto una bella doccia calda e vestito bene, intanto che aspettavo papà. Poi arrivò pure lui e scesimo a cenare.

«Cavolo questa carne è deliziosa»

«Hai proprio ragione! E il vino è eccezionale, dai facciamo un bel brindisi per il tuo compleanno Heeseung!» versò del vino rosso nel mio bicchiere, alzò il suo e io feci lo stesso.

«Al mio bambino che ora è diventato un uomo!» mi lasciai scappare un sorriso perché mi sembrava stranamente buffo.

In seguito il pasto era continuato regolarmente finché non prese nuovamente la parola.

«Ti ho preso un regalino che penso ti starà bene»

Tirò fuori una scatola dorata e me la pose sorridendo. La aprii e dentro c'era un bellissimo orologio digitale di quelli veramente eleganti. Era per lo più nero con alcune parti d'oro e lo indossai subito. Aveva l'orario già impostato e segnava le 22:14.

«Ti ringrazio, mi piace tantissimo!»

«Ottimo, mi fa molto piacere! Adesso andiamo a letto, domani faremo una bella escursione»

Ci alzammo dal tavolo per andare nel nostro alloggio, ci preparammo per dormire e, una volta sotto le coperte, mi addormentai immediatamente guardando la luna dalla finestra e coccolato dal tepore delle piume.

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«Buongiorno Heeseung, è ora di svegliarsi»

«Buongiorno papà»

«Ecco questa è la tua colazione, quando avrai finito andremo a passeggiare tra i monti, è già tutto pronto»

«Dormito bene?»

«Devo dire che il materasso era comodissimo. E tu Heeseung sei riuscito a dormire?»

«Se ho dormito? Non mi rilassavo così tanto da secoli! Questa dormita mi ha totalmente ricaricato» scoppiammo entrambi a ridere.

Presimo i nostri zaini e uscimmo. All'esterno v'era la fioca luce dell'alba. Il sole stava sorgendo e dalla parte opposta la luna si abbassava pian piano per completare il suo ciclo. Regnava il silenzio, poiché tante persone stavano ancora dormendo. Faceva un poco freddino, infatti si poteva vedere la nuvoletta del fiato.

Mi misi il cappuccio in testa per ripararmi dal freddo e chiusi bene la cerniera del giubbotto. Il paesaggio era mozzafiato. Sentii un fruscio e scoprimmo che era un ruscello dall'acqua limpida e fresca.

«Fermiamoci un attimo accanto a quell'albero di mele»

Indicò l'albero dietro di me e appoggiai lì il mio zaino. Ai piedi del tronco c'erano alcune mele cadute. Era insolito che un albero di mele si trovasse in alta montagna. Sollevai lo sguardo e notai dei frutti belli e rossi appesi alle fronde.

«Prendine qualcuna e assaggiala»

Feci come aveva detto mio padre; ne staccai due e non appena addentai la prima fui invaso da tutta la sua dolcezza. Finalmente avevo mangiato un frutto che non fosse comprato al supermercato.

Procedemmo con la camminata e a mezzogiorno fecimo sosta in un rifugio per pranzare. Pensammo poi di passare il pomeriggio in un laghetto che si trovava in una posizione particolare ed era di un bellissimo color turchese. Ci divertimmo un sacco pescando qualche pesciolino e chiacchierando parecchio. Mi raccontò molti aneddoti di quando aveva la mia età ed erano troppo spiritosi.

Si fece sera e, dunque, ora di tornare a casa. Caricammo la macchina e ci avviammo sulla strada del ritorno.

«Allora Heeseung sei stato bene?»

«Sì è stato un weekend fantastico!»

«Concordo pienamente con te, ora dormi così sarai più riposato per domani che è lunedì e devi andare a scuola»

Quanto odio il lunedì. Potrei stare nel mio amato letto e invece devo alzarmi per essere a scuola con quei deficienti dei miei compagni e stressarmi.

«Senti papà, se domattina non riesco a svegliarmi io fallo tu eh»

«Sì ci penso io, non ti preoccupare, buonanotte»

«Buonanotte» presi sonno subito mentre lui guidava.



When 00:00 Strikes || heehoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora