2. Vecchi amici

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Quando sei andata via avete pianto insieme. Credevate davvero che non sarebbe cambiato niente. Avete passato mesi e mesi senza vedervi, ma tornare era sempre bello. Avevi sempre tanto da raccontare e a volte ti sembrava pure di non lasciare spazio agli altri, e magari era vero. Le cose ogni tanto vacillavano e un'estate il vostro gruppo si è dimezzato. Dicevate che era meglio così, che ora erano rimaste le amiche vere, e per un po' ci avete creduto.

Poi sono venute a trovarti. Sei felice di mostrargli il tuo mondo. Vuoi mostrargli quanto sei cambiata e quanto sei felice. Vuoi presentargli le persone fantastiche che hai incontrato e che ora chiami amici. Vuoi farle divertire come ti diverti tu il sabato sera; negli stessi posti dove succede sempre qualcosa di interessante di cui si parla poi per tutta la sera. Sei sempre stata timida e introversa. Eri fiera di mostrargli una nuova te; una versione che non ha più paura del mondo, ma che ci si è buttata dentro a capofitto.

Ma tu sei cambiata, e loro non ti riconoscono. Quando torni a casa per le vacanze, non sei più entusiasta di rivederle. Senti che non avete nulla da dirvi e ogni giorno ti arrendi sempre di più al pensiero di non poterci fare niente. Amicizie nascono e altre finiscono. Non c'è nulla di male. Non è colpa di nessuno. Quasi ti dai la colpa per aver fatto vedere loro una parte di te che doveva rimanere nascosta, ma non sta lì il problema.

Ora è estate. Sei nella città dove sei cresciuta, e non ti sei mai sentita più sola. Anche se ti ripeti che i rapporti non devono esistere se forzati, cerchi un posto a cui appartenere. Ti chiedi se quelle che se ne sono andate erano amicizie sbagliate o se avresti semplicemente dovuto tenerle più strette. Pensi che quasi tutte le persone che conosci studiano o lavorano fuori. Ma quando tornano le vedi sempre con gli amici di una vita. Quindi qual è il tuo problema. Perché in un anno sei solo riuscita a perdere persone su cui una volta avresti scommesso?

Poi ti mancano le tue coinquiline, il tuo ragazzo, i tuoi amici che qui non sono. Sai di essere qui solo per tua madre e tuo fratello. Tua madre vorrebbe che ti bastasse la sua presenza per darti un motivo per essere felice. E anche tu vorresti passare del tempo con lei senza piagnucolare per la vita che hai lasciato altrove.

In città stai conoscendo altre persone, e riallacciando i rapporti con altre. Ma spesso quando torni a casa senti il vuoto. Puoi passare un'intera serata a ridere, ma quando torni a casa tardi, nel silenzio dell'alba, ti chiedi cosa ti abbiano lasciato quella sera quegli sconosciuti. Vedi tutto con superficialità; tante persone sole che non si faranno mai compagnia a vicenda.

È estate e non hai voglia di uscire. Quasi non vedi l'ora che ricomincino le lezioni. Così puoi andare via, tornare dai tuoi amici, studiare per il tuo futuro così da fuggire finalmente da tuo padre.

Tua madre ti rimprovera sempre per non venirla a trovare abbastanza, e tu stai male perché sai che ha ragione. Vorresti dire a tua madre che non è colpa sua, ma è tutto il resto che non ti fa bene. Ma d'altronde, lei che colpe ha?

Al momento il tuo ragazzo è il tuo migliore amico, e ti chiedi come staresti affrontando la solitudine se lui non ci fosse. Ora è in vacanza e vuoi che lui si diverta. La parte migliore della giornata è il vostro appuntamento su FaceTime dopo cena. Parlare con lui ti fa sempre bene e lo vorresti terribilmente più vicino, ma devi aspettare.

Capisci solo che quello non è più il tuo posto. Troppi brutti ricordi, troppe perdite. Ti senti avvolta in una nuvola di tristezza, e non riesci ad uscirne. Forse perché, indipendentemente da quanto dispiaccia, tutti gli addii fanno male.

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