Getta le scarpe,in fretta

7 0 0
                                    

<Lava le scarpe,in fretta,gettale nella lavatrice prima che lo scoprano >gridai dal salotto in preda ad un attacco di panico.Lui eseguì in silenzio il compito ,un silenzio quasi imbarazzante .Il sangue colava dalle suole delle sue scarpe e dopo il quarto lavaggio l'alone rosso perseverava più di prima ,macchiando anche il parquet.La camicia era schizzata di rosso ed il pantalone pure,la faccia di Alex era pallida,un pallore terrorizzato ed allo stesso tempo pentito.Li buttammo in lavatrice sperando che le macchioline potessero andare via da sole.La camicia uscì per prima dalla lavatrice ,giusto il tempo di attaccare la spina del phon ed iniziare ad asciugarla che anche il pantalone era finito nella lavatrice insieme al 6 lavaggio delle scarpe.Ero sconvolta ma non esitavo a continuare l'asciugatura ,prima che ci scoprissero,prima che fosse troppo tardi per scappare.Alex correva per la casa con la candeggina  in mano e nell'altra l'arma con cui aveva ucciso Thomas Winslow quella sera del 14 ottobre .Thomas era burbero e lunatico ,45 anni,due figli,Margot e Thomas jr,di 15 e 8 anni  .Viveva in via Costantino I numero 4  e lavorava come impiegato in un 'azienda edile in provincia di Perugia .Aveva molti conti in sospeso con dei mafiosi e gente con la puzza sotto il naso , che l'avrebbero fatto fuori senza esitare.La faccenda è iniziata il 10 luglio di quest'anno ,quando Thom non è riuscito a pagare ad Alex l'affitto ,e noi due avevamo molto bisogno di soldi in quel periodo così se l'è un po' presa, ma non a tal punto da fare una cosa del genere .Fatto sta che il 12 luglio arriva un uomo molto alto ,con capelli neri ed occhi nocciolati  davanti a casa nostra (io ed Alex siamo amici  dalle elementari,ed ora conviviamo in cerca di fare una vita  con un marito ed una moglie) Quest'uomo si avvicina all'uscio e con tono basso ci propone 15.000€ se avessimo ucciso Thomas e non ne avessimo fatto parola con nessuno.All'inizio ci sembrava una follia anche solo immaginarselo,ma il costo della nostra casa era troppo alto così Alex è andato,dopo qualche mese di riflessione, ed ha compiuto ciò che doveva compiere,senza esitare.
Il coltello venne buttato nel lavandino insieme ad una degna dose di candeggina e sapone per piatti .Si sentiva strofinare dal salotto anche con il rumore del phon acceso,mentre asciugavo velocemente i pantaloni appena stati lavati .Le scarpe non si smacchiavano anche dopo 10 lavaggi allora qualche ora dopo abbiamo acceso il camino e le abbiamo bruciate.Una volta finito di pulire le armi ed i vestiti di Alex li abbiamo stirati e messi via negli appositi cassetti ,come se niente fosse.Avevamo finalmente finito,o così credevamo.Verso le quattro di mattina abbiamo deciso di coricarci,e l'unica cosa che sapemmo dirci fu un freddo e terrorizzato "ciao",che scomparì una volta che le coperte furono talmente alte da non notare più l'altro addormentarsi .Fu una notte in bianco quella,la prima di tante,tante ma non strazianti come quella,sapere di aver ucciso un essere umano.

La regola del silenzio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora