La mattina del giorno dopo non ero per niente riposata,e,guardando Alex ,mi accorsi che neanche lui era in ottime condizioni.Mi strofinai gli occhi e incalzai le ciabatte di tessuto rosso sotto al letto,per poi incamminarmi verso la cucina.Lui invece restò lì,seduto sul letto a fissare un piccolo angolo pieno di ragnatele della nostra camera.Mi versai una ciotola di latte di soia ,come sempre,ed un po' di cereali al cioccolato ;in quella Alex mi raggiunse,ma lui non fa mai colazione.Mi guardò con aria disperata e si mise una mano fra i capelli castani tagliati a caschetto:"Il cadavere" mi disse ad un tratto ,con aria sconcertata :"In che senso il cadavere?" Replicai io con tono sorpreso.Si tolse la mano dai capelli e andò a sedersi sulla piccola seggiola rossa della cucina :"Non so che fine abbia fatto".Impallidì.Le sue pupille si strinsero ed appoggiò la testa sul tavolo ,socchiudendo gli occhi .<Ma se il cadavere l'hai fatto fuori tu ?> gli dissi esasperata <dovresti sapere dov'è>Non ebbi risposta .Qualche minuto dopo mi incamminai verso il bagno,scrutando Alex disperarsi sul tavolino . Aprii il fondotinta e me lo stesi con un velo di ansia,poi presi il rossetto rosso:non l'avevo mai messo.Magari pensavo avrebbe coperto ciò che avevamo fatto...Ormai era troppo tardi ,non si poteva più tornare indietro.
<Ciao Ale>gli dissi prima di uscire .Nessuna risposta.Chiusi la porta a chiave e scesi le scale a chiocciola che portavano verso il cortile ,aprii l'ultima porta e me la feci sbattere alle spalle.Preso a camminare notai il cartolaio sventolare il solito giornale del corriere della sera ,anche se del giorno prima ,mi avvicinai e gli offrii un euro .Me lo passò.Lo presi in mano,iniziai scrutare le righe di parole nere e le immagini,lo sfogliai per bene e poi guardo l'ultima pagina :"Uomo di 45 anni assassinato stasera .Thomas Winslow,padre di famiglia e buon lavoratore ,ieri sera ci ha lasciati .La polizia sta indagando al possibile colpevole:se avete informazione personali fate rapporto al seguente numero ".Non era possibile ,la polizia aveva già iniziato le indagini:non ci mancava molto ,dovevamo scappare .Ricominciai a camminare in modo ansioso e mi diressi verso via Costantino I (dove abitava Thomas )e sbirciai dietro ad un camioncino della polizia.Vedevo la moglie ,Electra ,parlare con un agente,ma non riuscivo a distinguerli fra loro perché troppo piccoli .C'erano anche le bambine,abbracciate ,che mi sembrava piangessero o qualcosa di simile,dietro ai nastri gialli della polizia.
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La regola del silenzio
Gizem / GerilimIl silenzio in qui ero piombata all'improvviso era come se non ci fosse niente attorno a me.Tranquillo e sempre più soffice il rumore...stavo morendo? Il pensiero mi sorvolò la mente,e mi spinse a controllare se riuscivo a muovermi.Il braccio destro...