la città sotterranea

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Come al solito l'aria era completamente morta , senza un filo di vento o freddo , sembrava che anche all'aria stessero annoiando tutte quelle giornate trascorse in quel l'isola monotona

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Come al solito l'aria era completamente morta , senza un filo di vento o freddo , sembrava che anche all'aria stessero annoiando tutte quelle giornate trascorse in quel l'isola monotona . Come ormai era diventata un'abitudine , mi avvicinai alle bancarelle di ogni tipo , che si trovavano non poco lontane dalla mia abitazione . Quella volta però avevo un obiettivo molto preciso , cioè andare a comprare  , oppure "prendere in prestito"  un po' di frutta . Un suono acuto e stritolante mi fermò dalla mia direzione

- ehi ciao Mede ,  sei tornato ! -

Disse una ragazza dietro alla bancarelle dei fiori . Aveva i capelli lunghi e ricci di un colore scuro , gli occhi logicamente non li potevo vedere . Però sentendo la voce mi sembrò
molto Gothe

- Gothe mi scambi sempre per mio fratello , e sinceramente non so come tu faccia -

Dissi con tono stufato . Mi avvicinai di più alla bancarelle ormai rovinata , con i fiori caduti e senza petali

- che c'è ? E difficile riconoscervi , quando avete tutti quanti lo stesso mandello nero -

Rispose ridacchiando con tono di ironia , cercando di sembrare accettabile per me . Gothe ragazza egocentrica e egoista , figlia di madre Gothel , non mi era mai stata così tanto simpatica , per il quale stava costantemente attaccata a mio fratello e a quegli stupidi specchi 

- Se io non avessi questa tunica , saresti già morta o pietrificata , interpretala come vuoi -

Dissi spatendo le mie mani su quella stafa di legno inpoverata . Mi spostai da un altra direzione , cioè il " fruttivendolo " . Un pirata mi accorse con un sonoro grugnito , gli elenca  tutti i frutti che mi servivano avendo solo un occhiataccia da parte sua

- Sono 37 euro -

Disse con tono assonnato buttandomi la busta davanti alla faccia . Allargai gli occhi sorpresa dall'aumento dei prezzi . Quando odiavo quel posto , mi ero sempre chiesta il perché dovevamo mangiare lo scarto di quei regali snob . In questi tempi era un miracolo se avevi il pane sul tavolo , e se lo avevi , era marcio . Rassegnata tirai fuori il portafoglio ormai vuoto , e iniziai a contare tutti i soldi che c'erano . Il tocco del portafoglio ruvido e alquanto soffice mi fu levato all'improvviso , come anche quella strana arieta che mi aveva percorso la schiena facendomi venire la pelle d'oca . Mi girai la dove avevo sentito vento , e vidi i piedi dell'individuo, alzai ancora di più la visuale dei miei occhi  (ovviamente senza incrociare i suoi ) e nelle mani del ragazzo vidi il mio portafoglio

- AL LADRO -
Dissi urlando puntandogli il dito contro . Senti uno passo svelto che attraversava vicoli di quella piccola città  . Non avrei avuto gli occhi per vedere , ma avevo un altro senso , cioè un udito troppo sviluppato , che alcune volte non dava soltanto pregi . Avevo scommesso che fosse stato quei soliti i bambini poveri vicino al mio palazzo , ma vedendo la velocità di come correva questa mia ipotesi si scaraventò su un cesto della spazzatura . Finalmente arriviamo al capo linea cioè in piazza

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 13 ⏰

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{ Una tunica nera◼️◾ }  Carlos De Mon × OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora