37. Finally alone

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LOUIS

Contrariamente a quello che Harry continuava a impormi, il giorno dopo mi presentai nel cortile della sua scuola, aspettando che finisse le lezioni. Volevo riconquistarlo ed avrei provato a fare qualsiasi cosa pur di riuscirci. Mi mancava da morire ed avevo capito troppo tardi quanto tenessi a lui e quanto ne fossi innamorato. Dovevo solo fargli capire che avevo smesso di recitare ed era il vero Louis quello che voleva stare di nuovo con lui.

Per la prima volta in vita mia stavo male per un ragazzo ed avevo capito cosa provavano quelli che si innamoravano di me, quando li facevo soffrire e li usavo solo come una botta e via.

Mi risvegliai dai miei pensieri, notando che il cortile aveva iniziato a riempirsi di ragazzi che tornavano a casa e cercai Harry tra la folla, vedendolo poi camminare insieme a Cara. Stavano parlando e lo vidi sorridere, ma non era uno dei suoi soliti sorrisi sinceri. Sapevo che fosse triste. Triste per colpa mia.

Mi accorsi anche che Liam e Niall camminavano distanti, non rivolgendosi neanche uno sguardo, come se non si conoscessero. Avevano litigato? Zayn non mi aveva raccontato nulla.

Prima che potessi perdere di vista Harry, presi dal sedile del passeggero la cornice che mi aveva regalato per il compleanno e gli corsi dietro, raggiungendolo.

"Haz, aspetta", lo richiamai, sperando che mi sentisse in mezzo al vociare dei ragazzi che stavano uscendo da scuola.

Lui e Cara si voltarono verso di me contemporaneamente e vidi Harry guardarmi con la bocca leggermente socchiusa e gli occhi spalancati, mentre la sua amica mi lanciò un'occhiataccia ed incrociò le braccia al petto. Ma non mi lasciai intimorire da lei.

"C-Cosa vuoi ancora?", mi chiese Harry, balbettando. Finché continuavo a fargli quell'effetto, non avrei mai dubitato dei suoi sentimenti per me.

"Lo sai. Mi manchi, da morire. Non voglio rinunciare a te, a noi, a tutto quello che c'è stato in questi mesi", ammisi sinceramente, sperando che potesse credere alle mie parole, ma scosse la testa, come se volesse scacciarle.

"Te ne devi andare. Non voglio vederti mai più", mi intimò, notando i suoi occhi verdi, ormai spenti, riempirsi di lacrime. Avrei tanto voluto abbracciarlo, mi mancava tantissimo farlo, ma sapevo che non avrebbe gradito.

"Dovresti ascoltarlo", si intromise Cara, in tono duro, ma io la ignorai.

"Non puoi dimenticare tutto questo", ripresi, porgendogli il regalo che mi aveva fatto e lui lo prese con la mano tremante, fissando le nostre foto, mentre notai una lacrima scendergli lungo la guancia. Forse stavo riuscendo a sciogliere di nuovo il suo cuore?

"N-Non voglio più avere niente a che fare con te! Cosa non ti è chiaro?", urlò, notando che avesse iniziato a piangere. "Lasciami in pace!" e buttò a terra la cornice, rompendola, per poi voltarsi e mettersi a correre lontano da me.

"Harry...", provai a richiamarlo, cercando di seguirlo, ma Cara mi si parò davanti, bloccandomi.

"Devi lasciarlo in pace", mi impose. "Tu non hai idea di come lo fai stare male dopo ogni tua visita non gradita. Poi sono io che devo raccogliere i cocci", mi spiegò.

Quelle parole furono come una pugnalata nel petto, come se mi avessero strappato il cuore. Avevo capito troppo tardi che volevo solo rendere Harry felice, ma per colpa mia avevo fatto tutto il contrario.

"Ma io... lo amo", sussurrai, notando la mia vista appannarsi. Non avrei mai voluto rinunciare a lui, al primo ragazzo di cui mi ero innamorato follemente, al primo ragazzo che mi aveva fatto scoprire l'amore.

"Se veramente lo ami, devi lasciarlo andare". E dal tono in cui lo disse, sembrò quasi un ordine.

Si allontanò, lanciandomi un'ultima occhiataccia, lasciandomi immobile in mezzo al cortile della scuola, con il regalo rotto ai miei piedi. Rotto, come il mio cuore. Lo presi, sperando di poterlo riaggiustare e salii di nuovo in macchina. Non riuscii più a trattenermi, scoppiai in un pianto a dirotto, come non mi era mai successo prima, pensando al fatto di star perdendo Harry. Mi sentii completamente vuoto, come se mancasse una parte di me. Harry era parte di me.

With your love, nobody can drag me down // Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora