Ok, devo resistere, posso farcela.
Ancora un piccolo sforzo e sarò libero.
AAAA forza, manca davvero poco...
Uff.Sospiro mentre guardo la gigantesca pila di piatti che mi fissa da dentro il lavandino, ancora piena di rimasugli di cibo e sporcizie che non dovrebbero assolutamente esserci.
Com'è possibile che io non riesca mai a finire di pulire tutto quanto prima della fine del mio turno?"Hey Jisung, ti serve una mano? Io ho finito con il bagno" mi dice Hyunjin, il mio collega, avvicinandosi.
Da quando sono arrivato al ristorante, un paio di giorni fa, sono stati tutti molto carini con me.
Sarà colpa della mia faccina dall'apparenza imbranata o dal fatto che sono veramente un imbranato?
"Ehm...ecco no, cioè, vai pure" balbetto gesticolando cose a caso nell'aria.Sì, parlare con altre persone mi mette molta paura, sopratutto se le conosco da poco e se sono tipo Hyunjin.
Ossia...carino?
Cioè oddio, non vorrei sembrare particolarmente eccessivo o chissà che eh...
Nel senso, assolutamente, non potrei mai elogiare una persona che conosco da così poco e..."Va bene, allora buona serata!" ribatte lui sorridendo.
Bellissimo. È proprio bellissimo.
"Eheh...anche te" rispondo senza riuscire a governare le mie parole.
"A domani!" mi saluta lui uscendo a passo leggero dalla cucina umidiccia.
Incredibile, sono riuscito a perdere altro tempo.
Mi riscuoto velocemente e torno a guardare il lavandino, cercando un altra scusa per non iniziare a lavare i piatti.
Oh giusto! Non ho preso i bicchieri sul bancone! Devo proprio uscire a prenderli!
Sarebbe certamente un peccato se poi finisse il mio turno...Con fare innocente esco dalla cucina e cammino spedito nel salone ormai vuoto.
Le sedie dei tavoli sono girate verso l'alto e la luce del tramonto entra dalle vetrate e si riflette sul pavimento appena lavato.Sarebbe uno scenario commovente se non fosse che sto camminando con le scarpe sporche sopra questo specchio immacolato.
"HAN JISUNG!" mi grida infatti il capo reparto dall'altra parte della stanza, con ancora la mano sul manico del moccio.
"AAAAA devo solo prendere quei due bicchieri!" dico mortificato, allungando i passi verso il bancone.
Potevo tornare indietro e far finta di niente, invece sono stupido e ora mi devo sorbire le sue occhiate cattive mentre sporco il pavimento nuovo.
Prendo i due bicchieri e mi allontano silenziosamente, anche se giuro che potrei sentire i suoi occhi tagliarmi la schiena, ma quando sono proprio davanti alla porta la sua voce rituona sopra di me."Ragazzino! Guarda che dev'essere tutto pulito prima che tu te ne vada! Altrimenti i tuoi 30 euro al mese te li sogni!" mi urla con quella voce da pazzo.
Sono pronto a girarmi e rivolgergli un militaresco SIGNORSI!, ma mentre mi giro piroettando sul pavimento bagnato, qualcosa va storto e i miei piedi perdono appiglio.
Per qualche istante c'è il panico, l'imbarazzo, la paura, la gomma delle suole che stride contro il sapone sul pavimento, e poi BAM, la fatidica caduta.
"AAA" grido istintivamente, cercando di trattenere le lacrime, mentre vedo i pezzi di vetro dei due bicchieri che avevo in mano finire ovunque sotto le mie gambe.
"CHE È SUCCESSO?" urla il capo.
Da dove è lui, non si riesce a vedere l situazione.
"NIENTE" rispondo io, guardando con orrore il rivolo di sangue che esce dal mio polso sinistro.
SANGUE????
DAL MIO POLSO.?????
oddio sto per morire.Mi alzo di scatto e guardo spaventato il capo.
Non mi interessa cosa possa pensare di me, qui potrei morire dissanguato!!!!"Dai è solo un graffio!" dice lui quasi scocciato, mentre le goccioline rosse cadono sulle mie scarpe e io lo guardo implorante.
Il signor Park mi guarda ancora per un attimo, poi alza le spalle, sbuffa e mi indica una porta alla fine della sala.
<Riservato> dice la targhetta."Vola lì, ci sono delle bende" mi dice stanco.
MA IO DICO COSA ASPETTI A CHIAMARE UN AMBULANZA NON LO SO QUALCUNO AIUTO AAAA
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• ʙᴀᴄᴋ ᴅᴏᴏʀ • // Minsung
FanfictionJisung è un ragazzo normalissimo, con una vita normalissima e un lavoro normalissimo. Sarebbe proprio un peccato se tutta questa normalità venisse spazzata via in un istante, no? Una porta è stata aperta, un'altra realtà portata alla luce, una gran...