Annaspando come se mi avessero appena amputato un braccio, mi lancio sulla maniglia della porta e mi butto dentro la stanza.
Il taglio che mi sono fatto non accenna a smettere di sanguinare MANNAGGIA, e, mentre tolgo la mano dalla maniglia, mi rendo conto che un pezzo di vetro è rimasto parzialmente nella ferita.
"AAAA CAZZO" impreco mentre cerco di capire se sia meglio toglierlo o meno.
Sono sicuro di aver letto da qualche parte che bisognerebbe aspettare un medico o qualcosa così per togliere corpi esterni da una ferita, ma la verità è che mi fa troppo male per non fare niente.
"Ma perché tutte a me?" piagnucolo mentre afferro il pezzettino di vetro.
Con un colpo secco e un gridolino molto masculino lo riesco ad estrarre.
Chiudo gli occhi aspettando di svenire, morire o esplodere, ma non succede niente per SVARIATI secondi.Riapro gli occhi. La ferita non sembra peggiorata troppo.
Fiu!
MA HO SEMPRE UNA FERITA!!!
Ah già, sono entrato qui per trovare delle bende!
Mi guardo attorno, scrutando con occhi confusi la stanza in cui sono precipitato, scoprendo con stupore che è molto più grande di quanto pensassi.
Potrebbe tranquillamente contenere tutto il mio appartamento, ed è talmente buia e profonda che non vedo la parete sul fondo.
Cerco l'interruttore della luce, riempiendo di impronte insanguinate il muro bianco (ottima mossa), ma non lo trovo.
Decido quindi di iniziare a guardare i cassetti che vedo lungo le pareti.Questo luogo mi da un senso di irrequietezza molto strano.
Sembra che l'aria sia ferma.Il polso non mi fa più male, ma continua a sanguinare, che strano.
ODDIO! SARÀ CHE STO PERDENDO COSÌ TANTO SANGUE CHE NON SENTO PIÙ IL DOLORE????
Cavolo devo sbrigarmi.
Nella stanza ci sono praticamente solo cassetti, ci metterò una vita a guardarli tutti mannaggia.
Mentre mi guardo impanicato attorno però noto una porta che non avevo visto prima, sulla parete in fondo alla stanza.
<Infermeria> dice la targhetta semiilluminata sopra di lei.
PERFETTO! lì sicuramente ci saranno delle benedette bende.
Mi precipitò verso quella porta, brancolando nel buio, e la apro sporcandola tutta.
La luce della stanza dopo mi colpisce come un pugno in faccia.
Se prima sembrava di stare in una cantina, ora la luce al neon rende l'atmosfera simile ad un ospedale.
Un ospedale molto piccolo, pieno di scaffali zeppi di carte e medicinali, tra i quali spiccano proprio due rotoli di bende bianche.Sembra quasi che qualcuno le abbia messe lì apposta, in piedi sull'unico mobiletto in ordine.
Le afferro con uno scatto, lasciando chiudere la porta alle mie spalle, e mi avvolgo con cautela il polso ferito.
Devo fare qualche giro prima che la benda sia bianca immacolata di nuovo, ma quando finisco sembra tutto così perfetto.Tiro un sospiro di sollievo guardando il mio lavoro finito.
Meno male.Un brivido di gelo mi attraversa, come se la temperatura si fosse improvvisamente abbassata.
Mi prende un improvvisa voglia di scappare.COSA SUCCEDE???
Il mio cuore riprende ad accelerare e d'istinto mi fiondo sulla porta dell'infermieria.
Scuoto la maniglia una volta.
Due volte.
Tre volte.
Non si apre.
"SIGNOR PARK!" urlo sbattendo pugni sulla porta con la mano sana.
Nessuna risposta.
Cacchio, ma come ha fatto a chiudersi??????
Passo con gli occhi la stanza in cui sono, cercando chiavi di qualsiasi tipo, ma non vedo nulla.
Inizio a buttare tutto per aria, disperato.
Mi sento in trappola, aiuto!Qui no.
Niente.
Qua nemmeno!
"SIGNOR PARK!" riurlo bussando sulla porta.
No, dev'esserci un modo per uscire di qui!Però su, il capo verrà a cercarmi, giusto?
Dai, posso aspettare allora.Prendo un bel respiro e cerco di tranquillizzarmi.
Sarà ormai finito il mio turno, suvvia, tra poco si accorgerà che sono qui da troppo.Poi, una realizzazione mi colpisce.
Oggi è il 27! Il compleanno di mamma!
"Le avevo detto sarei tornato a casa prima! E volevo pure comprare una torta!" ragiono ad alta voce.
La pasticceria chiude alle 20:15 mannaggia, avevo giusto 20 minuti di tempo per arrivarci dopo la fine del mio turno.
Così non farò in tempo!Mentre l'ansia mi assale di nuovo, scorgo sulla parete accanto a me quella che sembra una maniglia di una porta.
Com'è possibile sia lì?
Mi precipito a tirarla, scorgendo dietro lo scaffale da cui avevo preso le bende, una porta di metallo.
Non so dove porti, ma tanto vale provare.Con le forze di un criceto quale sono, riesco a spostare lo scaffale.
Ok, speriamo funzioni.
Prendo un bel respiro e tiro fortissimo la maniglia.
Niente.
Attimi di panico, ma poi mi ricordo che HEY, MAGARI DEVO SPINGERE!
Provo questa tecnica segreta e BAM, la porta si apre!Sorrido riconoscendo il posto in cui sono finito: la grande sala da pranzo del ristorante.
SONO LIBERO!
Però, aspetta un momento...
questa è la porta da dove sono entrato!
Mi volto verso di lei, chiudendola.<Riservato> dice la targhezza su di essa.
Ma che?*don don don*
I rintocchi improvvisi di un campanile mi risvegliano e mi fanno voltare di scatto verso le vetrate del locale.
Sembra tardissimo, la luce fuori dal locale è scarsissima.
*don don don*
È mai possibile che sia già così tardi?
E come mai il locale è già tutto spento? Il capo se n'è già andato?*don don*
8:00 pm, dice l'orologio.
MANNAGGIA È TARDISSIMO!
Spero che il capo non si offenda, ma devo proprio scappare.
Corro nel locale deserto, precipitandomi in strada.
Anche se il mio cervello è inpuntato solo su quella torta, non riesco a fare a meno di notare quella sensazione di irrequitezza che mi è rimasta appiccicata addosso.
Qualcosa non va, e non sto parlando solo del pavimento del ristorante, sporco e appiccicoso, né del silenzio assordante che sta rivestendo tutto.
È tutto fermo.
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• ʙᴀᴄᴋ ᴅᴏᴏʀ • // Minsung
Fiksi PenggemarJisung è un ragazzo normalissimo, con una vita normalissima e un lavoro normalissimo. Sarebbe proprio un peccato se tutta questa normalità venisse spazzata via in un istante, no? Una porta è stata aperta, un'altra realtà portata alla luce, una gran...