Fantasmi del regno di Pepperth

Eerik: Capitolo 1

La luce dorata del tramonto si stava spegnendo, e mi trovavo al centro di un agglomerato di case di pietra in rovina. Uno scintillante forziere si stagliava al centro di tutto, attirando irresistibilmente il mio sguardo. Avevo avvisato Renato e Skadoosh della mia scoperta, ma la sfida era troppo grande per resistere.

Con passi lenti e silenziosi, mi avvicinai al forziere, le mie dita tremavano dalla curiosità e dall'emozione. Mentre mi preparavo ad aprirlo, una strana sensazione mi attraversò la schiena, come un'ombra fugace di disagio. Una voce, quasi un sussurro, si intrecciò nell'aria intorno a me. Mi girai, cercando di individuare la fonte di questa improvvisa interruzione.

Nell'oscurità delle ombre, a breve distanza da me, apparve una figura misteriosa che mi scrutava con occhi penetranti. Era Rin, un warlock tiefling. Le sue corna curve e il suo aspetto diabolico non potevano passare inosservati, eppure l'aura di mistero che lo avvolgeva era ancora più avvincente.

La voce di Rin mi fermò nel mio intento, e lo guardai con sospetto, cercando di decifrare le sue intenzioni. Si avvicinò con cautela, come se cercasse di evitare di sembrare minaccioso nonostante il suo aspetto demoniaco.

"Chi sei? Cosa stai facendo qui?" domandai, la mia voce era carica di cautela.

"Mi chiamo Rin," rispose, alzando una mano in un gesto pacifico. "Ho avvertito un brivido nelle mie corna. Di solito, non è un buon segno."

"Un brivido nelle tue corna?" replicai, sollevando un sopracciglio. "Cosa intendi?"

Spiegò che le sue corna reagivano alle situazioni di pericolo o magia oscura, e che c'era qualcosa di più inquietante di quanto potesse sembrare nelle rovine che ci circondavano.

Guardò il forziere e disse: "Sei sicuro che vuoi aprirlo? Spesso l'apparenza può essere ingannevole."

I miei occhi si spostarono tra Rin e il forziere. Era come se il destino mi stesse sfidando, chiedendomi se ero pronto ad affrontare ciò che c'era all'interno. Rin aveva acceso una scintilla di dubbio in me, ma la curiosità mi divorava, infine ebbe il sopravvento, e nonostante le parole di avvertimento di Rin, decisi di aprire il forziere, il mio cuore batteva con una combinazione di eccitazione e paura mentre mi avvicinavo.
Ma, prima che potessi toccare il coperchio, la tranquillità delle rovine fu scossa da un impatto sordo, da sotto le macerie e la polvere, nove figure sinistre e deformate si alzarono. Erano non morti, creature dall'aspetto orrido e macabro, e sembrava che fossero state risvegliate dalla mia mossa, erano qui per difendere il forziere, come se fosse il legame che ancora li teneva attaccati a questo mondo.

La sorpresa fu quasi travolgente, ma Rin, essendo già in allerta, agì rapidamente. Con uno scatto, infilzò la lancia in uno dei non morti, mettendo in mostra un'agilità e un'abilità che sorpassavano le mie aspettative, la battaglia ebbe inizio, il panico si diffuse rapidamente tra di noi, Renato, Skadoosh ed io fummo colti alla sprovvista, l'inesperienza nel combattimento non ci aiutava, mentre cercavamo di raccogliere le nostre forze, l'urlo metallico delle armi e i gemiti spettrali dei non morti riempirono l'aria, con ogni scambio di colpi, la battaglia si faceva sempre più intensa, le grida di rabbia e di dolore si mescolavano, e il rischio era tangibile, Skadoosh e io rimanemmo feriti, la sensazione di potere e terrore dei non morti ci travolgeva.

Con il cuore che batteva ancora accelerato, aprimmo il forziere scintillante. La sua apertura rivelò il suo contenuto prezioso: una serie di pozioni di Guarigione piccola. La loro luce rassicurante sembrava promettere una via d'uscita dalle ferite e dai pericoli della battaglia appena iniziata, senza esitazione, presi una delle pozioni e la bevvi avidamente, Sentii un calore diffondersi attraverso il mio corpo, le ferite si chiusero e la fatica cominciò a svanire, Skadoosh fece altrettanto, e i suoi occhi riflettevano un senso di sollievo.