Fantasmi del regno di Pepperth

Capitolo 0: Incontri

Nel vasto panorama delle terre sconosciute, un regno erge la sua presenza in modo imponente: Pepperth. Le storie raccontano che sia stata una forza militare incontrastabile nel corso delle ere, e il suo nome risuona nelle orecchie di tutti coloro che si avventurano attraverso il globo. Ma di tutte le leggende che circondano questo regno, una luce brillante spicca con particolare intensità: il Cavalierato di Lezax.

Il Cavalierato di Lezax: Questo ordine di valorosi cavalieri è la punta di diamante del regno di Pepperth. Con un'armatura scintillante e destrieri possenti, i cavalieri di Lezax difendono l'onore e la prosperità del regno con coraggio e abnegazione. Conosciuti per la loro disciplina ferrea e la devozione alla giustizia, sono leggenda tra i popoli delle terre circostanti.

Ma dietro il bagliore della gloria c'è un passato misterioso e turbolento. Le voci sussurrano che le radici di Pepperth siano intrecciate a eventi dimenticati, nascosti volontariamente dagli annali della storia. Quale segreto oscuro potrebbe aver causato una simile alterazione nella trama del passato del regno? Le risposte giacciono sepolte sotto il peso dei secoli, aspettando di essere svelate.

La Città Scomparsa: Tra le ombre dei racconti, emerge una leggenda ancor più enigmatica: l'esistenza di una città che sia lì eppure non lì, come un fantasma appena visibile. Si dice che questa città sia un perno vitale all'interno della macchina di Pepperth, ma le informazioni a riguardo sono nebulose e inafferrabili. Laddove le montagne incontrano i fiumi e le foreste si aprono a pianure sterminate, sorge questa città senza nome, immersa nell'aura del mistero.

Nel regno di Pepperth, gli intrighi si intrecciano con le leggende, e il passato si fonde con il presente. Il Cavalierato di Lezax incarna l'orgoglio e l'ardore del regno, mentre le voci del passato nascosto creano una trama di segreti che attendono solo di essere rivelati. In questa terra di onore e mistero, il futuro è incerto, ma l'avventura è certa.

Baggiolin, un villaggio di casupole di pietra ben fatte e strade di pietra lastricate, si ergeva come un luogo accoglienti che faceva da cartolina al regno di Pepperth. Questo piccolo villaggio cullava storie di gloria passate e l'inizio di nuove, circondata da terre rigogliose e fiumi serpente. Ma è nelle ombre dei suoi confini che si dipanava l'inizio di un'avventura che avrebbe cambiato il destino di molti.

Nella fitta foresta al confine di Pepperth, un ragazzo si lanciava attraverso la vegetazione, il respiro affannoso e gli occhi nascosti dal terrore. Era Eerik, un abile ladro, sfuggito alla cattura per un soffio. Dietro di lui, un gruppo di mercenari incappucciati gli davano la caccia, i loro passi pesanti scandivano il ritmo dell'inseguimento, aveva cercato rifugio in questa foresta sperando di perdersi tra gli alberi, ma il bramito dei suoi inseguitori echeggiava nelle sue orecchie.

Attraversando il fitto sotto bosco, Eerik intravide la fine della foresta e l'inizio di qualcosa di più grande, un villaggio si ergeva come una flebile speranza, la promessa di una nuova vita lontano da chi lo perseguitava, i raggi del sole filtravano tra le fronde, abbracciando il confine tra oscurità e luce, ma Eerik non poteva permettersi di rallentare, con ogni fibra del suo essere correva oltre il confine forestale gli occhi puntavano la sua destinazione, l'oggetto dei suoi desideri e della sua fuga, ma sapeva che i mercenari non si sarebbero fermati alla foresta, la sua corsa disperata era solo l'inizio di una nuova sfida, e avrebbe fatto tutto il necessario per sopravvivere. In questa foresta, le prime note di un'epica avventura si stavano svolgendo. Eerik, con il destino tra le mani e il passato alle spalle, si stava aprendo la strada attraverso l'ingresso al regno di Pepperth. Con la promessa di un regno di gloria e mistero dinanzi a sé, si era messo in movimento, sapendo che le sue azioni avrebbero plasmato il futuro in modi che non avrebbe mai potuto immaginare.
Con il fruscio delle foglie sotto i piedi e il profumo di terra umida nell'aria, si addentrava sempre più nella foresta, il suono dei suoi passi fuggitivi si mescolava con il sussurro del vento tra gli alberi, ma la tensione rimaneva palpabile, la sua fuga frenetica era stata motivata dalla pura sopravvivenza, e la speranza di salvezza riposta nel villaggio in lontananza.
In un attimo, il silenzio fu rotto da un suono inconfondibile, un brusio di foglie e il tintinnio di metallo richiamarono l'attenzione di Eerik, si girò in fretta, gli occhi allertati, e in quel momento un uomo imponente emerse dalla vegetazione, era Renato, un guerriero, con l'armatura adornata di frecce. Era ovvio che quelle frecce erano destinate a Eerik, ma per qualche motivo, stavano ora attaccate all'armatura di Renato. Eerik si bloccò, guardando Renato con una miscela di rabbia e confusione, il suo istinto gli suggeriva di fuggire, ma l'aspetto di Renato e l'assenza di armi sguainate avevano qualcosa di disarmante. "Perché hai le mie frecce?" domandò a Renato sollevando un sopracciglio, con una voce che rivelava più curiosità che minaccia, la diffidenza dipingeva il suo volto. Non aveva mai amato legarsi a estranei, ma ora il suo destino era stato incanalato verso un percorso che lo avrebbe portato a scoprire nuove prospettive, con un sospiro, disse: "Sono state le circostanze. Stavo cercando un posto dove riposarmi, come te, immagino... e mentre ero intento alla ricerca le TUE frecce hanno deciso di riposarsi sulla MIA armatura" le parole di Renato non furono accolte con sospetto, ma piuttosto con un'ironia inaspettata. Renato sembrava riconoscersi nei moti della sopravvivenza. Quel momento fu il punto di partenza di un legame, fragile ma necessario, la fuga di Eerik e l'incontro con Renato avrebbero stabilito le fondamenta dell'avventura che li attendeva. In questa foresta, sotto i rami secolari e tra le ombre oscure, si stava formando un'amicizia nata da una serie di circostanze incredibili. Eerik e Renato, ciascuno con il proprio passato e il proprio destino.