hidden love or psychopath?

~ capitolo 2 ~

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C L A R I S E 🍒

Passai il pomeriggio chiusa in camera a studiare innumerevoli pagine di filosofia e di psicologia analitica, ascoltando ovviamente i Guns N' Roses a palla.
Poco mi importava del frastuono che proveniva dalla mia camera.

Sbuffai quando non ci capì più nulla di Carl Gustav Jung e della sua preziosa teoria.
Ero allibita dalla quantità di parole e pagine che dovessi studiarmi per il test di giovedì della Baley. Ci teneva quanto me, mi sarei dovuta preparare psicologicamente.
Ed eravamo a lunedì.
Non ce l'avrei fatta.

Sapevo benissimo quanto mi sarebbe costato mettere da parte lo studio e probabilmente non era da me, ma santi numi era calata la sera e avevo bisogno assolutamente di uno stacco dalla realtà.

Un rave mi sarebbe servito a risvegliarmi, una salvezza vera e propria.
Ma era lunedì, chi cazzo avrebbe organizzato un rave da queste parti il lunedì?

Perciò mi dovetti accontentare a fumare una jolla da sola sotto il cielo stellato di ottobre di Bristol.
Strano ma vero.

La tirai fuori dal mio cassetto proibito e mi aggirai per la camera a cercare il telefono chissà  lanciato dove appena rientrata, collegai le mie cuffie e feci partire la mia playlist apposita per questo tipo di eventi ormai chiamati esplicitamente routine.

Indossai una felpa lasciata a marcire sul puff e uscii dalla finestra della mia camera e sali sul mini terrazzino sul tetto.
Potei vedere tutta Bristol e il quartiere di Clifton da qui sopra, le macchine che sfrecciavano sulla A4176, la cattedrale e per qualche motivo vidi per poco l'University of Bristol sulla Queens Rd, presto ci sarei arrivata mi dissi.

Ero indubbiamente persa nei miei pensieri ma la mia bimba posta nelle mie mani stava aspettando solo di essere accesa quindi sospirai e la accesi senza indugi. Finalmente avrei fumato qualcosa di maestoso e buono.

Ah, non chiedetemi da dove arriva resterà per sempre un segreto.

Intanto i Linkin Park risuonavano nelle mie orecchie e non potei che finalmente sentirmi me stessa.
Amavo tutto ciò, mi facevano sentire viva.

Ci volle davvero poco perché si accese, inalai subito l'odore pungente e terapeutico e aspirai il fumo sentendolo infliggere nelle vie respiratorie.
Era un cazzo di lusso di cui non mi sarei mai privata.

Sentivo le vertigini scalfirmi, le gambe ad una certa perdere la stabilità e la mia testa era finalmente leggera cazzo, quanto stavo godendo.

Menomale che non l'avevo girata troppo lunga infatti riuscii a fumarmela da sola tutta senza problemi.
Mi stavo rilassando troppo.
Ero finalmente libera da quella pesantezza che mi regnava nel corpo da sempre.

Quando finì la nascosi dietro un vaso e coperta da delle pietre ingombranti, sapevo che tanto mio fratello non avrebbe fatto storie ma non sia mai!

<< potevi condividerla ciliegina >> quella voce.
Mi risuonò nelle orecchie come un brivido.

Ruotai la testa nella direzione da dove proveniva la voce di Kenneth e non dissi nulla.
Gli avrei privato di qualsiasi mia reazione, non lo sopportavo.