ricadere in te
capitolo 1"mi rivuoi?" aveva chiesto; si strusciava su di lui, ogni movimento, ogni battito di ciglia, ogni bacio, ogni respiro e persino ogni sguardo sembrava per lui il sogno su cui ciascuna notte si sfiorava. voleva sentirlo pregare, voleva che lo implorasse di ripetere quello che era involontariamente successo quella notte. quando non ricevette risposta gli sorrise, "come pensavo... non hai le palle"
voltò il viso e tentò di fare un passo per allontanarsi da lui e da quella pressione che sentiva sul fondoschiena attraverso i vestiti. gli passò una mano sul fianco, lo strinse, poi lo portò a sé con un gesto rapido. gli lanciò un'occhiata, successivamente, quando il suo fiato gli percorse di nuovo la pelle del collo, un brivido lo attraversò, gli tracciò tutta la schiena, gli penetrò il petto. smise di sorridere quando lo sentì, quando la pressione sul petto si fece tale da diffondersi in tutto il corpo, tanto da lasciarlo in fiamme.
"non ridi più?"
"lasciami stare, dazai, sono cambiato"
"non lo sei"
"senza sentire quello che desidero sentire non cedo, non hai più quell'effetto su di me"
"non ti vedo cambiato, chuuya, affatto... solo stringerti così ti regala brividi"
"lo sai..."
"cosa?"
gli passava le mani sui fianchi, lo teneva stretto, appositamente lasciava che il suo respiro gli entrasse nel collo.
"ho smesso di fare la puttana"
"non facevi la puttana, non ti sei mai comportato in quel modo, eri innamorato" gli sussurrava mentre respirava sopra di lui, poco più a destra della fine della sua cute. il suo fiato era caldo, piacevole.
"mi rivuoi?"
domandò,
"dillo" storceva il collo affinché potesse meglio sentire le sue labbra vicino a lui,
"ti voglio... ti prego..." disse. venne avvolto dalla soddisfazione quando quelle parole gli uscirono dalla bocca. Si girò, lo guardò in volto,
"dillo ancora"
"ti prego chuuya, ti voglio indietro" sorrideva, stava al gioco, si divertiva a guardare quel nanetto negli occhi e a vederlo annegare nel gusto del cioccolato che le sue iridi portavano.
"allora? mi vuoi...?" gli passò le mani sul petto, lo accarezzava nonostante fosse ricoperto da bende poteva percepire la sua pelle dopo un breve tocco.
"cazzo se ti voglio" ammise,
"sei sexy quando implori, razza di bastardo"
alzò le sopracciglia, sorrise, avvampò
"non sai cosa ti farei..." la sua presa si fece soffocante, sembrava che quelle mani fossero colme di desiderio."allora dimmi, dazai, cosa mi faresti questa sera?"
mise un dito nello spazio che c'era fra la sua gola e il suo collare, tirandolo verso il suo viso fece sfiorare appena le sue labbra sulle sue.
"per caso passeresti le mani sul mio corpo fino a farmi gemere?"
"ti scoperei, fino a farti gridare" il rosso rise,
"sai cosa mi piace di te?" continuò, respirò in maniera ansimante, scontrando la sua bocca con quella impregnata di vino dell'altro, "illuminami"
"sei cazzuto, mi dai sempre del filo da torcere, la cosa che però mi colpisce di più è l'espressione che fai quando ti faccio godere, sei fottutamente eccitante" poi lo baciò, lasciandogli cadere la lingua all'interno della guancia, esplorava quella bocca fino a fargli perdere fiato.
"ti soddisfo, vero? al contrario di quelle puttane con cui vai in giro... poi arrivi al limite e il tuo istinto ti dice di ritornare da me" le mani di lui gli scorsero dalle spalle sino al petto,
"sai com'è, sei diverso da quelle con cui vado di solito, io e te abbiamo chimica" lo spinse sul letto con la foga più immensa, il castano si sorreggeva dai gomiti, era piegato in maniera leggera, con quegli occhi gli penetrava persino nel cuore, sorrideva.
"sei un cane in cerca del suo osso, quando lo trovi lo devi ripulire ogni volta, visto che non sai tenere nemmeno un osso in bocca senza lasciarlo cadere" gli salì sopra, si avvicinò di nuovo al suo viso, lo baciava, "ora, da bravo cane, fa silenzio ed esegui i miei ordini" posava la sua bocca sulle sue guance, lasciava saliva, marchi, addirittura morsi."sei duro con così poco?"
"mi sei mancato, dopotutto"
gli levò la camicia, strappò tutti i bottoni. con il corpo in fiamme ricercò un contatto con il suo viso, con la sua aria, persino con il suo busto. quelle frasi sembravano scorrerlo come i suoi capelli rossi che scorrevano la sua spalla.
"si vede che gli altri non ti avevano soddisfatto, mi sbaglio?" domandò, era incantato dalla persona che continuava a strusciarsi su di lui, che lo guardava con due occhi colmi di desiderio nei suoi confronti.
"cosa t'importa? tu, invece, diventi duro solo se mi muovo appena"
"voglio vedere cosa succede se cominci a fare di più, tu nemmeno scherzi, eh? sembra che i pantaloni ti si stiano strappando" gli lanciò un'occhiata,
"specialmente qui" sfiorò il suo inguine con due dita della mano destra, poi rivolse nuovamente gli occhi su di lui,
l'altro lo baciò di nuovo solo per farlo tacere,
"ora non emettere suoni, apri la bocca e fammi godere, dazai"
gli strappò l'ennesimo contatto con le sue labbra, questa volta tentò di togliergli l'aria, voleva farlo soffocare con le sue mani.
"mi tenti, chu chu... specialmente se continui così"
"devi volermi fino a implorarmi" si fomentò sulla sua cerniera, ne prese la lampo con la bocca dopo avergli slacciato il bottone. tirò lentamente la zip fino ad aprire totalmente la cerniera. i suoi capelli rossi sfioravano le sue cosce e le sue iridi sulle quali si cimentava parevano essere una vera poesia a sfondo sessuale. gli sorrise non appena vide la sua espressione, sembrava quasi soddisfatto solo ad averlo in mezzo alle gambe che gli abbassava i pantaloni solo per potersi attaccare a lui con la bocca.
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EMOTIONAL COLORBLIND || soukoku
Fanfictionfare lo spogliarellista da soddisfazione, peccato per l'amore del suo più fidato cliente. lo viene a vedere ogni sera, danza e lui guarda come fosse un angelo dagli occhi castani, erano ormai anni che funzionava così, che un diamante possa cambiare...