Quella nella foto è la protagonista. Buona lettura.
Eccomi. Sono alla stazione del treno, questo posto mi suscita malinconia, ma in fondo mi piace, rispecchia la mia personalità. Mi trovo in questo posto perché ho deciso di trasferirmi, si, vado via da Bradford, qui ho troppi ricordi, troppi problemi da risolvere, troppo di tutto. Mi sento scoppiare qui. Ho deciso di trasferirmi a Doncaster, non è molto distante da qui, penso. Ho già affittato un appartamento, e poi li finalmente rivedrò la mia migliore amica, Megan, si è trasferita li circa quattro mesi fa perché i suoi genitori hanno trovato un lavoro migliore da quelle parti.
Cerco con lo sguardo una panchina dove potermi sedere e appoggiare le mie valige stracolme di roba, lo zaino dell'eastpak nero è sulle spalle perciò non mi da nessun fastidio. Niente, neanche una panchina libera, mi toccherà stare in piedi per circa 15 minuti ad aspettare il treno.
Sono immersa nei miei pensieri, 'Non mi mancherà questo posto' penso. A svegliarmi dai miei pensieri è una voce in lontananza, dietro di me, "Ariana, Ariana" mi giro di scatto sentendo quella voce. Vedo il mio migliore amico, Cameron, corrermi incontro. 'Cavolo lui si che mi mancherà'. Appena arriva si ferma davanti a me e si piega sulle ginocchia per prendere fiato, poi alza lo sguardo su di me che sono quasi assente, "dove credevi di andare senza avermi salutato?" disse, non ci pensai due volte a saltargli addosso sussurrandogli poi all'orecchio "mi mancherai biondino", lo strinsi più forte a me quando sentì due braccia muscolose avvolgermi. "Mi mancherai anche tu, tanto" mi disse dondolandomi nell'abbraccio. Mi staccai da lui e con le maniche della felpa mi asciugai gli occhi appannati dalle lacrime, lui mi prese il viso tra le mani e con i pollici le scacciò facendomi poi un sorriso che ricambiai. "tieni, così ti ricorderai che sono sempre li con te" mi disse porgendomi la sua collana, quella che gli regalai al suo dodicesimo compleanno, non la toglieva mai. "Grazie di tutto... qualche volta vieni a trovarmi eh" dissi "certo come potrei stare senza la mia Ariana preferita?" disse con fare ovvio " Grazie al cazzo conosci solo me di Ariana" dissi e scoppiammo a ridere tutte e due. "è arrivato il treno, devo andare" dissi prima di abbracciarlo per l'ultima volta. "Ti chiamo stasera, per sapere come è andato il viaggio" annuì prima di salire sul treno.
Finalmente seduta. Sospirai e mi tirai indietro una ciocca di capelli che mi era scivolata davanti al viso. Mi appoggiai al finestrino e tirai fuori il mio iPhone e gli auricolari che subito infilai. Misi la musica e partì una canzone di Lana del Rey, la amo da impazzire.
Cominciai ad osservare il cielo, lo facevo spesso, oggi era particolarmente scuro, c'erano grandi nuvole che coprivano il sole, penso che tra poco inizierà a piovere. Molte persone avrebbero definito questo 'brutto tempo', io no, amavo la pioggia, molti mi definivano strana per questo. A me non importa ciò che dice la gente su di me.
Iniziai a sentire freddo, indossavo dei jeans scuri aderenti, che mettevano in risalto le mie gambe snelle, una felpa nera, già un'altra cosa che amavo era il nero, potrei definirlo il mio colore preferito. Ai piedi portavo le mie vans, le mie adorate vans, quelle tutte nere. Erano abbastanza consumate, ma a me piacevano lo stesso, forse anche di più. Come avrete capito mi chiamo Ariana, ho 17 anni, ho i capelli castani tendenti al nero lunghi fino a metà schiena e lisci, la carnagione chiara e gli occhi azzurri, forse grigi; il mio corpo mi piace, ma non me ne vantavo mai, sono un po' bassa ma non ne faccio un dramma. In fin dei conti mi reputo carina. Certo non sono come quelle ragazze barra modelle superfighe, ma non ero nemmeno una sfigata ecco. La maggior parte dei ragazzi, soprattutto quelli della mia scuola, mi chiedevano di uscire soltanto per il mio aspetto esteriore, nessuno guardava mai oltre, ecco perché rifiutavo sempre.
Sono in treno da circa un'ora e penso di essere a metà strada, mi tolgo le cuffie e mi guardo un po' attorno: sono quasi tutti vecchietti e poi c'è una coppia, avranno circa la mia età. Sono così belli e felici. Lei è appoggiata alla spalla di lui, il quale le accarezza i capelli e la schiena sussurrandole qualcosa all'orecchio. Rimango fissa ad osservarli, 'chissà se troverò anch'io un ragazzo che mi tratti così, e che mi ami veramente' penso tra me e me.
Distolgo l'attenzione da loro sentendo vibrare il telefono nelle mie mani. Un messaggio dalla mia migliore amica: Ari non vedo l'ora di rivederti mi sei mancata troppo, domani mattina passo al tuo nuovo appartamento verso le 9 così andiamo a fare un giro. Le rispondo che anche lei mi è mancata e che per domani mattina va bene. Esco dalla chat e guardo l'orario, sono le 19.46, e io sto letteralmente morendo di fame. Non so se l'ho già detto ma non sono una di quelle ragazze che si fanno problemi a mangiare o che hanno paura di ingrassare, mi mettono sui nervi quegli atteggiamenti.
Tolgo le cuffie sentendo il treno rallentare, finalmente mi ero rotta il cazzo di stare stravaccata su quei sedili. Mi alzo e sento la testa girare lievemente, succede ogni volta che resto per tanto tempo seduta. Aspetto qualche secondo e ritorna tutto normale. Cerco di prendere i miei bagagli, ma l'addetto alla disposizione dei bagagli (?) gli ha messi troppo in alto e non riesco ad arrivarci. Ad un tratto si avvicina il ragazzo, quello della coppietta perfetta per intenderci e mi aiuta a prendere i bagagli. "Ehm grazie" dico un po' in imbarazzo "Di niente figurati" Risponde con un sorriso per poi tornare dalla fidanzata, la quale mi lancia uno sguardo tutt'altro che amichevole. CAZZO VOUI?!
Scendo dal treno un po' rimbambita, mi sistemo i vestiti e inizio ad incamminarmi verso le stradine di Doncaster per arrivare al mio appartamento. Sento delle gocce bagnarmi i capelli e il viso, sta iniziando a piovere ci mancava solo questo. Non fraintendetemi io amo la pioggia ma questo è il momento meno opportuno per iniziare a piovere. Non mi resta che bagnarmi visto che non riesco a correre a causa delle valigie.
Sono ormai bagnata fradicia e ancora non sono arrivata al mio appartamento.Sono a dir poco incazzata per ciò, svolto l'angolo e vado a sbattere violentemente contro qualcuno che molto probabilmente stava correndo facendomi cadere di culo in una pozzanghera 'non bastava la pioggia che cadeva?!' pensai. "puoi stare attenta a dove metti quei piedi" disse il ragazzo contro cui sono andata a sbattere, ha lo sguardo ancora per terra mentre cerca di alzarsi, quando alza lo sguardo incazzato su di me si affretta a dire "Ehm scusa, non ti... avevo vista" dice in imbarazzo mentre si sistema il ciuffo, "Scusa?! Prima mi dici di stare attenta a dove metto i piedi quando sei tu che stavi correndo, e poi mi chiedi scusa? Ma quanto sei lunatico?" sbottai infastidita da quell'atteggiamento. Mi alzai scansando la mano del ragazzo che cercava di aiutarmi ad alzarmi 'riesco ad alzarmi anche da sola non sono andicappata' pensai. "mamma mia quanto sei acida" commentó il ragazzo. Lo fissai con uno sguardo omicida, noto che ha gli occhi azzurri i capelli spettinati castani che gli ricadono sul viso e i tratti poco marcati. Lo supero sussurrando un "vaffanculo" e mi incamminai velocemente via da lui. La gente lunatica mi sta decisamente sul cazzo.
Finalmente arrivo al mio appartamento. Mi spoglio e corro subito a farmi una doccia calda visto che ero congelata a causa della pioggia. Lascio le valigie intatte li sistemerò domani mattina. Dopo aver fatto la doccia mi vesto e ordino una pizza per poi andare a letto esausta.
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Fight hard [l.t.]
Fanfiction"So che non mi resisti" "Dopo questa frase vuoi un applauso o due?"