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io:mamma vado da gustav
dissi urlando dal piano di sotto per avvisare mia madre
m:vabene amore stai attenta
uscii di casa e andai a poche porte vicino casa mia
bussai
mi apri una ragazza alta bionda
io:c'è gustav?
dissi alla ragazza
gustav apparí dietro la ragazza
era poco più basso essendo il fratello minore
la ragazza si spostò e fece passare gustav che mi abbracciò
gus:da quanto tempo
disse il bambino
io:ti va di uscire?
annuì
gus urlo qualcosa alla sorella per poi chiudersi la porta alle spalle
era un un po' più alto di me anche perché era poco più grande di pochi mesi
era biondo e era un po' cicciottello
secondo i miei gusti era carinissimo
ci conoscevamo da bambini perché abitando in un paesino piccolo e non c'erano tanti bambini per giocare e ho sempre avuto un debole per lui
suonava la batteria in una band ancora in crescita
però intanto suonavano nei pub
passeggiammo un po' per il paesino fino a arrivare in un parco dove ci dovevamo incontrare con i suoi amici che io ancora non conoscevo
arrivammo al parco e un ragazzino poco più alto dei altri con i capelli neri sparati ai lati e un ciuffo pieno di lacca davanti un occhio iniziò a correre verso di noi e abbracciò gustav
mi porse la mano
«Bill»
io:beatrix,ma chiamami bea
gli strinsi la mano
dietro di lui c'era un ragazzo poco più basso di lui e gli assomigliava
aveva i rasta sciolti e vestiva con abiti larghi
e poi un'altro con i capelli fino alle spalle con la riga da un lato è un po' mossi e aveva un naso a punta
mi presentai a tutti e due poi andammo a fare un giro
parlammo un po' tra di noi
notai i comportamenti di un po' tutti
il ragazzo con i rasta,tom,sembrava abbastanza pervertito invece il ragazzo con i capelli neri che scopri che era il gemello, era un po' timido anche se non lo faceva notare,
invece il ragazzo con i capelli lunghi aveva un carattere simile a tom
riuscì a integrarmi con loro, avevo molte cose in comune con bill
andammo nella parte sperduta del paese
tom e bill iniziarono a fumare
io:non avete paura che vi beccano
t:un po' si ma non lo facciamo spesso
disse facendo un tiro
mi misi seduta sul marcia piede e gustav mi segui
lo guardai e mi sorrise
quanto adoravo quel sorriso mi migliorava la giornata
gli sorrisi a sua volta poi guardai l'orario sul mio telefono
io:io devo tornare a casa
dissi alzandomi
g:ti accompagno tanto devo andare anche io
si alzo
io-gus:ciao ragazzi
ci salutammo e tornammo a casa
io:già fumano a quest'età
gus:eh si, da quando che i loro si sono lasciati e iniziarono a essere poveri si sfogavano solo con quello,per fortuna che abbiamo fatto la band sennò non guadagnavano neanche un po'
mi dispiaceva per la loro situazione,era più o meno la mia, i miei si separarono e iniziai a vivere con mia madre che però per fortuna trovo un lavoro che la pagavano bene
appena arrivati davanti casa mia salutai gus abbracciandolo e poi andò a casa sua
visto che si era fatta ora di cena cenai e mi misi a dormire visto che ero abbastanza stanca

on the edge. -gustav schäferDove le storie prendono vita. Scoprilo ora